Distacchi e separazioni

30 ottobre 2002
Aggiornamenti e focus

Distacchi e separazioni



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Tutto inizia con la nascita, la prima grande separazione.Il processo continua per tutta la vita, nonostante alcune piccole regressioni che si possono verificare di tanto in tanto.
A volte, le separazioni possono essere particolarmente difficili, perché inducono ansia, insicurezza, senso di vuoto, di smarrimento e un vissuto di colpa, nei confronti della persona da cui ci si sta allontanando, perché si è convinti di tradirla. Anche la sofferenza di chi assiste alla nostra presa di distanza può rappresentare un alibi per rimandare il distacco. Eppure, le separazioni rappresentano anche ciò che permette di accrescere noi stessi, di creare nuovo spazio dentro di noi, aprirsi ed accogliere il nuovo, l'Altro da noi.

Mille modi per evitare i distacchi


I distacchi, nonostante gli aspetti positivi che, lungo termine, comportano, possono essere per alcuni così dolorosi da essere evitati. Ci sono persone, quindi, che lasciano prima di essere abbandonati, nella convinzione di poter gestire meglio la loro angoscia, ce ne sono altre che portano il partner all'esasperazione, per fare in modo di essere lasciati, in quanto loro non hanno il coraggio di farlo per primi, così come altre che si mostrano emotivamente distaccate, almeno all'apparenza, perché tentano di mascherare le loro profonde ambivalenze nei confronti di tale esperienza.

D'altra parte, ci sono anche coloro che mettono in atto tanti piccoli cambiamenti, affinché nulla cambi. E' il caso, ad esempio, di chi, pur avendo un'amante, ricrea la medesima situazione coniugale, frequentando gli stessi luoghi, offrendo in dono gli stessi oggetti, svolgendo le attività consuete, che genera sicurezza. Nella maggior parte dei questi casi, il partner che subisce il tradimento è connivente e finge, in modo più o meno inconsapevole, di non capire, nonostante gli indizi più che evidenti.

... ma le separazioni proseguono


Nonostante le possibilità difficoltà, le separazioni si susseguono costantemente. Durante l'infanzia i figli si allontanano prima di qualche metro, poi sempre più dai genitori, fino a scomparire temporaneamente dalla loro vista, per esplorare l'ambiente circostante. Nell'adolescenza il cammino verso l'autonomia subisce una ulteriore accelerazione, che culmina nel matrimonio.
In tale momento, i figli devono assumersi progressivamente le loro responsabilità e vivere appieno la loro autonomia. L'amore del partner è ciò che consente di superare il timore del nuovo. I genitori, d'altra parte, devono rinunciare alla convinzione di essere indispensabili per i figli, oltre che onnipotenti, e devono accettare progressivamente l'individualità dei figli e la loro capacità di condurre una esistenza indipendente da loro. Anche in questo caso, solo l'amore, che non dovrà in nessun modo essere messo in discussione, sarà ciò che faciliterà tale passaggio.
Anche il matrimonio, lungi dall'essere una condizione immutabile, presenta numerosi piccoli cambiamenti: accettarli e favorirli costituisce l'essenza vitale stessa di tale legame.

Lo scorrere del tempo lascia i segni anche sul fisico: la sfida, in questo caso, consiste nell'accettare una nuova immagine di se stessi, che può riservare numerosi aspetti positivi, a prima vista inattesi. Le perdite più dolorose sono rappresentate dalla morte delle persone care, in modo particolare di quelle con cui si è condivisa una ampia parte della propria vita. Il distacco da loro, in questo caso, non rappresenta solo la perdita di una persona, ma anche di una parte di se stessi. Ma, anche in questo caso, è possibile rinascere.
Si possono creare dei legami molto intensi anche con gli oggetti, al punto che il loro smarrimento può costringere ad effettuare un lungo e laborioso lavoro su se stessi, per conseguire un nuovo riassetto emotivo. La perdita degli oggetti comporta, infatti, anche lo smarrimento di quella parte di noi, di emozioni, ricordi e sentimenti che avevamo proiettato su di essi. Con il loro smarrimento, inoltre viene meno anche l'illusione che le cose, contrariamente alle persone, non potranno abbandonarci mai.

Anna Fata

Fonte

Schelotto G. Distacchi e altri addii. Mondadori, 2002



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