Covid-19: nelle scuole in arrivo i tamponi rapidi per lo screening

10 ottobre 2020
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Covid-19: nelle scuole in arrivo i tamponi rapidi per lo screening



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Arriva l'ok dal Comitato tecnico scientifico (Cts) all'utilizzo dei tamponi rapidi anche nelle scuole «per la sola attività di screening». Nel giro di 15 minuti sarà possibile scoprire possibili contagi da Covid-19 tra studenti e docenti. Una svolta da non sottovalutare, considerando che al momento sono ben 818 le classi in quarantena, come rivela il monitoraggio costante condotto da Lorenzo Ruffino dell'Università di Torino.

Si potrà così evitare la chiusura delle scuole con le Asl che alla luce dei risultati - ad esempio un solo positivo e tutti negativi - potranno decidere di far continuare le lezioni. Dopo il via libera del Comitato tecnico scientifico, il ministero della Salute in una circolare assicura l'uso dei test rapidi antigenici per le diagnosi di Covid «con particolare riguardo al contesto scolastico».

A stretto giro arriva il via libera da parte del commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, alla richiesta pubblica di offerta per la fornitura di 5 milioni di test rapidi, destinati "alla rilevazione qualitativa di antigeni specifici di Sars-CoV-2 presenti su tampone nasofaringeo o campione salivare". La procedura, avviata su richiesta del ministro della Salute e condivisa nei contenuti dal Comitato tecnico scientifico, è stata pubblicata sui siti istituzionali della Presidenza del Consiglio dei ministri - Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 - e del Ministero della Salute.

Prima del via libera al provvedimento il Comitato tecnico scientifico ha analizzato i risultati dell'indagine avviata dai ricercatori dello Spallanzani, per concludere che d'ora in avanti i controlli a tappeto si potranno fare anche con i test antigenici, quelli che sempre per mezzo di un tampone rilevano questa volta la presenza di proteine virali, gli antigeni appunto, fornendo una risposta in circa 15 minuti. «Ma la sensibilità e specificità di questo test - è scritto sempre nel provvedimento - sembrano essere inferiori a quelli del test molecolare». Ed è per questo che in caso di esito positivo bisognerà poi comunque fare il tampone classico.

Ma il test rapido commette qualche errore solo sui campioni di mucosa conservati a meno 80 gradi, facendosi sfuggire qualche positivo con carica virale bassa, perciò meno infettivi. «Ulteriori validazioni eseguite su campioni appena prelevati hanno mostrato elevata sensibilità e specificità». Insomma, il tampone fatto sul posto, come già avviene in porti e aeroporti, pur non essendo sicuro al 100%, ha consentito «di intercettare comunque un rilavante numero di contagiati, probabilmente con alte cariche virali, che non sarebbero stati individuati in altro modo». Da qui il via libera del ministero all'utilizzo del tampone rapido anche nelle scuole, «facilitando la decisione di applicare o meno misure quarantenarie in tempi brevi».

«In vista di un probabile ampliamento dell'esigenza di prevenire, attraverso l'effettuazione di test, l'incremento dei contagi, l'utilizzo dei test antigenici rapidi può essere utilmente esteso a contesti diversi rispetto a quello di porti e aeroporti», si legge nella circolare firmata dal dg della Prevenzione Giovanni Rezzache precisa come «il test molecolare rimane tuttora il test di riferimento per la diagnosi di Sars-CoV-2, ma come i test antigenici rapidi su tampone naso-faringeo possono essere utili in determinati contesti, come lo screening rapido di numerose persone».

Nella circolare si legge: «È del tutto lecito assumere che la frequenza di episodi febbrili nella popolazione scolastica nel periodo autunnale e invernale sia particolarmente elevata, e che sia necessario ricorrere spesso alla pratica del tampone per escludere in tempi rapidi la possibilità che si tratti di Covid-19, nonché per individuare prontamente i casi, isolarli e rintracciarne i contatti, facilitando la decisione di applicare o meno misure quarantenarie in tempi brevi e con un risparmio notevole di risorse, evitando un eccessivo sovraccarico dei laboratori di riferimento. In caso di sospetto diagnostico ovvero in caso di esposizione al rischio del personale scolastico o degli alunni, ove sussistano i presupposti sopra indicati, si può, pertanto, ricorrere anche al test antigenico rapido».

Anna Capasso

Fonte: Doctor33



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