Alterazioni comportamento malato oncologico

11 maggio 2012

Alterazioni comportamento malato oncologico


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03 maggio 2012

Alterazioni comportamento malato oncologico

Salve, la domanda che vorrei porvi è un po'complessa:Mio padre(uomo di 70 anni) è un malato oncologico grave : gli è stato diagnosticato 2 anni fa un tumore neuroendocrino aggressivissimo + carcinoide allo stomaco per il quale è stato operato con rimozione dello stomaco, tratto dell'intestino e fegato. E'in cura da due anni con somatostatina, cicli di chemio, fentanil cerotti ;in più di giorno prende di levopraid, gastroprotettore e soldesam, mentre la sera assume 16 gtt di oramorph. A parte le problematiche di perdita di peso, bruciore allo stomaco, valori alti di PSA 8ora sotto controllo)debolezza, è riuscito a vivere decentemente ed autonomamente fino a poco tempo fa. Durante l'ultimo ciclo di chemio(interrotto) ha avuto una crisi cardiaca(cardiopatia dilatativa non operabile) rientrata senza farmaci che lo ha lasciato un po'confuso, fiacco, ulteriormente indebolito. In più abbiamo notato labilità nella memoria recente e manifestazioni quali confusione nell'utilizzo dei vocaboli durante una conversazione, difficoltà nel distinguere il trascorrere del tempo, disorientamento. Le altre funzioni vitali sono rimaste nella norma (es intestinale, respiratorie). A complicare il quadro da qualche giorno e senza alcun preavviso è diventato violento verbalmente e fisicamente, confuso, oserei dire con allucinazioni che ne hanno costretto la sedazione(valium) e l'allettamento (clinica). Sono state eseguite 3 TAC alla testa risultate negative e non vi sono tracce di metastasi;è'stata invece riscontrata un'anomalia (non funzionamento totale)della tiroide che ha richiesto una terapia con eutirox (ancora da normalizzare).
Arrivo alla domanda: esistono e potrebbero servire delle cure neurologiche per cercare di calmare l'aggressività e lo stato confusionale di mio padre?Potrebbe essere una crisi di ipercalcemia? Grazie per l'attenzione

Risposta del 11 maggio 2012

Risposta a cura di:
Dott. GIORGIO REGUZZONI


le alterazioni psichiche possono essere dovute a farmaci, in particolare gli antidolorifici, che tuttavia difficilmente possono essere ridotti. In genere si effettua la verifica della dose utile e di associano dei neurolettici. Altra possibilità sono le alterazioni metaboliche (della funzione tiroidea, della glicemia, del calcio e degli altri elettroliti, ipossia, acidosi, ipercapnia. . . . ) che sono da escludere con gli esami del sangue. E' già stata verificata l'assenza di lesioni organiche cerebrali. Bisogna infine considerare le cause psichiatriche, poichè la lunga e defatigante malattia può anche indurre alterazioni del comportamento.

Dott. Giorgio Reguzzoni
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Specialista in Oncologia
Busto Arsizio (VA)


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