19 gennaio 2021
Clindamicina Fosfato Bioindustria L.I.M.
Cos'è Clindamicina Fosfato Bioindustria L.I.M. (clindamicina fosfato)
Clindamicina Fosfato Bioindustria L.I.M. è un farmaco a base di
clindamicina fosfato, appartenente al gruppo terapeutico
Antibatterici lincosamidici. E' commercializzato in Italia da
Bioindustria Lim Bioindustria Laboratorio Italiano Medicinali S.p.A.Confezioni e formulazioni di Clindamicina Fosfato Bioindustria L.I.M. disponibili in commercio
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A cosa serve Clindamicina Fosfato Bioindustria L.I.M. e perchè si usa
La clindamicina è indicata nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da germi anaerobi sensibili, nonché nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da stafilococchi, streptococchi e pneumococchi.
Un trattamento con clindamicina, per lo più associata ad un antibiotico aminoglucosidico, può essere preso in considerazione come alternativa nella terapia di infezioni ginecologiche e pelviche acute da Clamydia trachomatis quando l'impiego dell'antibiotico di scelta, le tetracicline, è controindicato.
La clindamicina si è dimostrata efficace nel trattamento di infezioni da stafilococchi resistenti ad altri antibiotici; prima dell'impiego è necessario tuttavia eseguire opportuni test microbiologici al fine di stabilire la sensibilità in vitro del germe verso l'antibiotico.
Trattamento delle infezioni opportunistiche da Toxoplasma gondii e Pneumocystis carinii in pazienti immunocompromessi.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Clindamicina Fosfato Bioindustria L.I.M.
Il farmaco è controindicato nei pazienti che alla anamnesi dovessero risultare ipersensibili alla clindamicina od alla lincomicina o verso gli altri componenti del prodotto elencati nella sezione 6.1.
Gravidanza e allattamento.
Per la presenza di alcool benzilico, il prodotto non deve essere somministrato a bambini prematuri o al di sotto dei due anni.
Clindamicina Fosfato Bioindustria L.I.M. può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Studi di tossicità riproduttiva orale e sottocutanea in ratti e conigli non hanno rivelato alcuna evidenza di compromessa fertilità o danno al feto a causa di clindamicina, eccetto alle dosi che hanno causato tossicità nella madre.
Studi sulla riproduzione negli animali non sono sempre predittivi della risposta sugli uomini.
Clindamicina attraversa la placenta negli umani. A seguito di dosi multiple le concentrazioni nel liquido amniotico sono state approssimativamente pari al 30% rispetto alle concentrazioni presenti nel sangue materno.
Alcool benzilico può attraversare la placenta. (vedere sezione 4.3)
In sperimentazioni cliniche con donne in gravidanza, la somministrazione sistemica di clindamicina durante il secondo ed il terzo trimestre non è stato associato ad un aumento della frequenza di anomalie congenite.
Non ci sono studi adeguati e ben controllati in donne gravide durante il primo trimestre di gravidanza.
Clindamicina deve essere usato in gravidanza solo se strettamente necessario.
Allattamento
Clindamicina somministrata per via orale e parenterale è escreta nel latte materno nell'intervallo tra 0.7 a 3.8 mcg/ml.
A causa della probabilità di reazioni avverse serie nei lattanti, clindamicina non deve essere assunta da madri che allattano.
Fertilità
Studi di fertilità in ratti trattati oralmente con clindamicina non hanno rivelato effetti sulla fertilità o capacità di accoppiamento.
Patologie correlate:
Nota:
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CODIFA - L'informatore farmaceuticoTags:
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