Tachicardia

31 maggio 2006

Tachicardia


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27 maggio 2006

Tachicardia

Salve, sono un ragazzo di 28 anni, da quasi un anno e mezzo ho durante la giornate episodi di tachicardia che possono essere lievi (90 100 bpm) e durare una mezz'oretta, oppure più forti (120 130bpm) e sfociare in attacchi di panico. Ho seguito dapprima un iter classico: diversi ecg, Ecocolordoppler vari, Holter, ecg sottosforzo (3). Ho seguito diverse volte analisi al sangue (soprattutto tiroide con anche un'ecografia). Sono abbastanza snello, 1, 81 per 72kg, non fumo e non bevo. Da tutti i controlli effettuati è uscito fuori solo un riflusso esofageo, una cervicale che sto curando con fisioterapie e tanta ansia con relativo iter (piscoterapia e terapia farmacologica (sereupin 20mg, al dì, e xanax 0. 25 mattino e o. 50 sera). Continuando ad avere ancora molti episodi di tachicardia e un notevole disagio nella vita di tutti i gorni ho infine fatto un ulteriore esame da uno specialista aritmologo il quale ha accertato durante la visita (sarà stato il viaggio e la solita ansia. . . ) una tachicardia sinusale e mi ha prescritto un betabloccante di ultima generazione da prendere in minima quantità (Pluscor 10mg, ne prendo 1/5 al giorno, +o- 2mg). Questa terapia la sto seguendo da un mese e ho avuto purtroppo episodi di pressione bassa e notevole astenia. . . (cmq i battiti non al di sotto dei 50 bpm, anche se le prime volte era veramente lento) volevo chiedervi se è necessario che un ragazzo che risulti avere un cuore sano debba ricorrere ad una dose anche se leggera di betabloccante per abbassare la tachicardia che era cmq problematica e a volte invalidante per una vita normale (anche se passavo tranquillamente dai 120 bpm ai 60 55 bpm durante il sonno o a riposo. . . ) o se è possibile magari ricorrere a metodi alternativi!! So per certo che la responsabilità evidente è un'ansia generalizzata che cmq cerco di curare da molto tempo, lo sport è difficile da attuare anche se provo sempre ogni giorno a passeggiare, usare bici, insomma provare ad avere una vita non sedentaria ma se prima avevo tachicardia, con il pluscor ho un mancamento di forze durante qualsiasi esercizio fisico prolungato ( 30 40 minuti. . . ). Potete darmi un consiglio ?? Con l'arrivo del caldo sarà meglio evitare di prendere il pluscor ed eliminarlo gradualmente (anche se la dose è bassa 2mg)??? Vi ringrazio vivamente e vi chiedo scusa per la prolissità ma la sintesi non è un mio pregio!! Cordiali Saluti

Risposta del 31 maggio 2006

Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI


Ogni sintomo va analizzato attentamente, ne fornisce pochi, come al solito, poi non riferisce gli esami del sangue eseguiti, ritenendoli “normali”. Più volte ho scritto che gli esami del sangue vanno attentamente analizzati, perchè potrebbero risultare “normali”, quando non lo sono affatto, e se letti attentamente, indirizzano verso una soluzione, aggiungendo poi se sono stati eseguiti veramente tutti quelli esami necessari, oppure non sono stati eseguiti proprio quelli che avrebbero condotto ad una soluzione. Mi spiego, con valori di riferimento del laboratorio 0, 60—3, 80; dove sta la normalità, se 0, 80 è normale o basso, se 3, 70 è alto o normale; prendiamo un TSH, avere un TSH basso, ma nei limiti, ha il significato di un leggerissimo Ipertiroidismo, che spiegherebbe ampiamente la tachicardia, Ansia, Insonnia, lei avrebbe fatto le sedute di “psicoterapia e terapia farmacologica (sereupin 20mg, al dì, e xanax 0. 25 mattino e o. 50 sera). ” inutilmente, perchè va curata la tiroide, modulandola con farmaci, a questo punto biologici, poiché la medicina ufficiale non possiede farmaci con questa peculiarità. Molte altre cause intervengono a spiegare la tachicardia, che di cardiologico, non hanno niente, addirittura, spesso, ho fatto diagnosi di Celiachia in base al solo sintomo tachicardia. Come vede, spesso la soluzione potrebbe essere dietro l’angolo, basta girarlo.
Il dubbio che ho manifestato, è avvalorato dalla presenza del riflusso gastroesofageo, e della sintomatologia antalgica cervicale. Ogni sintomo non è fine a se stesso, ma va confrontato con tutti i dati clinici, anche se pochi, da lei forniti. Ambedue possono essere sostenuti da una infiammazione persistente asintomatica che è presente in zone distanti dalla produzione del sintomo stesso. La sintomatologia dolorosa cervicale può dipendere da una artrite reattiva, il reflusso, da un compenso attuato dall’organismo per la presenza di acidosi nella zona di infiammazione, l’ Ansia è seguente alla risposta dell’organismo nei confronti della infiammazione, producendo sostanze proteiche che possono generare uno stato ansioso. Ho a disposizione esami strumentali che mi permettono di analizzare quali zone possono essere interessate dal processo infiammatorio asintomatico, subclinico, persistente, proprio per questo, di difficile riscontro. Quindi studiando nel complesso la sua persona, si può arrivare ad una attenta analisi e terapia della sua problematica.

Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)



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