Tumore del seno: chirurgia sempre più conservativa

27 gennaio 2014
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Tumore del seno: chirurgia sempre più conservativa



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Per difendere il seno malato, non sarà più necessario sacrificare i linfonodi "sentinella" del cavo ascellare: quando il tumore della mammella è scoperto e contrastato in fase precoce, possono bastare le conoscenze di biologia molecolare, sempre più approfondite, per evitare qualsiasi rischio per la salute.

Il trattamento del tumore del seno in fase iniziale prevede, oggi come oggi, un intervento chirurgico di tipo conservativo secondo una tecnica che prende il nome di quadrantectomia e che consiste nell'asportazione dei tessuti malati circoscritti alla neoplasia, senza la totale asportazione del seno. Dopo la quadrantectomia viene eseguito l'esame del "linfonodo sentinella" che ha la funzione di "drenare" la linfa dell'area del tumore. Se questo linfonodo contiene cellule tumorali tutti i linfonodi ascellari vengono asportati con un ulteriore intervento chirurgico.

La novità arriva da ricercatori dell'Istituto dei Tumori di Milano: quando il carcinoma della mammella è diagnosticato in fase iniziale e non presenta un coinvolgimento dei linfonodi ascellari rilevabile attraverso la semplice palpazione, l'intervento chirurgico conservativo al seno (la quadrantectomia, appunto), è sufficiente.

Per capire se la rimozione dei linfonodi fosse ancora oggi utile e necessaria, i ricercatori hanno seguito per oltre dieci anni un gruppo di oltre 500 donne (di età compresa tra i 30 e i 65 anni) che si erano sottoposte a quadrantectomia con o senza intervento chirurgico sui linfonodi delle ascelle: «La tradizione dell'Istituto nella cura dei tumori della mammella è caratterizzata da ricerche innovative e dall'integrazione tra ricerca clinica e biologica» spiega Marco Pierotti, direttore scientifico dell'Istituto milanese, che ha firmato lo studio insieme al chirurgo senologo Roberto Agresti e a un'ampia équipe multidisciplinare. «Ora dopo dieci anni di osservazione di queste 500 donne sappiamo come modulare gli interventi, a parità di esito clinico, assicurando una migliore qualità di vita delle pazienti e anche ottenendo un significativo risparmio economico».



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