Tempo da perdere?

20 aprile 2020
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Tempo da perdere?



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Libri iniziati e mai terminati, corsi di studi interrotti ad un passo dalla conclusione, lavori il cui avvio viene rimandato di giorno in giorno, di ora in ora, fino al momento in cui ci si accorge di non avere più il tempo necessario per svolgerli, sono solo alcuni esempi di azioni intraprese e mai portate a conclusione, nonostante fosse nel nostro interesse eseguirle. 
Ma che cosa induce a rimandare nel tempo l'avvio o il completamento di alcuni compiti? Che cosa si vuole evitare agendo così?

Procrastinazione, questa sconosciuta


Procrastinare un'azione significa rimandarla nel tempo, o non eseguirlaaffatto, anche se sarebbe nel nostro interesse svolgerla. Taleatteggiamento comporta la dispersione del tempo a disposizione e inducead agire all'ultimo momento, oppure a non agire affatto. Non sempre è unvero e proprio disturbo, come nel caso della procrastinazione cronica, avolte, si tratta di episodi sporadici che possono cogliere chiunque indeterminati periodi della vita o di fronte ad attività specifiche.D'altra parte, chi soffre di procrastinazione cronica possonomanifestarla in forma generalizzata, come stile di comportamento che siesplica in modo diffuso nella quasi totalità di azioni che eseguono,oppure in forma specifica.
Le azioni che tendono ad essere procrastinate possono appartenere a diverse aree dell'esistenza: 
  • il mantenimento personale: il benessere psicofisico, la pulizia personale, le condizioni economiche, lavorative;

  • lo sviluppo delle proprie capacità: l'iter di studi, l'avanzamento professionale, gli hobbies, la pratica sportiva;

  • il rispetto degli impegni assunti con altre persone.

Superare la procrastinazione


Qualunqueforma di procrastinazione è superabile: si tratta diun'abitudine che,come tale, è possibile modificare. Il primo passo dacompiere consistenel raggiungere la consapevolezza della propriacondizione. Per fare ciòè necessario interrogarsi circa la natura di ciòche si dovrebbesvolgere, ma soprattutto se la sua esecuzione è nelproprio interesse.Se i benefici a lungo termine sono maggiori rispetto aquelli che, nelbreve termine, deriverebbero dal non agire, si è difronte ad unamanifestazione di procrastinazione. A quel punto, èimportanteprogettare nei minimi dettagli il piano di azione edeseguirloscrupolosamente, iniziando immediatamente. Se, tuttavia, leresistenzesussistono, è bene approfondire la ricerca delle motivazioniprofondeche ostacolano l'azione. 
Le motivazioni psicologiche più ricorrenti alla base della procrastinazione sono:
  • lanecessitàdi ristabilire un equilibrio mentale, in particolare nel casoin cui siavverte una minaccia nei confronti del proprio senso diautonomia,rappresentata da una richiesta proveniente dall'esterno;

  • lapreparazionead agire che, spesso, però, si prolunga a dismisura einduce un'azionein extremis, con tutte le conseguenze che un'attivitàsotto pressione puòcomportare;

  • la rappresentazione diuno stratagemmainterpersonale che dovrebbe provocare una reazionespecifica negli altri,ad esempio, la compassione, per farsi aiutarenello svolgimento di uncompito, con la scusa di non avere più tempodisponibile; 

  • laconseguenza logica di uno stile di vitacaratterizzato da un eccesso diimpegni: in tal caso, il problemafondamentale consiste nell'incapacitàdi dire di no, oltre che diconsiderare nella giusta misura le propriepossibilità. 

Ingenerale, il procrastinatore è una personamolto razionale, che tende afornire giustificazioni apparentemente moltoconvincenti della suaimmobilità, soprattutto nei confronti di sestesso. La maggior partedelle volte, tuttavia, si tratta di convinzionierrate, come nel caso incui si ritiene che debba sussistere una lungaserie di condizioniperché sia possibile agire. Dal momento, però, cheesse bendifficilmente tendono a presentarsi contemporaneamente, sitenderà arimandare l'avvio dei lavori in modo indefinito nel tempo. Allabasedella procrastinazione, quindi, esistono varie convinzioni insaneche,dopo essere state individuate, devono essere sostituite daalternativevalide.
Riprendendo l'esempio appena citato, si potràcercare divalorizzare e rafforzare tutti quegli aspetti che favorisconol'azione,mettendo in secondo piano quelli che possono ostacolarla.


Inoltre ...

