Bisoprololo Teva

29 marzo 2024

Bisoprololo Teva


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Cos'è Bisoprololo Teva (bisoprololo fumarato)


Bisoprololo Teva è un farmaco a base di bisoprololo fumarato, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti selettivi. E' commercializzato in Italia da Teva Italia S.r.l. - Sede legale

Confezioni e formulazioni di Bisoprololo Teva disponibili in commercio


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A cosa serve Bisoprololo Teva e perchè si usa


  • Trattamento dell'ipertensione essenziale.
  • Trattamento dell'angina pectoris stabile cronica
  • Trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile, con compromissione della funzionalità ventricolare sinistra in terapia combinata con ACE inibitori, diuretici e, se richiesto, glicosidi cardiaci (per ulteriori informazioni vedere paragrafo 5.1)

Indicazioni: come usare Bisoprololo Teva, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

È necessario un aggiustamento individuale della dose.

Adulti

Ipertensione essenziale

La dose deve essere aggiustata individualmente. Si raccomanda di iniziare con la più bassa dose possibile. In alcuni pazienti la dose iniziale di 5 mg al giorno può essere adeguata. In funzione della risposta clinica, la dose può essere incrementata a 10 mg una volta al giorno o ad un massimo di 20 mg una volta al giorno. Se non si ottiene una risposta clinica soddisfacente con la monoterapia, può essere aggiunto alla terapia un altro antiipertensivo, ad esempio un diuretico.

Angina pectoris stabile, cronica

La dose raccomandata è di 5 mg una volta al giorno. Se necessario, la dose può essere aumentata a 10 mg una volta al giorno. In casi eccezionali, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 20 mg una volta al giorno.

Insufficienza cardiaca cronica, stabile

Il trattamento standard dell'insufficienza cardiaca cronica stabile consiste in un ACE-inibitore (o un altro bloccante dei recettori dell'angiotensina, in caso di intolleranza agli ACE-inibitori), un beta-bloccante, diuretici e, se necessario, appropriati glicosidi cardiaci. I pazienti devono essere stabili (privi di insufficienza acuta) quando si inizia la terapia con bisoprololo.

È consigliato che il medico responsabile abbia esperienza nel trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica.

Può verificarsi, nel corso del periodo di titolazione e successivamente a questo, un peggioramento transitorio dell'insufficienza cardiaca, dell'ipotensione o della bradicardia.

Fase di titolazione

Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile con bisoprololo richiede una fase di titolazione.

Il trattamento con bisoprololo deve iniziare con un incremento graduale della dose come di seguito indicato:

  • 1,25 mg una volta al giorno per una settimana; se la dose è ben tollerata, la nuova dose sarà
  • 2,5 mg una volta al giorno per la settimana successiva; se la dose è ben tollerata, la nuova dose sarà
  • 3,75 mg una volta al giorno per la settimana successiva; se la dose è ben tollerata, la nuova dose sarà
  • 5 mg una volta al giorno per quattro settimane consecutive; se la dose è ben tollerata, la nuova dose sarà
  • 7,5 mg una volta al giorno per quattro settimane consecutive; se la dose è ben tollerata, la nuova dose sarà
  • 10 mg una volta al giorno come terapia di mantenimento.

La massima dose raccomandata è di 10 mg una volta al giorno.

Durante la fase di titolazione si raccomanda il monitoraggio attento dei segni vitali (frequenza cardiaca, pressione del sangue) e dei sintomi rivelatori di un peggioramento dell'insufficienza cardiaca. I sintomi possono manifestarsi già nel corso del primo giorno dopo l'inizio della terapia.

Modifiche del trattamento

Se la massima dose consigliata non è ben tollerata, si deve considerare una graduale riduzione della dose.

In caso di peggioramento transitorio dell'insufficienza cardiaca, dell'ipotensione o della bradicardia, si raccomanda di riconsiderare il dosaggio dei farmaci concomitanti. Può anche essere necessario ridurre temporaneamente la dose di bisoprololo o considerarne l'interruzione.

La reintroduzione e/o l'aumento della dose di bisoprololo deve sempre essere considerata quando il paziente si ristabilizza.

Se si prende in considerazione l'interruzione, si raccomanda di ridurre la dose gradualmente in quanto un'interruzione brusca può condurre al deterioramento acuto delle condizioni del paziente.

Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile con bisoprololo è solitamente un trattamento a lungo termine.

Popolazione pediatrica

Non c'è esperienza nell'uso di bisoprololo nei bambini, pertanto il suo utilizzo non è raccomandato nei pazienti sotto i 18 anni di età.

Anziani

Non sono richiesti aggiustamenti della dose. L'età non ha influenza sul dosaggio, a meno che il paziente non presenti insufficienza renale o epatica, vedere sotto.

Ridotta funzionalità renale o epatica

In pazienti con disturbi epatici o renali di entità lieve o moderata, non è normalmente richiesto un aggiustamento della dose. In pazienti con insufficienza renale grave (con clearance della creatinina < 20 ml/min) e in pazienti con grave insufficienza epatica, non si deve superare la dose giornaliera di 10 mg di bisoprololo fumarato. L'esperienza sull'uso di bisoprololo nei pazienti dializzati è limitata, tuttavia non c'è evidenza che sia necessario modificare il dosaggio.

