#coronavirus, sintomi di infarto? Le indicazioni dei cardiologi ospedalieri

08 aprile 2020
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#coronavirus, sintomi di infarto? Le indicazioni dei cardiologi ospedalieri



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Se si avvertono sintomi di un infarto è necessario recarsi al pronto soccorso, nonostante l'emergenza coronavirus. Da notare che lo stesso virus può aumentarne il rischio di sei volte. «È importante, pur in un momento storico di emergenza sanitaria e in cui è bene recarsi il meno possibile al pronto soccorso per evitare possibilità di contagio, ricordarsi che i cardiopatici restano comunque a rischio, soprattutto quelli affetti da cardiopatia ischemica e insufficienza cardiaca» ha affermato Fabrizio Oliva dell'ospedale di Niguarda. Oliva ha dichiarato come al Cardiocenter di Niguarda si abbia la percezione dell'allarme lanciato dalla Società italiana di cardiologia, che trova supporto inoltre da parte dell'ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri).

Pare infatti che un cardiopatico su due stia evitando i controlli proprio per paura di contrarre il coronavirus, quando «pur nella situazione sanitaria complicata in cui ci troviamo sono stati mantenuti i giusti percorsi protetti per i pazienti affetti da problemi cardiologici acuti che necessitano di assistenza in urgenza. In tutta Italia sono regolarmente attive le reti per l'infarto». Inoltre, come emerge Convegno nazionale di Cardiologia organizzato ogni anno dalla fondazione Angelo De Gasperis, che sostiene il Cardiocenter di Niguarda, il cardiopatico è più soggetto a complicanza delle sindromi influenzali, in particolare in caso di insufficienza cardiaca e/o comorbilità quali diabete o malattie polmonari croniche. L'influenza può però aumentare il rischio di infarto fino a 6 volte anche nelle persone senza cardiopatie, soprattutto se anziane o con evidenti fattori di rischio cardiovascolare. Da non dimenticare che, seppur raramente, il virus può attaccare il muscolo cardiaco. È necessario quindi che una persona che soffre di cuore affronti con molta attenzione l'attuale emergenza, rispettando tutte le misure igieniche e conducendo uno stile di vita che possa ridurre la probabilità di essere contagiato. La fondazione ha avviato una raccolta fondi destinati al Dipartimento Cardiotoracovascolare De Gasperis dell'ospedale Niguarda per creare nuove unità posti letto nella terapia intensiva, il cui costo è di circa 70.000 euro.


Fonte: Doctor33




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