Brachialgia

24 aprile 2005

Brachialgia


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21 aprile 2005

Brachialgia

Dall'inizio dell'anno che ho spesso dolori e formicoli che partono dal collo parte sn e s'irradiano lungo la spalla, il braccio fino alle dita delle mano sn. Fine gennaio il neurologo dice: brachialgia sn di probabile natura irritativa radicolare cervicale, consiglio trattamento synflex. Fine febbraio visita ortopedica poichè il dolore continua. Referto ortopedico: cervicobrachialgia sn persistente, non gravi deficit neirologici. Rx cervic Artrosi. Chiesta RMN o TAC per ecludere EDD. Cura bentelan. Fine marzo referto TAC: Assente la fisiologica lordosi con accenno all'inversione. Note di spondilo Artrosi ad impronta osteofitosica con riduzione di ampiezza degli spazi intersomatici C5 C6 e C6 C7. Restringimento del canale vertebrale nel tratto distale. Non immaggini relative alla presenza di vere e proprie ernie discali ai livelli esaminati. L'ortopedico mi dice di rivolgermi a un neurochirurgo. Durante la giornata il dolore è molto limitato ma la sera il muscolo della spalla sn si contrae e il dolore s'irradia lungo il braccio e la mano sn. Chiedo un suo consiglio e non capisco il motivo della visita dal neurochirurgo. Grazie e cordiali saluti.

Risposta del 24 aprile 2005

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI MIGLIACCIO


Egr. Signore,
la Neurochirurgia fin dai suoi albori si occupa non solo della chirurgia dell'encefalo ma anche della colonna, del midollo spinale e dei nervi periferici. Alcune patologie della colonna vertebrale, invero, sono trattate sia da ortopedici che da neurochirurghi.
I disturbi da Lei accusati possono essere messi in relazione alla patologia spondilo Artrosi ca cervicale le cui protuberanze ossee(gli osteofiti) assieme a un restringimento del canale vertebrale in cui sono contenute le strutture nervose (midollo e radici del plesso brachiale) possono essere responsabili appunto di una compressione di una o più radici nervose che hanno il loro territorio di distribuzione motorio e sensitivo lungo l'arto superiore. Questo è un discorso generale e per essere sicuri della diagnosi e quindi di poter dare una indicazione all'intervento chirurgico finalizzato alla decompressione delle strutture nervose, è necessario l'esame diretto del paziente.
Pertanto consulti un neurochirurgo e, se lo ritiene, mi faccia sapere le conclusioni del collega.
Cordiali saluti

Dott. Giovanni Migliaccio
Medico Ospedaliero
Specialista in Neurochirurgia
MILANO (MI)



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