Extrasistole

29 novembre 2007

Extrasistole


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24 novembre 2007

Extrasistole

Buona sera, vorrei chiedere alcuni chiarimenti riguardo a delle extrasistoli frequenti e disturbanti. Ho 58 anni ed ho sempre avuto extrasistoli con le quali ho sempre convissuto si presentavano sporadicamente e non ogni giorno di solito se assumevo particolari posizioni ad esempio se mi mettevo a pancia in giù o se qualcosa mi stringeva lo stomaco, nell'arco degli anni ho avuto due episodi significativi a 28 anni giocando a calcio si sono presentate in maniera continuativa, al punto che non avvertivo un battito normale per circa mezz'ora, poi quando stavo per recarmi in pronto soccorso tutto è sparito, poi a 42 anni per circa una settimana le avvertivo in continuazione il mio medico mi ha fatto fare un holter che le confermava nella loro frequenza, ma il cardiologo mi ha detto di non preoccuparmi, sono andato in ferie e sono passate. Ma due anni fa ho avuto degli episodi di tachicardia notturna legate alle extrasistole e la loro frequenza è aumentate, il mio medico richiede nuovamente l'holter risultato 35 extrasistoli sopraventicolari ed una brevissima tachicardia dopo due extrasistoli contigue molto breve che io non ho avvertito, ho fatto un ecocardiogramma, tutto a posto tranne un lieve rigurgito valvolare polmonare e lieve rigurgito mitralico. La scorsa primavera mi sveglio e le sento molto forti e continue mi portano all'ospedale ma intanto si risolvono e l'elettrocardiogramma non mostra niente, il cardiologo mi prescrive mexitil 1 cp al bisogno, torno a casa, la sera ripartono prendo il mexitil, niente da fare, il mattino dopo altra crisi, vado dal mio medico che mi ascolta il polso e mi invia al pronto soccorso con questa motivazione, polso totalmente aritmico come da fibrillazione atriale, al pronto soccorso la pressione è di 90 la massima 109 la minima e battito a 165, le conclusioni sono, frequenti episodi di cardiopalmo aritmico nel frattempo diminuiscono e il cardiologo mi prescrive un beta bloccante il cardicor, ripartono anche con il cardicor, ritorno dal cardiologo che mi prescrive l'almarythm una cp da cento la prima sera e poi mezza pastiglia la mattina e mezza la sera, le cose si stabilizzano mi fa un holter di controllo mentre assumo questo farmaco e ne risultano tredici sopraventricolari e due ventricolari tutte monomorfe, dopo due mesi smetto la terapia e tempo un mese si ripresentato molto frequenti, il cardiologo mi dice di continuare la terapia per sempre dicendo che il farmaco non è tossico e che posso anche assumerlo per tutta la vita se mi fa stare meglio, ora con questa cura io ho sempre ogni giorno dalle cinque alle trenta extrasistole e la cosa non mi fa vivere bene. Gli esami del sangue sono tutti a posto anche quelli relativi alla tiroide, sono un tipo molto ansioso, direi ipocondriaco e soffro da sempre di esofagite da reflusso. Ora io volevo chiedere questo, avere giornalmente queste extrasistole non è pericoloso per la mia salute? è vero che devo prendere per sempre questo farmaco senza che ci siano effetti collaterali dannosi? Ci può essere relazione tra l'esofagite e le extrasistole e nel caso qualiesami fare? Grazie per l'attenzione F. P.

Risposta del 29 novembre 2007

Risposta a cura di:
Dott. ALFONSO ILARDI


Gentile F. P.
le extrasistoli sono contrazioni cardiache premature rispetto al normale ritmo cardiaco di base. Possono essere distinte in atriali e ventricolari a seconda della sede di partenza dell’extrastimolo. Il loro trattamento si rende necessario, anche in soggetti con cuore sano, quando sono frequenti o comunque mal tollerate dal paziente, come nel suo caso. I farmaci utilizzati sono gli antiaritmici, classe di farmaci alla quale appartiene la flecainide, principio attivo del prodotto commerciale prescrittole dal cardiologo. La possibile relazione tra Esofagite da reflusso (sequela di una Malattia da reflusso gastroesofageo = MRGE) è suggerita da quanto lei stesso descrive inizialmente: le extrasistoli comparivano assumendo particolari posizioni. Per tale patologia ( Esofagite ) sarebbe opportuno intraprendere un adeguato trattamento farmacologico, oltrechè rispettare precise regole igienico-dietetiche.
Cordiali Saluti.

Dott. ALFONSO ILARDI
Medico Ospedaliero



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