Ictus ischemico

19 marzo 2024

Ictus ischemico: cause, sintomi e cure



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Indice


Definizione


Ictus ischemico: definizione e generalità


Condizione causata dall'ostruzione o dalla rottura di un'arteria cerebrale, con conseguente mancato afflusso di sangue in una zona più o meno estesa del cervello e morte del tessuto cerebrale. Si distinguono l'ictus ischemico, in cui si ha un'ostruzione completa o parziale del vaso, e un ictus emorragico (meno frequente), causato da una violenta emorragia dal vaso colpito.

Cause


Ictus ischemico: cause principali


Il maggior fattore di rischio per l'ictus ischemico è l'aterosclerosi, che causa il restringimento del lume arterioso e la formazione di trombi. In alcuni casi, l'ostruzione può essere dovuta a un embolo, cioè a trombi formatisi in altri distretti che sono poi riusciti a viaggiare lungo il circolo sanguigno. La causa più comune dell'ictus emorragico è l'ipertensione arteriosa. Fattori di rischio per entrambi i tipi di ictus sono il diabete, il fumo e l'ipercolesterolemia.

Sintomi

Visualizza le schede dei sintomi più comuni per questa patologia:

Ictus ischemico: sintomi più comuni


I sintomi sono molto spesso improvvisi e possono comprendere, a seconda dell'area colpita: insensibilità o paralisi unilaterale, confusione e difficoltà nel parlare e nel seguire i discorsi, capogiri e perdita di equilibrio e di coordinazione, emicrania anomala accompagnata da dolori al volto, improvvisa riduzione o perdita della vista, vomito e alterazioni dello stato di coscienza. La severità dei sintomi può progredire o oscillare durante i primi giorni, con danni neurologici a lungo termine anche gravi. L'ictus emorragico può più facilmente condurre alla morte. Se i sintomi scompaiono entro le prime 24 ore si tratta di un attacco ischemico transitorio (TIA).

Diagnosi

Ictus ischemico: come efftuare la diagnosi


La valutazione obiettiva del paziente è spesso sufficiente per la diagnosi. Per precisare la natura dell'ictus (ischemico o emorragico) e l'estensione del danno cerebrale si ricorre a esami radiologici come la TAC o la RMN del cranio. Per stabilire se l'ictus è dovuto a stenosi delle arterie carotidi si può utilizzare all'eco-doppler di questi vasi, che valuta il flusso sanguigno al loro interno. Può essere necessaria anche l'arteriografia cerebrale, soprattutto in vista di un intervento chirurgico.

Cure

Ictus ischemico: cure e rimedi


Il trattamento immediato dipende dal tipo di ictus e deve necessariamente essere condotto in un reparto di terapia intensiva. In quello emorragico si interviene riducendo l'edema cerebrale con agenti iperosmotici (mannitolo) e sostenendo la pressione arteriosa e le altre funzioni vitali. Successivamente si può procedere al trattamento chirurgico, che mira soprattutto a rimuovere il sangue raccolto nel cervello e ridurre la pressione all'interno del cranio. L'intervento più efficace per l'ictus ischemico è la trombolisi, come nell'infarto, cioè la somministrazione di sostanze in grado di sciogliere i trombi (rTPA), seguite da farmaci anticoagulanti. Indipendentemente dalla causa, l'ictus richiede successivamente interventi di riabilitazione fisica e neurologica.

Cure complementari

Non sono proponibili cure alternative per questa patologia.

Alimentazione

Per mantenere la pressione arteriosa nei limiti è necessario restare nel peso forma, ridurre il sale ed evitare l'abuso di alcol. La riduzione della colesterolemia, fattore di rischio per l'aterosclerosi, richiede una dieta povera di grassi saturi di origine animale.

Farmaci

Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.



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