Nevrosi ipocondriaca e informazione

23 gennaio 2005

Nevrosi ipocondriaca e informazione


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19 gennaio 2005

Nevrosi ipocondriaca e informazione

Buongiorno ho 33 anni sono affetto da una forte nevrosi ipocondriaca che solitamente riesco a tenere sotto controllo tramite una complessa rete di rituali salutisti. L'ipocondria esplode in tutta la sua forza in concomitanza di eventi luttuosi a me vicini o che particolarmente mi colpiscano. Due mesi fa è morta la mia gatta che avevo da 13 anni ed ho somatizzato alcuni sintomi della sua malattia (cancro ai polmoni), arrivando a chiedere al medico una visita pneumologica, ovviamente risultata assolutamente negativa. Adesso ho spostato le mie paure sulle malattie maligne del sangue tipo leucemia (un mio caro amico sei anni fa è morto di questa malattia) e ho chiesto al mio medico di fare delle analisi complete come check-up (devo ancora farle). Sono in cura da una dottoressa (psichiatra) che, dopo che l'anno scorso ho effettuato una psicoterapia di gruppo che non so bene a cosa sia servita, in seguito agli ultimi eventi che sono successi ha attribuito tutto all'evento stressante e mi ha liquidato dicendomi che devono passare fino a quattro mesi prima che le mie paure si normalizzino e io possa ritornare a uno stato di equilibrio; nel frattempo mi ha prescritto mezza compressa di Rizen due volte al giorno. Ha ragione o è il caso che cambi psicoterapeuta? Volevo chiedere un'altra cosa. Tra i dieci e quindici anni ho sofferto di una verruca al piede sinistro che mi è stata curata con delle sedute di radioterapia (due cicli distanziati di circa 10 sedute di 5 minuti ciascuna). Siccome in seguito ho saputo che le radiazioni possono far venire malattie del sangue, vorrei sapere se secondo lei rischio qualcosa a distanza di una quindicina d'anni. Nella mia vita ho effettuato anche due TAC. Grazie tante

Risposta del 22 gennaio 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


L'ipocondria, soprattutto se associata a rituali, è l'espressione di una sindome ossessivo compulsiva, che, solitamente, è a sua volta riconducibile ad una Depressione sottostante.
Credo che lei non debba sottovalutare l'importanza della sua patologia anche perchè, come lei stesso sa bene, può condizionare pesantemente la vita. Infatti, anzichè orientare le sue energie fisiche e mentali verso attività che le danno piacere e soddisfazione, lei si trova prigioniero delle sue paure e dei suoi rituali.
Solitamente si procede in questo modo: innanzi tutto si fa una diagnosi precisa; poi si prescrive uno o più farmaci, adattando il tipo di farmaco e la posologia alle esigenze della persona;contemporaneamente si inzia una psicoterapia. Riguardo al tipo di psicoterapia ( infatti ci sono vari modi di procedere con la psicoterapia, proprio come ci sono tanti farmaci: è compito dello specialista capire quale sia il migliore) nei casi come il suo si deve valutare se è meglio una terapia analitica o una terapia cognitiva. La differenza sta nel metodo. Entrambe sono ottime, ma si deve capire quale è adatta caso per caso.
Le vorrei anche consiglire di lasciar perdere tutti quei costosi e inutili esami! Ma so anche se lei riuscisse a farne a meno. . . Sarebbe già guarito
Le faccio i miei migliori auguri.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
BRESCIA (BS)

Risposta del 23 gennaio 2005

Risposta a cura di:
Dott. FRANCO MORI


Caro Signore, credo che nel suo caso una migliore e più profonda conoscenza di sè sarebbe la strada per sentirsi meno vittima dei suoi "rituali salutisti" e delle sue "preoccupazioni ipocondriache".
Però occorre una grande dose di buona volontà e di fiducia nella possibilità di rimettersi in discussione e nella persona che sceglierà per farsi accompagnare nella strada della conoscenza di sè, strada lunga e difficile, la quale richiederebbe da parte sua come ho detto fiducia e voglia di farla, e da parte del professionista una buona e seria preparazione.
Io Le auguro di intraprendere e portare avanti questa strada

Dott. Franco Mori
Specialista attività privata



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