Giornata contro il fumo: servono nuovi provvedimenti

30 maggio 2012
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Giornata contro il fumo: servono nuovi provvedimenti



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Il consumo di tabacco è in aumento, soprattutto tra le donne, anche perché vi sono poche ex-fumatrici così come è in crescita il numero di giovani che fumano, servono nuovi provvedimenti, destinati a far discutere. Con questo messaggio Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, alla vigilia della Giornata mondiale senza fumo che si celebra il 31 maggio, rilancia l'allarme sul tema, tutt'altro che risolto: «Ci si era illusi» dice, infatti, «che la benemerita legge Sirchia, che vietava il fumo in pubblico, avesse grande impatto nel convincere i fumatori a smettere questa cattiva abitudine, ma purtroppo l'impatto è stato di breve durata».

Servono, dunque, nuove iniziative e provvedimenti che creino un deterrente per smettere e per contrastare il fenomeno. Secondo Garattini, bisognerebbe aumentare il prezzo delle sigarette perché questo è certamente un modo efficace per diminuirne i consumi: «La crisi attuale è un'ottima occasione anche perché si aumenteranno le entrate dello Stato e nel lungo termine si diminuiranno le spese per il Servizio sanitario nazionale che avrà meno malattie da curare». Inoltre, bisogna mettere a disposizione dei fumatori, preparati di nicotina per non aver bisogno della sigaretta: «È vero che in questo modo non si cura la tossicodipendenza, ma è altrettanto vero che si riduce considerevolmente l'intossicazione da sostanze cancerogene e infiammatorie responsabili per vari tipi di tumore, infarti cardiaci e gravi malattie respiratorie». E tra le novità in ambito di programmi terapeutici per smettere di fumare si torna a parlare della sigaretta elettronica come metodo promettente, la cui efficacia necessita, però, di un fondamento scientifico su cui gli esperti stanno già lavorando. In sei mesi, infatti, sono diventati 37 i pazienti arruolati per la sperimentazione della sigaretta elettronica nell'ambito di un protocollo scientifico realizzato dalla collaborazione tra dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo), Istituto San Raffaele e Centro Cardiologico Monzino.

Osservazioni preliminari condotte presso lo Ieo, hanno indicato che il dispositivo potrebbe rivelarsi efficace, almeno per innescare la fase iniziale del percorso di disassuefazione dal fumo, quella della dipendenza psicologico-gestuale. «Numerosi studi hanno dimostrato che la sigaretta elettronica contrasta il desiderio compulsivo di fumare» spiega Carlo Cipolla, direttore della Divisione di cardiologia e Centro antifumo dell'Ieo «questi risultati lasciano ipotizzare una possibile efficacia della sigaretta elettronica come mezzo nei protocolli di disassuefazione dal fumo, da sola o in combinazione con il counselling psicologico e l'utilizzo di farmaci». Obiettivo dello studio, avviato con queste premesse, L'obiettivo è la valutazione della validità dell'impiego del dispositivo in pazienti affetti da tumore o da infarto miocardico recente, fumatori di almeno 10 sigarette al giorno da 10 anni o più, come elemento aggiuntivo all'attività di counselling normalmente esercitata da personale medico o paramedico dedicato. Le migliori garanzie di sicurezza ed efficacia sono state individuate in una sigaretta elettronica che non contiene nicotina e che, potrebbe, a fronte di documentazione scientifica, divenire uno standard nella terapia antifumo.



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