Toccherà ai medici di famiglia indagare sul benessere sessuale degli italiani

07 aprile 2014
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Toccherà ai medici di famiglia indagare sul benessere sessuale degli italiani



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L'80 per cento dei medici di famiglia ogni mese parla di disturbi sessuali con pochissimi pazienti: meno di dieci. E solo un medico su cinque esegue una valutazione del benessere sessuale durante i normali check-up.
Eppure, quando si sceglie di affrontare l'argomento il rapporto con il paziente migliora decisamente. Lo rivela un sondaggio commissionato dalla Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) su circa 800 dei loro associati.

Per questo, un questionario sulla salute sessuale diventerà parte integrante del consueto controllo generale del medico di famiglia, aiutando medici e pazienti a valutare eventuali disturbi della sfera sessuale, anche perché sono molto frequenti: circa 8 milioni gli uomini hanno problemi come disfunzione erettile, eiaculazione precoce o calo del desiderio correlati in altrettanti milioni di donne, ad anorgasmia, vaginismo, disturbi del desiderio sessuale. Ma sono pochissimi coloro che ne parlano al medico superando la vergogna e l'imbarazzo nell'affrontare queste difficoltà.

«Il medico di famiglia deve diventare un interlocutore privilegiato», è il commento di Giacomo Milillo, segretario generale della Federazione ai risultati del sondaggio, «grazie alla consuetudine e alla conoscenza dei pazienti e del loro dell'ambiente». Il questionario aiuterà a rendere normale indagare anche sulla salute sessuale del paziente, intercettando eventuali problemi e consigliando tutte le soluzioni possibili.



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