Depressione resistente

18 febbraio 2005

Depressione resistente


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11 febbraio 2005

Depressione resistente

Soffro in seguito alla nascita di mia figlia di una forma depressiva, i vari medici (psichiatri) che ho consultato hanno fatto diagnosi chi di Depressione maggiore, chi di Depressione nevrotica, altri ancora di Disturbo bipolare ( premetto che tale diagnosi per me è errata perche ho solo ''bassi'', mai uno stato di euforia); pur avendo intrapreso diverse cure e cioè lymbitril gg20 che ho dovuto sospendere a causa di aritmie, cipralex gg 39 associato ad anafranil dopo gg 23 di cura sospeso a causa dell'aggressività che mi dava(sempre su consiglio del dott. ), zoloft e remeron sospesi perché m'hanno causato una sindrome serotonergica gg 12, daparox(paroxetina mesilato) gg 40 non riuscivo ad alzarmi più dal letto e per ultimi elopram e laroxyl gg 26 che associati mi provocavano anch'essi aritmie, su consiglio dello psichiatra ho preso solo l'elopram ma nessun risultato buono cura sospesa! Sono un caso isolato?Premetto che ho seguito pure una psicoterapia che a mio parere non ha dato risultati, come faccio??? Mi sento sempre male e non ce la faccio più sono proprio a terra riuscirò a trovare l'ancora della salvezza (anche mia moglie m'ha abbandonato secondo lei m'inventavo tutto ma io sto tanto MALE). dottore mi aiuti, se può mi consigli 1 valido centro perchè adesso ho pure pensieri di suicidio!!! Possibile che tutti gli antidepressivi che ho provato m'hanno fatto male?Grazie in anticipo attendo la vostra rsp.

Risposta del 15 febbraio 2005

Risposta a cura di:
Dott. GASPARE PALMIERI


Di fronte a una situazione così grave, con idee di suicidio, potrei consigliarle un ricovero in struttura psichiatrica specialistica. Chieda al suo medico di medicina generale o al suo psichiatra che sicuramente potranno indirizzarla al centro più vicino alla sua zona.
Dr. Palmieri

Dott. Gaspare Palmieri
Specialista in Psichiatria
Casa di cura convenzionata
MODENA (MO)

Risposta del 16 febbraio 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa GIULIA MARIA D'AMBROSIO


La psicoterapia forse è durata troppo poco, o lo specialista non faceva per lei. Se a ogni farmaco c'è un "rigetto", c'è la possibilità che il suo inconsico le voglia segnalare che non è coi farmaci che può stare bene. Non smetta di cercare una soluzione, ma non la cerchi solo fuori di lei.
Un saluto.

Dott. Ssa Giulia Maria D'Ambrosio
Specialista in Neuropsichiatria infantile
Specialista in Scienza dell'alimentazione
Specialista attività privata
MILANO (MI)

Risposta del 18 febbraio 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa BARBARA SANGIORGI


Il suo non è un caso raro, non è detto che si tratti di reale resistenza, ma di mancanza di ottimizzazione delle terapie, frequente cambio di specialisti. . . Se, guardando indietro ai vari psichiatri che l'hanno seguita riflettesse su quello a cui le è sembrato di affidarsi con più sicurezza. In questi disturbi è importante affidarsi a uno specialista che la possa seguire in toto durante il decorso del suo disturbo hce a volte presenta ricorrenze, ricadute. . .
Proprio lo specialista che la conosce è in grado di accompagnarla nell'affrontare le stesse.

Dott. Ssa barbara Sangiorgi
Specialista in Psicologia
Casa di cura privata
Specialista attività privata
RIOLO TERME (RA)



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