Troppo in gamba per essere felice?

27 luglio 2005
Aggiornamenti e focus

Troppo in gamba per essere felice?



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Un cervello "sveglio" non dà la felicità. Diversi studi hanno dimostrato che la vitalità cognitiva, pur avendo un impatto molto forte su diversi aspetti della vita delle persone in età avanzata, non ne influenza la qualità. La vitalità cognitiva negli anziani dipende molto dal livello cognitivo che si ha in gioventù e dai cambiamenti che subisce durante il corso della vita. Alcuni ricercatori scozzesi hanno, quindi, condotto uno studio, pubblicato su BMJ, per verificare se i cambiamenti di vitalità cognitiva durante la vita, siano o meno associati a una vecchiaia soddisfacente.

Sotto esame dagli 11 ai 79 anni


Lo studio ha coinvolto un gruppo di 550 persone nate nel 1921, le quali sono state sottoposte a un test per la valutazione delle abilità mentali (test Moray House) all'età di 11 e 79 anni. Si è così ottenuta la misurazione delle abilità cognitive nell'adolescenza e in tarda età, e i cambiamenti avvenuti nel corso della vita. Questi valori sono stati poi convertiti in QI (quoziente di intelligenza). La qualità della vita è stata valutata mediante una scala di soddisfazione, che prevedeva cinque affermazioni alle quali i partecipanti dovevano attribuire dei giudizi (da "fortemente in disaccordo" a "molto d'accordo"). Nello studio sono stati inclusi solamente coloro che hanno dimostrato di essere soddisfatti della propria vita e che avessero un indice al test Moray House maggiore di 24.

Felicità e quoziente intellettivo


Dai risultati è emerso che, in uomini e donne di 80 anni, una vita soddisfacente non è correlata al quoziente intellettivo, né quello attuale, né quello che avevano in gioventù, e tantomeno ai cambiamenti che la propria abilità cognitiva ha subito nel corso degli anni. La mancanza di una relazione tra qualità della vita e abilità cognitive potrebbe essere dovuta al fatto che una grande abilità può portare a fattori che al momento della valutazione del benessere soggettivo possono risultare sia positivi (hanno più risorse per ottenere un impiego migliore, per esempio), sia negativi (consapevolezza di stili di vita alternativi al proprio e magari più attraenti). Ulteriori studi sono in corso per determinare quanto (e se) i cambiamenti a breve termine delle funzioni cognitive influenzino la qualità della vita. I fattori che determinano la vitalità cognitiva ed il benessere sono molto diversi, ma così come è importante conoscere quali sono i processi che proteggono la mente delle persone in età avanzata, è altrettanto importante conoscere che cosa ne determina la felicità.

Ombretta Bandi



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