Piccole ansie che diventano panico

09 gennaio 2009
Aggiornamenti e focus

Piccole ansie che diventano panico



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La maggior parte degli eventi che avvengono durante l'infanzia lasciano un segno, nel bene e nel male. Se poi si tratta di un evento traumatico o doloroso, i segni sono spesso facilmente riscontrabili in disturbi che si manifestano molto più avanti negli anni, anche all'inizio dell'età adulta. Vale a dire che l'insorgenza di disturbi da panico che si verifica nella prima età adulta affonda la sue origini negli anni dello sviluppo, ed è lì che vanno cercate le cause e una maggiore conoscenza della malattia.

Separazioni traumatiche


Tutto questo però non accade sempre e comunque, gli eventi avversi, infatti, aumentano il rischio di questo genere di disturbi, andandosi a sommare o a interagire con fattori genetici che predispongono verso stati ansiosi durante l'infanzia che sfociano in attacchi di panico successivi. Un comportamento infantile anomalo che può rappresentare un antecedente per i disturbi da panico è l'ansia da separazione: il distacco dal genitore, dovuto al decesso, alla separazione, al divorzio, al trasferimento, è stato riconosciuto come fattore di rischio. Per valutare gli effetti ambientali e gli effetti genetici, su questa correlazione tra disturbi in età diverse, un gruppo di ricercatori dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e dell'Istituto scientifico universitario San Raffaele, hanno valutato 700 gemelli selezionati dal Registro nazionale norvegese. Con interviste specifiche hanno raccolto informazioni su eventuali eventi di distacco precoce dal genitore e sulla presenza di sintomi ansiosi nell'arco della vita. Inoltre ciascun soggetto è stato sottoposto a un test di respirazione per valutare il rischio di attacchi di panico, sulla base dell'ipersensibilità all'anidride carbonica (CO2), un test di provocazione ansiogenica.

I geni ci mettono lo zampino


In generale è stato osservato che, nelle coppie di gemelli che da piccoli avevano subito i traumi da separazione, c'erano il maggior numero di persone che nella vita era andata incontro ad attacchi di panico. Il risultato si confermava anche con il test di provocazione con CO2 al 35%, lasciando ipotizzare che il lutto o il divorzio dei genitori, o anche semplicemente l'emigrazione all'estero del padre alla ricerca di un nuovo lavoro, possono modificare la respirazione probabilmente cambiando la fisiologia dall'età infantile in modo relativamente stabile. Tra coloro che soffrono di attacchi di panico da adulti vi sono infine anche i soggetti che nell'infanzia erano molto spaventati quando erano lontani dai genitori, senza aver necessariamente vissuto una separazione precoce definitiva. L'analisi di coppie di gemelli monozigoti ed eterozigoti ha permesso di comprendere che ciò che modifica la manifestazione dei tre fenomeni, ansia da separazione, disturbi da panico e sensibilità alla CO2, è influenzato ampiamente, all'89%, da fattori genetici. "Con la separazione dei genitori - spiega Paola Vinciguerra, psicologa, presidente dell'Associazione europea disturbi da attacchi di panico - nel bambino si verifica un evento di rottura dello schema di protezione con il quale il bambino stesso cerca di rassicurarsi rispetto alla paura che è la condizione normale della crescita. Quando si rompe il meccanismo della famiglia, delle due figure genitoriali vissute insieme, si interrompe quella ritualità che rassicura il bambino. In questa situazione l'ansia tende a svilupparsi e il minorenne mette in atto dei meccanismi di contenimento del disagio. Ma - spiega l'esperta - l'ansia viene solo apparentemente controllata perché il bambino sposta l'attenzione su altri comportamenti che danno il senso di rassicurazione, come per esempio l'egocentrismo e il perfezionismo. In soggetti predisposti geneticamente - conclude Vinciguerra - questi comportamenti possono sviluppare nel tempo una patologia come quella dell'attacco di panico".

Simona Zazzetta



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