26 aprile 2024
Ranitidina Ranbaxy Italia
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Cos'è Ranitidina Ranbaxy Italia (ranitidina cloridrato)
Ranitidina Ranbaxy Italia è un farmaco a base di ranitidina cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Antiulcera.
A cosa serve Ranitidina Ranbaxy Italia e perchè si usa
Ranitidina Ranbaxy Italiacompresse è indicata nel trattamento dell'ulcera duodenale e dell'ulcera gastrica benigna.
Ranitidina Ranbaxy Italiacompresse è inoltre indicata nel trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison e dell'esofagite da reflusso.
Ranitidina Ranbaxy Italiacompresse è indicata nel trattamento a lungo termine dell'ulcera duodenale e dell'ulcera gastrica benigna per prevenire le loro recidive. Il trattamento a lungo termine è indicato nei pazienti con una storia di ulcera recidivante.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ranitidina Ranbaxy Italia
Ipersensibilità nota verso la ranitidina o verso qualunque altro componente di Ranitidina Ranbaxy Italia compresse.
Ranitidina compresse non deve essere somministrata nei pazienti con una anamnesi di porfiria intermittente.
Ranitidina Ranbaxy Italia può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Non esistono studi adeguati o opportunamente controllati sull'uomo. In seguito alla somministrazione, in ratti e conigli gravidi, di una dose pari a 160 volte quella normale per l'uomo non si sono osservati effetti secondari sul feto.
La ranitidina viene escreta nel latte materno. Essa attraversa, inoltre, la placenta. Come con altri farmaci, durante la gravidanza e l'allattamento, la ranitidina compresse deve essere prescritta solo in caso di assoluta necessità.
Quali sono gli effetti indesiderati di Ranitidina Ranbaxy Italia
In rari casi la ranitidina è stata associata a reazioni di ipersensibilità (eosinofilia, orticaria, edema angioneurotico, febbre, laringospasmo, broncospasmo, dolore toracico, ipotensione, shock anafilattico), occasionalmente in seguito all'assunzione di una dose singola.
In rari casi si è notato un aumento dei livelli della creatinina nel plasma. Questo aumento si è dimostrato in genere lieve e si è normalizzato durante la continuazione del trattamento con ranitidina.
Come con altri antagonisti dei recettori H2, sono stati riportati rari casi di bradicardia e di blocco atrio-ventricolare.
L'uso di ranitidina è stato associato alle seguenti discrasie ematiche: leucopenia e trombocitopenia (in genere reversibili), agranulocitosi e pancitopenia, in certi casi accompagnata da ipoplasia o aplasia midollare.
Raramente sono stati riportati: rash cutaneo, compresi rari casi di eritema multiforme, prurito, diarrea, stipsi o nausea e manifestazioni a carico del sistema muscolo-scheletrico, quali artralgia e mialgia.
In una piccola percentuale di pazienti si sono manifestate cefalea, a volte severa, e vertigini. Occasionalmente, durante il trattamento con ranitidina, si sono osservati segni di affaticamento. Sono stati riportati stato confusionale e agitazione, reversibili dopo l'interruzione del trattamento con ranitidina, depressione e allucinazioni, soprattutto in pazienti gravemente ammalati o in pazienti anziani.
Sono stati riportati casi isolati di visione offuscata (probabilmente dovuta a disturbi dell'accomodazione visiva), i sintomi si sono rivelati reversibili.
Si possono verificare alterazioni transitorie dei valori dei tests di funzionalità epatica (aumento degli enzimi epatici). Occasionalmente si è osservata epatite (epatocellulare, epatocanalicolare o mista) con o senza ittero. Tali effetti in genere sono reversibili. Sono stati riportati rari casi di pancreatite acuta.
Sono stati osservati episodi isolati di gonfiore del seno e / o dolorabilità in pazienti di sesso maschile (ginecomastia); alcuni di questi casi si sono risolti con la continuazione della terapia con ranitidina. Per stabilire la causa di tali manifestazioni può essere indicata l'interruzione della terapia. Non sono state osservate alterazioni cliniche significative delle funzioni endocrina e gonadica.
Patologie correlate:
- Esofagite
Infiammazione del rivestimento interno (mucosa) dell'esofago, il più delle volte a causa di una prolungata esposizione al reflusso di materiale acido dallo stomaco (esofagite peptica). - Gastrite
Patologia causata dall'infiammazione acuta o cronica della mucosa che riveste la parete dello stomaco. - Ulcera
Lesione infiammatoria aperta dovuta all'azione corrosiva dei succhi gastrici, localizzata sulla superficie interna dello stomaco (ulcera gastrica) o del duodeno (ulcera duodenale).
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico