Dislessia: facciamo chiarezza

24 agosto 2023
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Dislessia: facciamo chiarezza



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In alcuni casi la fatica a leggere e a restare attenti a scuola non è una questione di pigrizia. La causa potrebbe essere la dislessia evolutiva. Si tratta della difficoltà, più o meno grave, di apprendimento della lettura, anche se ci sono capacità cognitive adeguate e sono assenti problemi sensoriali e neurologici. Spesso la dislessia si associa a problemi di scrittura (la disortografia) e di portare a termine operazioni matematiche (la discalculia). Un altro problema associato è la difficoltà di attenzione.

Quali sono i sintomi? In età prescolare il disturbo si manifesta con la difficoltà a pronunciare suoni e parole, frasi complete, e fatica ad apprendere un messaggio verbale. Il bambino dislessico ha un vocabolario ridotto. Gli anni successivi a scuola il piccolo fatica a imparare lettere e numeri, legge lentamente e in modo poco fluente. Con la dislessia si possono invertire o sostituire lettere o numeri, o imparare le tabelline e nozioni come i giorni della settimana e i mesi. Il bambino si distrae facilmente e si affatica spesso.

Il momento migliore per la valutazione della dislessia è considerato la fine della seconda elementare, quando la lettura dovrebbe essere automatizzata, le parole riconosciute in blocco, e non riuscire a interpretare un testo non è più questione di pigrizia: c'è probabilmente un problema sotto.

Ma per capire se si tratta di dislessia è necessario eseguire una diagnosi con un team di specialisti: psicologo, neuropsichiatra infantile e logopedista. Ci sono colloqui e test specifici sulle capacità di apprendimento, la memoria, il linguaggio e l'attenzione.

Quindi, una volta fatta la diagnosi, il bambino con dislessia inizia un percorso di logopedia e di neuropsicologia che aiuta il piccolo paziente a superare le sue difficoltà. Non c'è un percorso definito, gli interventi variano a seconda delle caratteristiche individuali. Esistono varie metodiche per aiutare i dislessici a compensare i deficit. Sono anche previsti aiuti scolastici per chi è affetto da dislessia: ad esempio, ci sono programmi di videoscrittura al computer, oppure possibilità di avere un tempo maggiore per svolgere compiti scritti. Per l'aiuto a scuola si può ricorrere a un Piano didattico personalizzato previsto e regolato dalla legge. Certo, è importante mantenere un allenamento costante ma è possibile ottenere ottimi risultati. Anche la famiglia dovrà supportare e incoraggiare il bambino per avere i risultati migliori.


Alessandra Margreth





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