#coronavirus e malattia di Kawasaki: fatti e non panico - di Alberto Ferrando

29 aprile 2020
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#coronavirus e malattia di Kawasaki: fatti e non panico - di Alberto Ferrando



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Alberto Ferrando, pediatra, risponde ai genitori preoccupati per un lancio di stampa che segnala malattie infiammatorie e malattia di Kawasaki. Malattia di cui non si conosce l'origine anche se esiste una ipotesi che la farebbe ricondurre (almeno alcuni casi) a forme virali.

Tra i virus, fin dal 2005, era stata descritta la possibilità di coronavirus. Ora con la pandemia da coronavirus Sars-Cov-2 sono stati descritti dei casi ma non in numero tale da destare allerte.

Da segnalare e controllare certo sì.

Comunque utile saperlo e ricordiamo che, come ogni virus colpisce tutti, anche i bambini, nonostante i dati di mortalità indichino che aumenta con aumentare dell'età.

Ricordarsi sempre di attuare le misure più importanti :


Malattia di Kawasaki


La malattia di Kawasaki è una malattia che determina una infiammazione dei vasi sanguigni. La malattia prende il nome dal pediatra giapponese che la descrisse nel 1967. Colpisce più di 10 bambini su 100.000 con meno di 5 anni di età. La causa della malattia di Kawasaki non è nota.


Cause

Le cause sono tuttora sconosciute, i maschi acquisiscono la malattia almeno due volte più frequentemente delle femmine. Molti esperti pensano ad una causa infettiva, come un virus o un batterio, sebbene una tendenza ereditaria potrebbe spiegare perché la malattia si presenti più frequentemente fra le popolazioni di origine giapponese. Al momento non ci sono evidenze che la malattia sia contagiosa.


Segni e sintomi

  • febbre da più di 5 giorni;
  • iperemia congiuntivale bilaterale (irritazione ed arrossamento degli occhi);
  • alterazioni delle labbra e della cavità orale (irritazione ed infiammazione delle membrane mucose della bocca, labbra, e della gola);
  • Macchie (rash): esantema polimorfo (macchie sul corpo);
  • alterazioni delle estremità (edema delle mani e dei piedi);
  • linfadenopatia cervicale (aumento dei linfonodi del collo).

Febbre ed irritabilità spesso si presentano per primi. La febbre ha un rapido inizio e fluttua. I linfonodi del collo possono essere edematosi.

Un rash (macchie) appare spesso precocemente nella malattia; alcuni pazienti possono sviluppare un rash accentuato nell'inguine. Spesso rosso intenso all'apparenza, il rash è composto sia da pochi definiti puntini di varia taglia che da larghe masse di puntini uniti. Allo scomparire della febbre, normalmente regrediscono anche il rash, gli occhi rossi e i linfonodi ingranditi. La pelle inizia a desquamarsi intorno alle unghie. La febbre continua a salire e quindi scende a volte anche dopo più di tre settimane.

L'infiammazione oculare (congiuntivite), usualmente senza essudato, si sviluppa nella prima settimana di malattia.

La lingua del bambino può essere rossa e sembrare piccola con le papille sollevate; questa condizione è chiamata lingua a fragola perché le papille dilatate assomigliano ai semi della superficie della fragola. Le labbra diventano secche e fissurate e possono prendere un vivace colore rosso. Le membrane mucose diventano più rosse della norma. I palmi delle mani e dei piedi spesso diventano intensamente rossi. Le mani e i piedi possono diventare edematosi. Allo scomparire della febbre, il rash, i linfonodi edematosi spesso scompaiono e la pelle inizia a desquamarsi intorno alle unghie dei piedi e delle mani, all'inizio della terza settimana, la pelle delle mani e dei piedi può staccarsi in grandi pezzi o spesso in un singolo pezzo (come la pelle di un serpente); le ginocchia, i fianchi e le caviglie possono diventare infiammate e dolenti.


Dott. Alberto Ferrando
Presidente Associazione pediatri Liguri (APEL)

https://ferrandoalberto.blogspot.com/




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