23 ottobre 2021
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C'è sesso negli anta
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Bellezza, sensualità, attrazione fisica si direbbero appannaggio di una fascia generazionale che sicuramente esclude la terza età; un immaginario comune a cui, purtroppo, aderiscono gli stessi esclusi. Le aspettative sociali rivolte alle persone di una certa età stonano con una vita sessualmente attiva e un desiderio sessuale ancora acceso, costringendole spesso a conformarsi all'immagine di placido/a "nonnetto/a".
Smettere di usare le parole "terza età", e parlare di "età matura" è un buon inizio per affrontare una fase della vita caratterizzata principalmente dal cambiamento.
Scontrarsi con una realtà nuova può far sentire disorientati e inadeguati, mentre acquisire familiarità con l'evoluzione di un corpo che va incontro alla maturità è un ottimo espediente per vivere con serenità il cambiamento e scoprire che non è poi così drastico e definitivo.
A livello fisiologico si osserva in entrambi i sessi una variazione quantitativa e qualitativa della produzione ormonale.
Nell'uomo, dai 45 anni in poi inizia una flessione dei livelli di testosterone, complessivamente contenuta fino ai 75 anni, che in condizioni di buona salute giustifica una attività sessuale, diversa, ma viva. Avanzando negli anni cambia certamente il ciclo della risposta sessuale: il tempo necessario per raggiungere l'erezione è più lungo e la rigidità del pene è minore, tuttavia la fase di plateau tende a prolungarsi e l'erezione può essere mantenuta più a lungo; pur diventando meno copiosa, la quantità di sperma rimane sufficiente ai fini della fecondazione almeno fino a 70 anni (illustri nomi ne sono testimoni: Charlie Chaplin, Anthony Queen).
Nella donna il superamento dei 45-50 anni segna un cambiamento importante: le ovaie esauriscono le potenzialità funzionali, smettono di produrre ovuli e riducono il rilascio di estrogeni e progesterone; ha così inizio la menopausa. La scomparsa del ciclo mestruale è l'evidente manifestazione dell'incapacità di procreare, un passaggio che, per condizionamenti culturali, può essere vissuto come la perdita della propria femminilità e l'inizio di un'inevitabile vecchiaia. Ma in alcuni casi l'ansia di non rischiare la gravidanza può essere un incentivo al desiderio sessuale. Ciò che è certo è che i cambiamenti ormonali si riflettono in una più lenta lubrificazione vaginale, una minor irrorazione dei genitali, una tensione muscolare meno rilevante, senza, però, nulla togliere all'appagamento orgasmico e alla preesistente capacità di avere orgasmi multipli; infine, la sensibilità clitoridea non subisce variazioni.
In condizioni di salute, il vero nemico di una sessualità attiva e appagante è la depressione. Scoprirsi diversi, non poter offrire le stesse prestazioni di una volta generano condizioni di stress che incidono sulla prestazione stessa: quando le difficoltà durante un rapporto sessuale creano ansia è probabile che durante l'incontro successivo aumentino.
Molti studi hanno, inoltre, dimostrato che l'attività sessuale sostenuta in giovane età e nella mezz'età, tende a conservarsi anche nell'età matura. Non vi sono quindi limiti di età e modificazioni così radicali da negare eccitazione e appagamento, una vita sessuale attiva è una sorta di cura che giova al fisico, mantiene socialmente integrati, vitale e coltiva l'autostima.
In assenza di patologie specifiche, seguire alcune regole è il preludio per una vita futura serena: igiene alimentare, sonno ordinato, attività fisica e intellettuale adeguata, controlli medici consoni all'età e alle condizioni di salute, controllo sull'assunzione di farmaci, sono alcune attenzioni che, se rispettate, premiano in tarda età. In ogni caso, un approccio positivo alla vita, essere socialmente attivi con il lavoro, il gioco e la collettività, fare cose che rendono felici sono fattori importanti per vincere la depressione, perché non è detto che invecchiare sia soltanto un processo biologico.
Simona Zazzetta
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Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Smettere di usare le parole "terza età", e parlare di "età matura" è un buon inizio per affrontare una fase della vita caratterizzata principalmente dal cambiamento.
Scontrarsi con una realtà nuova può far sentire disorientati e inadeguati, mentre acquisire familiarità con l'evoluzione di un corpo che va incontro alla maturità è un ottimo espediente per vivere con serenità il cambiamento e scoprire che non è poi così drastico e definitivo.
Cosa cambia davvero
A livello fisiologico si osserva in entrambi i sessi una variazione quantitativa e qualitativa della produzione ormonale.
Nell'uomo, dai 45 anni in poi inizia una flessione dei livelli di testosterone, complessivamente contenuta fino ai 75 anni, che in condizioni di buona salute giustifica una attività sessuale, diversa, ma viva. Avanzando negli anni cambia certamente il ciclo della risposta sessuale: il tempo necessario per raggiungere l'erezione è più lungo e la rigidità del pene è minore, tuttavia la fase di plateau tende a prolungarsi e l'erezione può essere mantenuta più a lungo; pur diventando meno copiosa, la quantità di sperma rimane sufficiente ai fini della fecondazione almeno fino a 70 anni (illustri nomi ne sono testimoni: Charlie Chaplin, Anthony Queen).
Nella donna il superamento dei 45-50 anni segna un cambiamento importante: le ovaie esauriscono le potenzialità funzionali, smettono di produrre ovuli e riducono il rilascio di estrogeni e progesterone; ha così inizio la menopausa. La scomparsa del ciclo mestruale è l'evidente manifestazione dell'incapacità di procreare, un passaggio che, per condizionamenti culturali, può essere vissuto come la perdita della propria femminilità e l'inizio di un'inevitabile vecchiaia. Ma in alcuni casi l'ansia di non rischiare la gravidanza può essere un incentivo al desiderio sessuale. Ciò che è certo è che i cambiamenti ormonali si riflettono in una più lenta lubrificazione vaginale, una minor irrorazione dei genitali, una tensione muscolare meno rilevante, senza, però, nulla togliere all'appagamento orgasmico e alla preesistente capacità di avere orgasmi multipli; infine, la sensibilità clitoridea non subisce variazioni.
Giovani dentro
In condizioni di salute, il vero nemico di una sessualità attiva e appagante è la depressione. Scoprirsi diversi, non poter offrire le stesse prestazioni di una volta generano condizioni di stress che incidono sulla prestazione stessa: quando le difficoltà durante un rapporto sessuale creano ansia è probabile che durante l'incontro successivo aumentino.
Molti studi hanno, inoltre, dimostrato che l'attività sessuale sostenuta in giovane età e nella mezz'età, tende a conservarsi anche nell'età matura. Non vi sono quindi limiti di età e modificazioni così radicali da negare eccitazione e appagamento, una vita sessuale attiva è una sorta di cura che giova al fisico, mantiene socialmente integrati, vitale e coltiva l'autostima.
In assenza di patologie specifiche, seguire alcune regole è il preludio per una vita futura serena: igiene alimentare, sonno ordinato, attività fisica e intellettuale adeguata, controlli medici consoni all'età e alle condizioni di salute, controllo sull'assunzione di farmaci, sono alcune attenzioni che, se rispettate, premiano in tarda età. In ogni caso, un approccio positivo alla vita, essere socialmente attivi con il lavoro, il gioco e la collettività, fare cose che rendono felici sono fattori importanti per vincere la depressione, perché non è detto che invecchiare sia soltanto un processo biologico.
Simona Zazzetta
In evidenza:
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