L'antiossidante non serve alla gravida

07 aprile 2006
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L'antiossidante non serve alla gravida



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Vitamine senza pace. Mentre negli anni novanta del secolo scorso pareva che potessero, se non curare, prevenire tutto, oggi sembra che non possano prevenire quasi nulla. Non le malattie cardiovascolari, per esempio e, quanto alla prevenzione dei tumori, la raccomandazione verte sugli alimenti che le contengono, piuttosto che sui supplementi. Ultima ipotesi smentita è quella sulla pre-eclampsia, condizione che può svilupparsi in gravidanza (2-3% dei casi) e che può condurre a un pericoloso innalzamento della pressione, a volte mortale. Questa sindrome, piuttosto complessa, origina da una reazione infiammatoria generalizzata, nella quale è coinvolta la placenta, che porta all'attivazione delle cellule dell'endotelio delle arterie, e dei leucociti, della madre. Siccome a questa situazione si accompagna la presenza di prodotti dell'ossidazione nel circolo materno, i ricercatori hanno posto due ipotesi: che l'ossidazione fosse una delle cause e che assumendo antiossidanti si potesse prevenire la sindrome. La scelta era caduta sui due antiossidanti per eccellenza, la vitamina C e la vitamina E. Un primo studio, che però si era limitato a controllare se le due vitamine riducevano la circolazione dei prodotti dell'ossidazione, aveva avuto esito positivo. Quindi, più recentemente, si è proceduto a un secondo studio, arruolando più di 2400 future mamme che presentavano i fattori di rischio per la pre-eclampsia (per esempio diabete, ipertensione, malattia renale, precedenti episodi analoghi). Sono state divise in due gruppi, uno trattato con 1000 mg di vitamina C e 400 UI di vitamina E (alfa-tocoferolo) al giorno, le altre con un placebo. La somministrazione è durata dal secondo trimestre al parto. I ricercatori hanno valutato non solo i casi pre-eclampsia nei due gruppi, ma anche quelli di basso peso alla nascita (meno di 2,5 kg) e di diminuito accrescimento fetale rispetto all'età gestazionale.

Risultati scoraggianti


Purtroppo la supplementazione vitaminica non ha avuto effetto sulla pre-eclampsia: la sindrome si è presentata nel 15% delle donne che assumevano le vitamine e nel 16% di quelle del gruppo placebo, una diufferenza non significativa. In compenso, si fa per dire, con la supplementazione aumentavano i casi di basso peso alla nascita, e questa volta in modo di significativo: nel 28% dei casi rispetto al 24% dei casi del gruppo placebo. Quindi un insuccesso e, semmai, un buon motivo per non assumere queste sostanze a questi dosaggi durante la gravidanza. I risultati, però, non significano che lo stress ossidativo non abbia un ruolo nella sindrome. Piuttosto si conferma che anche quando lo stress ossidativo ha un ruolo in una malattia, e si ritorna al caso delle malattie cardiovascolari, purtroppo la soluzione non è così semplice come aumentare gli antiossidanti. Poi, come sempre con le vitamine, è bene che durante la gravidanza non manchino, ma a questo può bastare un'alimentazione adeguata ed eventualmente, i supplementi multivitaminiche, che hanno dosaggi più bassi di quelli impiegati in questo studio. Per ora, quindi, l'unico supplemento che ha un senso durante la gestazione è quello di acido folico, che previene nel nascituro i difetti del tubo neurale. Previene davvero.

Maurizio Imperiali



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