Un'altraottima tecnica per contrastare questa abitudine consiste nel nonetichettarsi come procrastinatore. Questo consente di non disprezzarsicome persona, aiuta a focalizzarsi su una parte di sé che si avvertecome disfunzionale e a impegnarsi nel modificarla. Inoltre, protegge dalsenso di colpa, che, di per sé, tende ad aggravare l'intera situazionepersonale. Se necessario, sarebbe bene cambiare anche le compagniecircostanti, evitando le persone che fanno leva sulla nostra tendenza arimandare. Inoltre, si dovrebbe cercare di completare un compito, primadi intraprenderne uno nuovo, per evitare di lasciarlo incompleto erifuggire, per quanto possibile, gli elementi circostanti che ci possonodistrarre da esso. In aggiunta, si possono prevedere delle piccolericompense intermedie, così come delle lievi punizioni, nel caso diobiettivi mancati.

Mille volti, un solo nome

Esistonodiversi tipi di procrastinazione. Tali definizioni non sono né rigide,né prescrittive: ognuno di noi potrà ritrovarsi anche in un più d'unacontemporaneamente.

Alla base della procrastinazione ci puòessere il perfezionismo. In questo caso, si rimanda l'azione perché si èconvinti di non essere in grado di svolgerla in modo perfetto. Vige lalogica del tutto-o-niente, non sono ammesse vie di mezzo, né soluzionidi compromesso, la competitività è molto intensa; sussiste laconvinzione che esista un unico modo corretto per svolgere le cose, chegli sforzi da compiere per raggiungere un obiettivo siano imputabilialle scarse capacità personali, non ad una difficoltà intrinseca dellamansione, che dovrebbe essere eseguita al meglio ed in breve tempo.Infine, vi è grande cura dei dettagli ed assenza totale di delega. Unsottotipo di procrastinazione basata sul perfezionismo è quellaossessivo-compulsiva, in cui non ci si mette all'opera finché non si èsicuri di avere tutto sotto controllo e di poter prevedere gli esiti;inoltre, il senso di responsabilità per la riuscita del compito è moltoforte e la tendenza a delegare è praticamente assente.

Laprocrastinazione centrata sul timore di fallire, si basa sullaconvinzione che il valore personale sia fondato sulle proprieperformance, impera la sopravvalutazione delle possibilità difallimento, per questo si tenta di controllare il corso delle azioni inmodo assai meticoloso.

La paura del successo, cioè il timoredell'esito positivo della azione, può risultare bloccante. Alla basepossono esserci: la convinzione che un successo indurrà gli altri aesercitare maggiori pretese nei propri confronti, il timore di metterein cattiva luce altre persone, verso le quali si tende a sviluppare unintenso senso di colpa, l'idea di non essere meritevoli di un successo.

L'approvazione altrui, intesa come ricerca del consenso, può ostacolare l'azione.
Inquesto caso, saranno molto intensi la sopravvalutazione delledisapprovazioni, l'interpretazione delle critiche come rivolte allapropria persona, non alle proprie azioni, la tendenza a sviluppare fortisensi di colpa nei confronti degli altri, il sacrificio dei propriinteressi personali, a favore dell'approvazione altrui, le anticipazionimentali dei propri errori e delle disapprovazioni che si riceveranno.

Sipuò procrastinare per evitare il senso di disagio che si associa allaesecuzione di una azione e per mantenere, così, quella di benesserepresente.
Si cerca, quindi, di mantenere lo status quo di inattivitào attività precedente, senza cimentarsi in nuovi percorsi. Si ricercaquindi, una gratificazione immediata, si vive nella convinzione che,prima o poi, si verificheranno le condizioni tali da consentire unaperformance senza alcuna fatica, oppure si aspetta che si crei lo statodell'umore ideale per cominciare a darsi da fare.

Anche lapreoccupazione eccessiva, che si caratterizza per pensieri catastroficicirca l'esito dell'azione, la scarsa fiducia nelle proprie possibilità,la convinzione di dover a tutti i costi svolgere al meglio il compito inquestione, l'affidamento eccessivo alle opinioni altrui, può impedirel'azione.

La procrastinazione basata sull'autonomia si fondasulla convinzione che accettare le imposizioni altrui rappresenti unsegno di dipendenza e che per riaffermare la propria autonomia sianecessario rigettare tale imposizioni, anche se possono essere a nostrovantaggio. Essa si accompagna, inoltre, al rifiuto di qualsiasi forma diautorità e di regola, all'ostilità nei confronti delle richieste e dicoloro che le rivolgono, alla sensibilità per le violazioni dellapropria libertà.

Anche vivere momenti di crisi, in cui si agiscein extremis, in condizioni di scarso tempo a disposizione, può essere unmotivo valido per rimandare l'azione. In questo caso, si sarà moltoinsofferenti alla noia e assai eccitati e gratificati dalle condizionidi stress e di tensione.
Un ultimo motivo per procrastinare puòessere quello di evitare di identificarsi con un'altra persona. Questaconvinzione, però, non tiene conto che le somiglianze e le differenzetra le persone si basano non solo su ciò che fanno, ma anche esoprattutto sulla loro essenza più profonda.



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