#coronavirus, pandemia (im)produttiva - Il commento di Luca Pani

19 aprile 2020
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#coronavirus, pandemia (im)produttiva - Il commento di Luca Pani



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Il tempo non è mai stato quello che si ha a disposizione quanto piuttosto quello che si sa usare. Nel bel mezzo di una pandemia globale che non si vedeva da centinaia di anni, quando ancora il mondo non aveva il barlume dell'agitazione che ha adesso, il nuovo virus impartisce le sue lezioni silenziose. Molte tragiche e dolorose.

Alcune banali, forse, come quella sul lavorare da casa che ha dato, prima che si iniziasse per davvero a farlo, l'impressione che fosse quasi una vacanza, con molte ore a disposizione per occuparsi di tante altre cose. Piacevoli e personali.

Non è vero. L'idea che lavorando a casa avremmo avuto molto più tempo a disposizione è falsa. La casa è invece diventata esattamente l'opposto del lusso che ignoravamo di avere quando andavamo in giro, spesso come trottole, per lavorare.

Ricordate che stiamo a casa perché siamo costretti a farlo e questa limitazione neppure tanto subdola della nostra libertà individuale, cambia i livelli di attenzione e di efficienza. In modo drammatico.

L'unica alternativa è lavorare di più. Anche 12-14 ore al giorno senza mai un minuto di tempo libero. Il suggerimento degli "esperti" per evitare l'esaurimento nervoso del "work from home" è quello di preparare un programma dettagliato di tutte le cose che si sarebbero potute fare al posto di quelle - ad esempio - che si sprecavano per andare e tornare dal lavoro. Quasi nessuno ci riesce. Il tempo è dunque qualcosa di diverso da quello che abbiamo sempre creduto fosse.

Chi scopre che cosa sia soffrirà molto meno.




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