Ora legale, ladra di sonno

26 marzo 2010
Interviste

Ora legale, ladra di sonno



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di Simona Zazzetta

L'arrivo della bella stagione e il cambio dell'ora legale che toglie un'ora di sonno, possono crerare difficoltà di adattamento alle nuove condizioni ambientali, soprattutto in persone che già soffondo di disturbi del sonno. Per chiarire alcuni aspetti di questo cambiamento, Dica33 ha incontrato Marco Zucconi, neurologo del Centro di medicina del sonno, del Dipartimento di neuroscienze cliniche, dell'Istituto Ospedale San Raffaele, e segretario dell'Associazione italiana medicina del sonno (Aims).

Professor Zucconi, che cosa accade nell'organismo in primavera e perché si tende ad avere più sonno?
In realtà nell'organismo non accade nulla, semplicemente cambiano alcune condizioni ambientali a cui bisogna adattarsi. In primavera tendenzialmente si ha più sonno perché il giorno è più lungo e quindi si resta attivi per più tempo. Poiché fa giorno prima, al mattino si dorme di meno e si avverte di più il senso di sonnolenza. Cambiano i ritmi e serve tempo per adeguarsi a essere più attivi.

Che cosa accade alle persone che hanno disturbi del sonno, quando avviene il cambio dell'ora legale?
Nei soggetti cosiddetti "gufi", cioè che vanno a dormire tardi e si svegliano tardi, per difficoltà ad addormentarsi alla sera, o anche per abitudine, il cambio dell'ora legale può generare uno stato di sonnolenza nei giorni successivi. In queste persone anche la perdita di un'ora di sonno ha effetti importanti, dal momento che già si devono adattare al prolungamento delle ore di luce. Basti pensare che se una persona già si addormenta alle 3 o comunque dorme meglio nella seconda parte della notte, se la luce anziché alle 6 del mattino arriva alle 5, quell'ora in meno di sonno ha un effetto importante, con un probabile calo delle performance durante il giorno. In genere, però, si tratta di persone che avendo già problemi con il sonno sanno già come affrontare la probabile acutizzazione, che comunque non è detto che avvenga.

Che cosa accade invece in chi non ha nessun problema con il sonno?
Un minimo effetto si riscontra anche nelle persone che non hanno disturbi e che dormono regolarmente. È come un jet lag ma essendo solo di un'ora è meno percepito: si è più assonnati. C'è più sonnolenza nei 2-3 giorni successivi al fine settimana del cambio di orario, ma nel corso della settimana gli effetti si attutiscono. Inizialmente il cambio dell'ora avveniva tra la domenica e il lunedì, ma poi è stato spostato al sabato notte proprio per permettere di avere un adattamento alla perdita di un'ora di sonno. Anche nelle persone suscettibili al fuso orario si riscontrano effetti.

Quali accorgimenti si possono adottare per prevenire i disturbi da cambio dell'ora?
Il consiglio per tutti è di andare a letto un po' prima nel fine settimana del cambio dell'ora per anticipare le ore di sonno, a cominciare dal venerdì, anticipando di mezz'ora ogni sera. È molto utile inoltre esporsi alle luci delle prime ore del mattino perché favorisce l'adattamento permettendo di anticipare il sonno serale.



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