Cuori deboli e depressi

27 aprile 2005
Aggiornamenti e focus

Cuori deboli e depressi



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Tutti gli aventi acuti che interessano l'approvvigionamento di sangue al cuore, e quindi le coronarie, vengono indicate come sindromi coronariche acute. Tra queste rientrano le ischemie, gli infarti, l'angina pectoris. Ai problemi associati a tali eventi si possono aggiungere condizioni psicologiche che contribuiscono a peggiorare la qualità della vita del soggetto.A questa conclusione sono giunti i ricercatori dell'Università del Michigan seguendo i pazienti con diagnosi di una sindrome coronarica acuta dimessi dall'ospedale universitario, che sono stati seguiti nei tre anni successivi.

Qualità della vita a rischio


In tutto il periodo successivo alla dimissione, circa 1200 soggetti sono stati raggiunti via mail con alcuni questionari brevi sullo stato di salute, sulla qualità della vita, sui disturbi e sui trattamenti associati a essi. Per esempio qual era la funzionalità fisica, la presenza di altre malattie, l'adesione alle terapie prescritte e la gravità percepita dello stato del cuore. Hanno risposto circa 500 pazienti, età media 65 anni, per lo più uomini (71%). Il 64% aveva una storia di infarto del miocardio e nel 17% dei casi l'evento cardiaco più recente risaliva agli ultimi sei mesi. Più della metà del campione (52,8%) non aveva sintomi depressivi né aveva sostenuto trattamenti a essi correlati, ma una percentuale non trascurabile, il 27,6% riportava di avere sintomi depressivi non curati, l'8,6% aveva sintomi anche prendendo farmaci antidepressivi, quindi evidentemente si trattava di persone curate male, e solo nel 4,1% la cura era adeguata perché non venivano segnalati sintomi. In generale i punteggi dei questionari sulla qualità della vita associati ai pazienti depressi non curati o curati male erano più bassi (cioè peggiori) rispetto a quelli sani o in terapia adeguata.

Cuore e mente sani


Gli autori del lavoro sottolineano l'importanza della comorbidità delle sindromi depressive con quelle coronariche acute, e per quanto questo sia uno studio retrospettivo, è in grado già di suggerire il disagio provocato dalla depressione in questi pazienti. Le ricadute sulla qualità della vita possono essere importanti e non stupisce che le patologie cardiache, che in qualche modo mettono a repentaglio la vita stessa, diano anche complicanze psicologiche che non possono essere trascurate. E' importante riconoscerle per tempo e iniziare un trattamento psicoterapeutico adeguato.

Simona Zazzetta



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