Sistema nervoso centrale: effetti benefici dei probiotici

01 giugno 2020
Aggiornamenti e focus

Sistema nervoso centrale: effetti benefici dei probiotici



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Dai dati dell'Oms risulta che una persona su quattro soffrirà di un disturbo mentale o neurologico a un certo punto della vita, dato che ne fa una delle principali cause di disabilità nel mondo. Lo spiegano Vandana Sharma e Sandeep Kaur, del Mehr Chand Mahajan Dav College for Women, in India, autori di un articolo di revisione su The Open Microbiology Journal.
«Nella nostra era di stressante competizione socio-economica assistiamo a un significativo aumento dell'incidenza di patologie neurologiche e psichiatriche, in particolare depressione, disturbo bipolare, ansia acuta e attacchi di panico» spiegano i ricercatori, aggiungendo che molte di queste condizioni spesso non vengono segnalate dagli interessati causandone un progressivo peggioramento in assenza di una diagnosi certa e di un trattamento tempestivo.

A questo proposito è di recente emerso il ruolo del microbiota intestinale nella modulazione della fisiologia del sistema nervoso centrale e del suo funzionamento. Tanto che l'articolo di Sharma e Kaur si concentra proprio sul ruolo e sull'efficacia dell'assunzione regolare di batteri probiotici che aiutano a rafforzare la salute generale dell'intestino. «Il nostro studio vuole fornire una visione completa del potenziale dei probiotici nel rafforzare la micro flora intestinale migliorando i disturbi neurologici o psichiatrici già in corso oppure diminuendone incidenza e gravità» si legge nell'articolo, che delinea anche i meccanismi a livello molecolare e biochimico attraverso cui i batteri probiotici lavorano per migliorare le funzioni alterate del sistema nervoso centrale in presenza di disturbi quali ansia, depressione maggiore, sindrome bipolare, schizofrenia o disturbo dello spettro autistico. «Il potenziale dei probiotici come modifica alimentare e utile terapia di intervento sia preventivo sia terapeutico è di grande rilevanza, e dovrebbe essere parte integrante degli attuali protocolli di trattamento» concludono i ricercatori.

The Open Microbiology Journal 2020. Doi: 10.2174/1874285802014010018
https://doi.org/10.2174/1874285802014010018



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