Mal di schiena, la depressione è un fattore scatenante

01 settembre 2023
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Mal di schiena, la depressione è un fattore scatenante



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Il mal di schiena interessa più di 619 milioni di persone in tutto il mondo, e nei prossimi trent'anni il numero di pazienti con questo problema potrebbe crescere di più di 200 milioni di unità.
Questo è quanto afferma Eric Hurwitz, dell'Università delle Hawaii a Mânoa, esperto di mal di schiena e co-autore di due studi pubblicati sull'International Journal of Environmental Research and Public Health

Nel primo lavoro, i ricercatori hanno intervistato più di 2.000 adulti negli Stati Uniti per un periodo di nove anni. Gli autori hanno notato che, oltre ai fattori di rischio noti per il mal di schiena, tra cui fumo, obesità e fattori ergonomici occupazionali, esiste un'associazione bidirezionale di questo problema con la depressione. 

Infatti, le persone con mal di schiena avevano maggiori probabilità di riferire sintomi coerenti con la depressione al follow-up, e quelle con depressione avevano maggiori probabilità di segnalare successivi dolori alla schiena. Nel secondo studio, utilizzando i dati trasversali del National Health Interview Survey dal 2016 al 2018, i ricercatori hanno esaminato le associazioni tra dolore alla schiena e quattro patologie croniche, ovvero malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete e obesità in 26.926 pazienti. 

Gli esperti hanno visto che tutti e quattro i tipi di patologie croniche hanno aumentato significativamente le probabilità di prevalenza del dolore alla schiena, in particolare le patologie cardiovascolari del 58%, l'ipertensione del 40%, il diabete del 25% e l'obesità del 34%. Per tutte le patologie croniche, il consumo di tabacco (45-50%), l'essere attivi in maniera insufficiente (17-20%), i problemi di sonno (180-184%), il deterioramento cognitivo (90-100%), e i disturbi di salute mentale (68-80%) hanno aumentato significativamente le probabilità di prevalenza di dolore alla schiena.
«I prossimi passi di questa ricerca puntano a capire perché esistono queste associazioni, se esse hanno cause comuni su cui possiamo intervenire, e l'efficacia di eventuali interventi. Intanto, il mio consiglio alle persone è quello di muoversi di più ed evitare la sedentarietà» conclude Hurwitz.

 

fonte: Doctor33



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