Tensione al massimo

16 maggio 2008
Aggiornamenti e focus

Tensione al massimo



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Continuano a essere troppi gli ipertesi: oltre 15 milioni in Italia, di cui 3-4 milioni non sanno di esserlo e circa un miliardo e mezzo nel mondo. Numeri che si traducono, ogni anno, in vite perse, 240 mila e 7 milioni e 600 mila, rispettivamente, secondo i dati ISTAT e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e diffusi dalla World Hypertension League che da quattro anni propone la Giornata Mondiale contro l'ipertensione artesiosa. La quarta edizione ricorrerà il 17 maggio e avrà come tema di maggior interesse la misurazione della pressione arteriosa come strumento di controllo e di prevenzione.

Una giornata per imparare


L'iniziativa ha avuto l'adesione della Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa (SIIA) e il sostegno della Federazione degli Ordini dei Farmacisti in quanto le farmacie, oltre ai centri ospedalieri, aperti per l'occasione senza necessità di prenotazione, sono un luogo in cui è sempre possibile eseguire la misurazione. Con l'occasione viene anche promossa la possibilità di dotarsi di sfigmomanometri per poter controllare la pressione arteriosa direttamente a casa propria, importante accorgimento per chi sa già di essere iperteso. Durante la Giornata i professionisti saranno a disposizione anche per dare informazioni su come si effettua in modo corretto l'automisurazione, con dispositivi tradizionali a colonnina di mercurio o più moderni e digitali. Esistono infatti, alcune semplici accortezze che però danno maggior certezza di avere una stima il più possibile reale di un parametro che varia nell'arco della giornata per motivi fisiologici, alimentari ed emotivi. Si consiglia di evitare di farlo se ci si sente ansiosi, a disagio, stressati o infreddoliti e di rilassarsi per cinque minuti prima di procedere senza distrazioni come guardare la televisione e di aspettare almeno due ore da un pasto abbondante e mezz'ora dall'ultimo caffé. Bisogna sedersi su una sedia che permetta di appoggiare la schiena, vicino a un tavolo che sostenga il braccio che deve essere alla stessa altezza del cuore, in caso aggiungendo uno spessore o un cuscino. I piedi devono poggiare a terra senza accavallare le gambe. Devono essere effettuate almeno due misurazioni successive e, se la pressione differisce di più di 5mm Hg nelle due circostanze, si deve procedere con ulteriori misurazioni fino a che i valori misurati risultino stabili e la misurazione va eseguita ogni giorno al mattino e alla sera.

Rientrare nei ranghi


Esistono dei valori di riferimento che permettono di conoscere il proprio rischio o livello di ipertensione anche se per gli esperti la possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari è direttamente proporzionale all'aumento dei valori pressori. Il valore della pressione sistolica (o massima) al di sotto di 120 mm Hg e della diastolica (o minima) al di sotto di 80 mm Hg sono considerati ottimali ma in ogni caso un soggetto con valori di pressione sistolica di 120 mm Hg ha un rischio cardiovascolare leggermente superiore a chi presenti una pressione sistolica di 110 mm Hg. E' giustificabile un intervento terapeutico, anche farmacologico, in presenza di valori di pressione pari o superiori a 140 su 90mm Hg. Valori pressori compresi tra 140/90 e 160/100 sono definiti ipertensione arteriosa di grado 1, tra 160/100 e 180/110 si parla di ipertensione arteriosa di grado 2 e, oltre i valori di 180/110, si parla di ipertensione arteriosa di grado 3. Pur restando nell'ambito non patologico è sempre importante segnalare al medico eventuali innalzamenti dei valori e magari anche agire per prevenire ulteriori peggioramenti o riportare i valori verso la normalità. Alimentazione corretta, controllo del peso, riduzione dell'uso del sale, attività fisica e meno stress sono già degli ottimi rimedi. L'ipertensione arteriosa può non manifestarsi con disturbi, i sintomi spesso si presentano dopo molti anni, quando magari i danni all'organismo sono già in atto, e, nella peggiore delle ipotesi, provocare infarto cardiaco, scompenso cardiocircolatorio, ictus e insufficienza renale. Il controllo regolare permette da una parte una diagnosi precoce dall'altra la possibilità di intervenire per correggere valori alterati, a volte semplicemente modificando gli stili di vita.

Simona Zazzetta



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