I giocattoli elettronici non aiutano i più piccoli a parlare meglio

14 gennaio 2016
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I giocattoli elettronici non aiutano i più piccoli a parlare meglio



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Un giocattolo elettronico che parla, canta, emette suoni e si illumina con tante luci colorate cattura l'attenzione dei bambini, ma non è il gioco ideale per aiutare i piccoli a sviluppare le capacità di linguaggio. Lo sostengono sulle pagine della rivista Jama pediatrics i ricercatori della Northern Arizona university guidati da Anna Sosa.

«Il contesto linguistico nel quale il bambino cresce influenza lo sviluppo delle sue capacità comunicative e questo, a sua volta, avrà un effetto sui risultati scolastici futuri» spiega l'autrice che, assieme ai colleghi, ha cercato di capire se e quanto il tipo di giocattoli usati dai bimbi influenzasse le interazioni genitore-figlio in termini di comunicazione e linguaggio. Per raggiungere lo scopo i ricercatori hanno coinvolto nello studio 26 coppie genitori-figli facendoli giocare con diversi giocattoli: quelli elettronici che emettevano suoni, parole e melodie, quelli tradizionali come per esempio cubi di legno o di plastica di forme e colori differenti e infine libri.

«Abbiamo chiesto ai genitori di giocare per 15 minuti con i loro figli utilizzando i diversi giocattoli a disposizione per osservare le loro interazioni» precisa Sosa, che ha valutato diversi parametri legati alla comunicazione da parte dei genitori e dei piccoli. L'esperimento ha dimostrato che giocando con i giocattoli elettronici i genitori parlano meno e ci sono meno interazioni verbali tra genitore e figlio.
Inoltre i bimbi tendono a emettere meno suoni e a pronunciare meno parole con specifico contenuto.
«I libri sono i giocattoli che hanno prodotto il maggior scambio verbale tra genitori e figli» dicono gli autori, «un risultato a sostegno dei benefici della lettura di libri anche ai bimbi molto piccoli e del ruolo importante dei giocattoli tradizionali nello sviluppo del linguaggio».

«I giocattoli elettronici sono estremamente efficaci nell'attrarre l'attenzione dei bambini attivando quei riflessi primitivi che spingono la mente a focalizzarsi su nuovi stimoli visivi e uditivi» commentano Jenny Radesky della University of Michigan medical school e Dimitri Christakis del Seattle children's hospital, spiegando che la comunicazione tra genitori e figli durante il gioco è fondamentale non solo per insegnare il linguaggio ai piccoli, ma anche per creare le basi per le loro future capacità linguistiche e di interazione sociale.



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