Non sono disponibili dati sulla farmacocinetica del bisoprololo in pazienti con insufficienza cardiaca cronica e insufficienza renale e insufficienza epatica. Nel trattamento di questi pazienti la titolazione del dosaggio in aumento deve essere seguita con particolare cautela.

Modo di somministrazione

Le compresse devono essere assunte al mattino con o senza cibo.

Le compresse devono essere inghiottite intere con un po' di liquido e non devono essere masticate.

Interruzione del trattamento

Il trattamento con bisoprololo non deve essere interrotto improvvisamente, in particolare con pazienti affetti da ischemia cardiaca, invece il dosaggio deve essere ridotto gradatamente per esempio nel corso di 1-2 settimane. In caso contrario può verificarsi un peggioramento dei sintomi della malattia cardiaca.


Controindicazioni: quando non dev'essere usato Bisoprololo Teva


  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti,
  • insufficienza cardiaca acuta o episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia inotropa via endovena,
  • shock cardiogenico,
  • sindrome del nodo del seno,
  • blocco seno-atriale,
  • blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado,
  • bradicardia sintomatica,
  • iIpotensione sintomatica,
  • feocromocitoma non trattato, vedere paragrafo 4.4,
  • asma bronchiale grave,
  • gravi forme di patologia ostruttiva del sistema arterioso periferico e sindrome di Raynaud's,
  • acidosi metabolica.

Bisoprololo Teva può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Il bisoprololo ha effetti farmacologici che possono causare reazioni avverse in gravidanza e/o al feto/neonato. In generale i beta bloccanti riducono la perfusione placentare, il che può produrre ritardo nell'accrescimento fetale, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Reazioni avverse (es. ipoglicemia e bradicardia) possono verificarsi nel feto o nel neonato. Il neonato deve essere tenuto sotto attenta osservazione. Se il trattamento con bloccanti dei recettori beta è necessario, è preferibile usare bloccanti selettivi per i recettori beta1.

Il bisoprololo non deve essere usato in gravidanza, a meno che non sia estremamente necessario. Se il trattamento con bisoprololo è considerato necessario, devono essere monitorati il flusso uteroplacentare e la crescita fetale. In caso di effetti pericolosi durante la gravidanza o sul feto deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo. Il neonato deve essere attentamente monitorato. I sintomi dell'ipoglicemia e della bradicardia sono generalmente attesi entro i primi 3 giorni.

Allattamento

Non è noto se il bisoprololo sia escreto nel latte umano o la sicurezza dell'esposizione dei neonati. Quindi l'allattamento al seno è sconsigliato durante il trattamento con bisoprololo.

Quali sono gli effetti indesiderati di Bisoprololo Teva


La classificazione delle reazioni avverse in base alla frequenza è la seguente:
  • Molto comune (≥1/10)
  • Comune (≥1/100, <1/10)
  • Non comune (≥1/1.000, <1/100)
  • Raro (≥1/10.000, <1/1.000)
  • Molto raro (≥1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi psichiatrici

Non comune: depressione, disturbi del sonno

Raro: incubi, allucinazioni

Patologie del sistema nervoso

Comune: vertigini*, mal di testa*

Raro: sincope

Patologie dell'occhio

Raro: ridotta lacrimazione (da tenere in considerazione se il paziente usa lenti a contatto)

Molto raro: congiuntiviti

Patologie dell'orecchio e del labirinto

Raro: disturbi dell'udito

Patologie cardiache

Molto comune: bradicardia (in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia)

Comune: peggioramento dell'insufficienza cardiaca pre-esistente (in pazienti con insufficienza cardiaca)

Non comune: disturbi della conduzione AV, peggioramento di un'insufficienza cardiaca pre-esistente (in pazienti con ipertensione o angina pectoris), bradicardia (in pazienti con ipertensione o angina pectoris)

Patologie vascolari

Comune: senso di freddo o formicolio alle estremità, ipotensione (specialmente in pazienti con insufficienza cardiaca)

Non comune: ipotensione ortostatica

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune: broncospasmo in pazienti con asma bronchiale o una storia di malattie ostruttive delle vie aeree

Raro: rinite allergica

Patologie gastrointestinali

Comune: disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, costipazione

Patologie epatobiliari

Raro: epatite

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Raro: reazioni di ipersensibilità come prurito, arrossamento, rash e angioedema

Molto raro: alopecia, i beta bloccanti possono provocare un peggioramento della psoriasi o indurre una reazione simil-psoriasica

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non comune: debolezza muscolare, crampi

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Raro: disfunzione erettile

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: astenia (in pazienti con insufficienza cardiaca cronica), affaticamento*

Non comune: astenia (in pazienti con ipertensione o angina pectoris)

Esami diagnostici

Raro: aumento dei trigliceridi, aumento degli enzimi epatici (ALT, AST)

Si applica a ipertensione e angina pectoris:

* questi sintomi si verificano specialmente all'inizio della terapia. Sono generalmente lievi e scompaiono di solito entro 1-2 settimane.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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