Covid-19, Omicron. Come si trasmette? Quali i sintomi? E i vaccini?

11 dicembre 2021
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Covid-19, Omicron. Come si trasmette? Quali i sintomi? E i vaccini?



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Non è ancora chiaro se la variante Omicron sia più trasmissibile rispetto alle altre e non ci sono ancora evidenze che possa causare una forma di Covid più grave rispetto alle altre varianti. E' in studio l'impatto sulle strategie di prevenzione, che attualmente rimangono le stesse già in atto. E sulla vaccinazione, non ci sono evidenze sul fatto che la nuova variante Omicron possa ridurre la protezione per malattia grave e rischio di decesso. Questo è il quadro attuale tracciato dall'Organizzazione mondiale della Sanità e rilanciato dall'Iss sulla variante B.1.1.529 come 'Variant of Concern' (Voc), nominata variante Omicron, isolata per la prima volta in campioni raccolti l'11 novembre in Botswana e il 14 novembre in Sud Africa. Quadro che si arricchisce con le indicazioni diffuse dal direttore esecutivo dell'Ema, Emer Cooke, in un suo intervento al Parlamento europeo.

Covid-19, variante Omicron: i dati dell’Istituto superiore di sanità


Il sistema di monitoraggio in Italia ha permesso di indentificare e confermare il primo caso italiano di Omicron il 28 novembre. La Omicron è considerata una VOC per presenza di diverse mutazioni che potrebbero avere un impatto sul comportamento del virus, anche in termini di gravità della malattia o della capacità di diffusione.

Trasmissibilità: non è ancora chiaro se la variante Omicron sia più trasmissibile rispetto alle altre, inclusa la Delta. È stato segnalato che il numero di persone positive è cresciuto in Sud Africa, dove sta circolando questa variante, ma sono in corso studi epidemiologici per capire se la causa sia appunto la Omicron o se altri fattori possano avere influenzato la circolazione del virus.

Gravità dell'infezione: non ci sono ancora evidenze che l'infezione con Omicron causi una malattia più grave rispetto alle altre varianti. I dati preliminari suggeriscono che ci sia un tasso maggiore di ricoveri in Sud Africa, ma questo potrebbe essere dovuto all'aumento complessivo delle persone infette piuttosto che alla specifica infezione con Omicron.

Al momento non ci sono informazioni che suggeriscano che i sintomi specifici associati a questa variante siano diversi da quelli dovuti alle altre. I casi iniziali di infezione riguardano studenti universitari, persone giovani che tendono ad avere una malattia più lieve, ma per capire il livello di gravità dell'infezione causata da Omicron servirà più tempo (da alcuni giorni ad alcune settimane). Comunque si ricorda che tutte le varianti del Covid-19, inclusa la Delta che rimane al momento la variante dominante a livello globale, possono causare malattia grave o morte, in particolare nelle persone più vulnerabili, e la prevenzione rimane fondamentale.

Covid-19, variante Omicron: prevenzione, vaccini, test diagnostici e terapie


Dal punto di vista delle terapie con farmaci, corticosteroidi e antagonisti dell'IL6 rimangono efficaci nel trattamento dei pazienti gravi. Per quanto riguarda altri trattamenti, questi verranno valutati per verificare qualsiasi eventuale perdita di efficacia viste le mutazioni della variante.Inoltre, i normali test già in uso basati su PCR sono in grado di rilevare l'infezione anche in presenza della variante Omicron. Sono in corso studi per determinare se vi sia un impatto su altri tipi di test, compresi i test antigenici rapidi.

Dall'Ema arrivano aggiornamenti incoraggianti sulla tenuta dei vaccini. Emer Cooke direttore esecutivo dell'Ema ha detto: «Dai dati che vediamo su Omicron i vaccini autorizzati sono efficaci e continuano a salvare le persone da forme gravi e dalla morte. Anche se la nuova variante si diffonderà di più, i vaccini che abbiamo continueranno a garantire protezione. Di fronte alla variante Omicron - ha aggiunto Cooke - dobbiamo lavorare anche più duramente che in passato per aumentare il tasso delle vaccinazioni nell'Ue, specialmente negli Stati membri dove il tasso è pericolosamente basso. Questo è particolarmente importante mentre apprendiamo nuovi aspetti di Omicron». È in valutazione l'eventuale necessità di un aggiornamento dei vaccini e, se la variante Omicron rendesse necessarie delle modifiche, «Siamo nella posizione di approvarli in tre-quattro mesi. Abbiamo dei piani di emergenza. Siamo pronti per il peggio anche se speriamo per il meglio. I vaccini restano in ogni caso lo strumento chiave».

Raccomandazioni per la popolazione

Le strategie per ridurre la diffusione del virus SARS-CoV-2, oltre alla vaccinazione, rimangono le stesse anche per questa nuova variante: mantenere una distanza di almeno un metro dagli altri, indossare la mascherina con particolare attenzione specie negli ambienti chiusi o affollati, tossire o starnutire nel gomito o in un fazzoletto, frequente igiene delle mani, garantire una adeguata ventilazione degli ambienti chiusi. Se si è eleggibili a ricevere una dose booster, la raccomandazione è di prenotarla, mentre se non si è ancora vaccinati, è di prenotare l'appuntamento. Raggiungere i più alti tassi possibili di vaccinazione rimane la strategia chiave per ridurre il rischio di trasmissione di COVID-19 e picchi significativi nei casi, oltre che per ridurre la probabilità che emergano nuove varianti.

Fonte: Farmacista33



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