Nifedipina Mylan Generics

18 aprile 2024

Nifedipina Mylan Generics


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Cos'è Nifedipina Mylan Generics (nifedipina)


Nifedipina Mylan Generics è un farmaco a base di nifedipina, appartenente al gruppo terapeutico Calcioantagonisti. E' commercializzato in Italia da Viatris Italia S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Nifedipina Mylan Generics disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Nifedipina Mylan Generics disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Nifedipina Mylan Generics e perchè si usa


Trattamento dell'angina pectoris: angina pectoris cronica stabile (angina da sforzo).

Trattamento dell'ipertensione arteriosa.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Nifedipina Mylan Generics


Nifedipina Mylan Generics non deve essere usata in caso di ipersensibilità nota alla nifedipina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Nifedipina Mylan Generics non deve essere usata in caso di shock cardiovascolare.

Nifedipina Mylan Generics non deve essere usata in combinazione con rifampicina in quanto l'induzione enzimatica non consente di ottenere livelli plasmatici efficaci di nifedipina (vedere paragrafo 4.5).

Nifedipina Mylan Generics non deve essere usata in caso di gravidanza accertata o presunta ed in corso di allattamento.

Nifedipina Mylan Generics può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

La nifedipina è controindicata in corso di gravidanza.

La nifedipina non deve essere somministrata durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna richiedano un trattamento con nifedipina. La nifedipina deve essere riservata solo a donne con grave ipertensione che non rispondono alla terapia standard (vedere paragrafo 4.4).

Non esistono studi adeguati e ben controllati nelle donne in gravidanza.

È stato osservato edema polmonare acuto con la somministrazione di farmaci calcio-antagonisti, tra cui nifedipina, come agenti tocolitici durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.8), soprattutto in casi di gravidanza multipla (gemellare o plurigemellare), per via endovenosa e/o in associazione a beta-2 agonisti.

Le informazioni disponibili sono inadeguate ad escludere effetti avversi del farmaco sul nascituro e sul neonato.

Dall'evidenza clinica disponibile non è stato identificato uno specifico rischio prenatale. Tuttavia, sono stati segnalati aumento dei casi di asfissia perinatale, di parto cesareo così come di prematurità e di ritardo della crescita intrauterina. Non è chiaro se queste segnalazioni siano dovute all'ipertensione di base, al suo trattamento o ad uno specifico effetto del farmaco.

In studi su animali la nifedipina si è dimostrata in grado di provocare embriotossicità, fetotossicità e teratogenicità.

La nifedipina si è dimostrata in grado di provocare effetti teratogeni nel ratto e nel coniglio, comprese le anomalie digitali, malformazioni delle estremità, palatoschisi, schisi sternale, malformazioni costali.. Le anomalie digitali e le malformazioni delle estremità sono, verosimilmente, il risultato della compromissione del flusso ematico uterino. La somministrazione del principio attivo ha comportato una varietà di effetti tossici a carico dell'embrione, della placenta e del feto come scarso sviluppo fetale (ratto, topo, coniglio), ridotte dimensioni placentari ed ipotrofia dei villi coriali (scimmia), morte degli embrioni e dei feti (ratto, topo, coniglio) e prolungamento della gestazione/ridotta sopravvivenza neonatale (ratto; non valutati in altre specie). Tutti i dosaggi associati ad effetti teratogeni, embriotossici e fetotossici erano tossici per l'organismo materno e, comunque, risultavano di molte volte superiori la posologia massima indicata per l'impiego umano.

Allattamento

La nifedipina viene escreta nel latte materno.

Poiché non esistono dati sui possibili effetti sul neonato, qualora dovesse rendersi necessario un trattamento con nifedipina durante questo periodo l'allattamento dovrebbe essere interrotto.

La concentrazione di nifedipina nel latte è quasi comparabile alla concentrazione sierica della madre. Per le formulazioni a rilascio immediato, si raccomanda di ritardare l'allattamento al seno o l'estrazione del latte da 3 a 4 ore dopo la somministrazione del medicinale per diminuire l'esposizione alla nifedipina del neonato (vedere paragrafo 4.4).

Fertilità

In singoli casi di fecondazione in vitro i calcio-antagonisti come la nifedipina sono stati associati ad alterazioni biochimiche reversibili in corrispondenza della parte apicale dello spermatozoo, con possibile alterazione funzionale dello sperma. Nei casi di ripetuto insuccesso della fecondazione in vitro, non riconducibili ad altri motivi, i calcio-antagonisti come la nifedipina dovrebbero essere considerati come possibile causa.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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