Allergie e Covid-19, le Società scientifiche: non interrompere le terapie antiallergiche

24 giugno 2020
Indicazioni e comportamenti

Allergie e Covid-19, le Società scientifiche: non interrompere le terapie antiallergiche



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Non interrompere la terapia antiallergica protegge adulti e bambini dal rischio di contrarre Covid-19, e per fare chiarezza su prevenzione, sintomi e sui dispositivi spray per chi soffre di allergia, nasce la campagna educazionale "Un Respiro di Salute".

«L'impegno della campagna educazionale sull'aerosolterapia "Un Respiro di Salute" prosegue focalizzandosi sulle allergie ai tempi del Covid-19 per aiutare la popolazione a non confondere i sintomi e continuare a curarli anche con l'arrivo del caldo e il persistere di pollini e acari - spiega Laura Mastrorillo, presidente di Federasma e Allergie Odv -. Non bisogna dimenticare che le malattie allergiche sono la terza causa di malattia cronica nel nostro paese. Stiamo sperimentando la Fase 3 e molti sono i dubbi dei cittadini che soffrono di allergie, di rinite e di asma allergica, molte le problematiche da affrontare e le norme da mettere in atto».

«È fondamentale sottolineare che in tempi di Covid-19 i pazienti non devono sospendere la terapia con corticosteroidi per via inalatoria - sottolinea Giorgio Piacentini, presidente Simri -. Le Linee guida internazionali sono chiare: interrompere in autonomia il piano di terapia prescritto senza aver consultato il medico curante, può comportare un peggioramento potenzialmente pericoloso dell'asma. Inoltre, recenti studi clinici suggeriscono che mantenere la terapia con corticosteroidi in pazienti adulti e pediatrici con asma o malattie respiratorie croniche, protegge dall'infezione Covid-19. È importante ricordare che l'asma è la patologia cronica più frequente in età pediatrica: rappresenta circa il 10% di prevalenza di malattia nella popolazione infantile, tra questi circa il 5% non è ben controllato e circa il 2%, si stima soffra di asma grave».

«Viene raccomandato dalla comunità scientifica e pediatrica a tutti coloro che soffrono di rinite allergica di continuare le terapie prescritte dal medico - spiega Gian Luigi Marseglia, presidente della Siaip -. Non esiste solo il Covid-19, adulti e bambini continuano a soffrire di allergie che devono essere curate, anche attraverso la terapia inalatoria e gli spray cortisonici, durante la pandemia: sospendere le terapie può infatti aggravare la sintomatologia. È importante sottolineare che i bambini e gli adolescenti allergici e con asma, in particolare, risultano protetti dall'infezione da Covid-19: la bassa espressione del recettore Ace2, responsabile del Coronavirus, la ridotta presenza di fattori di comorbidità (diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione, obesità) sono fattori protettivi dal virus fermo restando la necessità di proseguire la terapia corticosteroidea che sembra inoltre contrastare la replicazione virale».

«Aiutare a fare chiarezza e continuare ad informare è importante in modo che l'allergico sia in grado di riconoscere i sintomi classici della propria allergia, senza allarmarsi ma ponendovi attenzione: congestione nasale, naso che cola, starnuti, lacrimazione - precisa Alberto Macchi, presidente Iar -. Tradizionalmente la sintomatologia di rinite allergica si manifesta a livello della testa e delle alte vie respiratorie e la febbre non è normalmente un sintomo attribuibile alle allergie, che si presenta invece circa nel 90% dei pazienti con Covid-19. Nella rinite allergica, che colpisce il 20% della popolazione, ed è l'affezione più comune a carico delle alte vie aeree, i sintomi sono più nasali. Seguendo le norme di prevenzione a casa e fuori casa e soprattutto la terapia anche inalatoria prescritta dal medico curante, che non deve essere interrotta durante la pandemia, l'allergico può tenere sotto controllo la patologia. Se invece i sintomi vanno oltre a quelli tradizionali bisogna fare attenzione e rivolgersi al medico. La perdita di olfatto (anosmia) e di gusto (ageusia) sono, ad esempio, sintomi che si presentano solitamente nell'allergico successivamente non in prima istanza; viceversa compaiono generalmente in primis in caso di Covid-19, risultando ad oggi sintomi specifici del virus».

Fonte: Doctor33




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