Clortanol

18 aprile 2024

Clortanol


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Cos'è Clortanol (atenololo + clortalidone)


Clortanol è un farmaco a base di atenololo + clortalidone, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti + diuretici.

A cosa serve Clortanol e perchè si usa


Clortanol è indicato per il trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale nei pazienti in cui la pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dalla sola monoterapia con atenololo o clortalidone.

Indicazioni: come usare Clortanol, posologia, dosi e modo d'uso


Quando clinicamente appropriato, nei pazienti in cui la pressione arteriosa è insufficientemente controllata deve essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa.

Adulti:

La dose di mantenimento abituale è una compressa al giorno di Clortanol. Nei pazienti che non rispondono adeguatamente alla terapia con Clortanol, la dose può essere aumentata ad una compressa di Clortanol.

Quando necessario, è opportuno associare un altro antipertensivo, quale un vasodilatatore.

Popolazioni speciali:

Uso negli anziani

In questo gruppo di pazienti il dosaggio è spesso più basso.

Uso nei bambini e negli adolescenti (<18 anni)

Non esistono esperienze cliniche relative all'impiego nei bambini e negli adolescenti di atenololo/clortalidone; pertanto atenololo/clortalidone non deve essere somministrato ai bambini e agli adolescenti.

Uso nei pazienti con danno renale

A causa delle proprietà del clortalidone, atenololo/clortalidone mostra una ridotta efficacia in presenza di insufficienza renale. Pertanto questa associazione a dose fissa non deve essere somministrata a pazienti con grave danno renale (vedere paragrafo 4.3).

Uso nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica

Non sono necessari aggiustamenti posologici nei pazienti con compromissione della funzione epatica.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Clortanol


Atenololo/clortalidone non deve essere somministrato a pazienti che presentano una qualsiasi delle seguenti condizioni:
  • nota ipersensibilità all'atenololo e al clortalidone (o a derivati sulfamidici) o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado
  • malattia del nodo del seno
  • bradicardia
  • insufficienza cardiaca non controllata
  • shock cardiogeno
  • ipotensione
  • gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica
  • grave insufficienza renale
  • acidosi metabolica
  • feocromocitoma non trattato
  • gravidanza e allattamento
  • gravi epatopatie
  • gravi nefropatie
  • gotta manifesta

Clortanol può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza: atenololo/clortalidone non deve essere somministrato durante la gravidanza.

Allattamento: atenololo/clortalidone non deve essere somministrato durante l'allattamento

Quali sono gli effetti indesiderati di Clortanol


Negli studi clinici, i possibili eventi indesiderati riportati sono generalmente attribuibili alle azioni farmacologiche dei suoi componenti.

I seguenti effetti indesiderati, classificati per sistema corporeo, sono stati riportati con le seguenti frequenze: molto comune (≥10%), comune (1-9,9%), non comune (0,1-0,9%), raro (0,01-0,09%) e molto raro (<0,01%), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili):

Patologie del sistema emolinfopoietico:

Raro: porpora, trombocitopenia, leucopenia (correlata al clortalidone).

Disturbi psichiatrici:

Non comune: disturbi del sonno similmente a quanto riportato con altri beta-bloccanti.

Raro: cambiamenti dell'umore, incubi, confusione, psicosi e allucinazioni.

Patologie del sistema nervoso:

Raro: capogiri, cefalea, parestesia.

Patologie dell'occhio:

Raro: secchezza agli occhi, disturbi della vista.

Non nota: effusione coroidale

Patologie cardiache:

Comune: bradicardia

Raro: peggioramento dell'insufficienza cardiaca, precipitazione di blocco cardiaco.

Patologie vascolari:

Comune: freddo alle estremità.

Raro: ipotensione posturale che può essere associata a sincope, aggravamento della claudicazione intermittente se già presente, fenomeno di Raynaud nei pazienti suscettibili.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Raro: in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici può verificarsi broncospasmo.

Patologie gastrointestinali:

Comune: disturbi gastrointestinali (incluso nausea correlata al clortalidone).

Raro: secchezza della bocca.

Non nota: stipsi.

Patologie epatobiliari:

Raro: tossicità epatica inclusa colestasi intraepatica, pancreatite (correlata al clortalidone).

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Raro: alopecia, reazioni cutanee psoriasiformi, aggravamento della psoriasi, esantema della cute.

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella:

Raro: impotenza.

Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e del tessuto osseo

Comune: transitorio affaticamento muscolare.

Non nota: sindrome simil-lupoide

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Comune: affaticamento.

Esami diagnostici:

Comune (correlate al clortalidone): iperuricemia, iponatriemia, ipopotassiemia, tolleranza al glucosio compromessa.

Non comune: aumenti dei livelli di transaminasi.

Molto raro: è stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo (ANA) di cui, tuttavia, non è chiara la rilevanza clinica.

Qualora, secondo il giudizio clinico, la qualità di vita del paziente venisse negativamente interessata dalla presenza di un qualsiasi effetto indesiderato sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del trattamento con atenololo/clortalidone.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo:


Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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