Se è lieve passa da sola

12 dicembre 2007
Aggiornamenti e focus

Se è lieve passa da sola



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Secondo uno studio britannico, ogni anno un ambulatorio di medicina generale (uno studio associato, che lì è la forma prevalente) vede una cinquantina di casi di sinusite acuta, principalmente del seno macellare. La sinusite può quindi, a ragione, essere considerata uno dei disturbi delle alte vie respiratorie più frequenti. Eppure, sul modo di affrontare la malattia non c'è concordia, e finora sono mancati risultati che dessero un'indicazione definitiva. In effetti, anche tra gli specialisti vi è sempre stata una duplice considerazione della sinusite: c'è chi la considera una malattia a componente prevalentemente infiammatoria, e chi vi vede soprattutto la componente infettiva. La cosa non è indifferente dal punto di vista del trattamento: se si parte da un'ipotesi infiammatoria è chiaro che viene data la precedenza ad antinfiammatori, soprattutto steroidi (cortisonici) per uso locale, se si parte dalla componente infettiva la prima linea sono gli antibiotici sistemici.

Trattamenti a confronto

Malgrado siano relativamente pochi i casi in cui si arriva alle indagini di laboratorio per stabilire l'effettiva presenza di un batterio responsabile, I medici di medicina generale sono piuttosto propensi a ricorrere agli antibiotici in prima battuta: il 92% in Gran Bretagna, dall'85% al 98% negli Stati Uniti e solo poco meno in Olanda, 80%, e in Norvegia, 75%. E questo malgrado anche gli steroidi topici abbiano un loro ruolo anche in caso di infezione batterica: diminuendo la congestione possono favorire il deflusso del materiale purulento presente nel seno e, quindi, aiutare la risoluzione dell'infezione.
Una recente ricerca ha dunque cercato di valutare quale sia l'approccio migliore tra i tre possibili: antibiotico più steroide topico, solo antibiotico e solo steroide. Per farlo hanno raccolto il campione tra i pazienti che si rivolgevano al medico di famiglia, quindi una popolazione rappresentativa dei casi più diffusi, con interessamento di un solo seno mascellare. Come trattamenti sono stati scelti l'amoxicillina, 500 mg tre volte al giorno per sette giorni, e la budesonide, a 200 mcg per narice una volta al giorno per 10 giorni. Per valutare il risultato della cura si è ricorsi alla tenuta di un diario da parte dei pazienti, poco più di 200, di età uguale o superiore a 16 anni. In definitiva sono stati costituiti quattro gruppi: uno che assumeva entrambi i farmaci, uno che assumeva l'antibiotico e un placebo che simulava lo steroide inalatorio, uno che assumeva lo steroide e il placebo dell'antibiotico e infine quello di controllo che assumeva solo due forme diverse di placebo. Il risultato, valutato in termini di scomparsa dei sintomi entro il decimo giorno.

Poca resa in ogni caso

Ed ecco i risultati: i pazienti che al decimo giorno accusavano ancora una sintomatologia importante erano 29% tra quelli che avevano assunto l'antibiotico e il 33,6% tra coloro che non l'avevano assunto; erano poi 31,4% tra coloro che avevano assunto lo steroide e il 31,4% tra coloro che non lo avevano assunto. Anche dopo le diverse analisi statistiche, entrambi i farmaci non mostravano un effetto significativo, nemmeno in associazione. O meglio, lo steroide topico, nei casi meno gravi, presentava qualche benefico in più. Gli autori concludono dunque che nelle forme meno gravi, quelle che non giungono allo specialista e non sono ricorrenti, non modificano sostanzialmente il corso naturale del disturbo. Considerando il costo degli antibiotici, e il pericolo sempre presente di sviluppare resistenze, gli autori dello studio sconsigliano questo approccio. E' chiaro che tutto cambia quando il medico ha di fronte un'infezione grave, con febbre e dolore molto forti e, magari, con esami radiografici che confermano l'interessamento di più seni. In questi casi il ricorso all'antibiotico, meglio se mirato sull'analisi delle secrezioni purulente, è d'obbligo.

Maurizio Imperiali



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