Anoressia e depressione

04 marzo 2007

Anoressia e depressione


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01 marzo 2007

Anoressia e depressione

Avrei bisogno del Vs aiuto. Mi chiamo Francesca ed ho 34 anni. Sono sempre stata una persona molto sensibile ed anche molto insicura. Probabilmente la ragione principale di questa mia insicurezza è che ci sono alcuni aspetti del mio lato estetico che io proprio non riesco ad accettare e questo, a lungo andare, ha fatto si che io vivessi sempre pensando di valere e di poter avere meno degli altri. Non sono mai stata una persona in grado di confidare le sue paure con gli altri: le mie amiche non sanno praticamente nulla di me, non sanno di questi miei problemi vedono solo quello appare e quello che appare è una ragazza (dico ragazza perchè anche se io ho 34 anni mi sento giovane ed ho voglia di vivere e di fare tutto ciò che non ho ancora fatto) intelligente, sempre allegra e non brutta (non sono stata corteggiatissima ma nemmeno disperata). Il rapporto coi miei genitori è splendido: loro farebbero tutto per me ed hanno fatto tutto per me; mio fratello per me stravede, non vive nella mia città, è sposato ma a me ci tiene davvero. Ho sempre vissuto la mia vita in modo assolutamente normale, volevo laurearmi in Ingegneria gestionale e ci sono riuscita. Certo non mi sono laureata in 5 anni ma l'ho fatto con il massimo dei voti. Eppure non mi sento intelligente e forse questo da un lato è un bene, perchè almeno è uno stimolo a dimostrare soprattutto a me stessa se e quanto valgo qualora se ne presentasse l'occasione. Ho scritto "qualora" perchè non ho un lavoro e questo è uno dei miei problemi. . . Vivo in una regione dove il lavoro manca e purtroppo ho fatto la scelta di non volermi trasferire proprio per insicurezze mie e per non lasciare i miei genitiri, anziani, da soli. Ma non è questo il mio problema principale. . . La mia grande preoccupazione è che penso di soffrire di anoressia (sono alta 167 cm e penso 50 kg). Sin dal periodo universitario ho inziato ad avere problemi: quando ero sotto stress mi si chiudeva lo stomaco, non riuscendo a mangiare nulla e vomitando quello che riuscivo a mangiare. La cosa continua tutte le volte in cui mi succede qualcosa di grave. Ora sto con una persona a cui voglio davvero bene, è uno stimolo per me, è stato come un desiderio realizzato, ma le cose non vanno bene perchè mi sento insicura di cio che sono per lui e lui non mi sa dimostrare quanto ci tiene. Non so se è perchè anche lui è caratterialmente chiuso o perchè proprio non mi ama quanto lo amo io però la situazione per me è davvero insostenibile e sono decisa a parlargliene. . . La cosa che finora mi ha frenata è la paura di perderlo non solo perchè gli voglio bene ma anche perchè so come starei senza di lui. . . Inizierei a non riuscire a mangiare ed al tempo innervosisrmi perchè mi vedrei dimagrire ma non avrei la forza di reagire. Io non voglio dimagrire e la ragione per cui io non riuscirei a toccare cibo non è perchè mi vedo grassa anzi, invidio quelle persone che, invece, in quelle circostanze mangiano di +. Il punto è questo: devo affrontare il discorso con lui e c'è la possibilità che le cose finiscano. . . E so già che starò male. . devo consultare uno psicologo? Sono anoressica? Esistono delle medicine che possono aiutarmi. Lo so che la medicina principale è credere in me stessae reagire per me stessa, ma io so già di non ruscirci.
Vi sarei grata se poteste rispondermi e mi scuso se sono stata troppo prolissa.
grazie

Risposta del 04 marzo 2007

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Bisognerebbe fare una diagnosi e questo è possibile solo con uno o più colloqui clinici. Non so se i siontomi siano quelli della Anoressia. Probabilmente vi è una componente depressiva che non è mai stata presa in considerazione perchè apparentemente ben compensata. Mi sembra che un suo problema sia non essere ancora riuscita a strutturare una personalità "adulta". Dalla lettera traspaiono tratti più adolescenziali che adulti ed è possibile che tutti i suoi problemi partano proprio da qui. Credo che consultare uno specialista sia opportuno. Io consiglierei non lo "psicologo", ma un medico con competenze psicologiche, che sia quindi in grado di fare anche una corretta diagnosi clinica e valuri anche l'eventuale necessità di farmaci antidepressivi.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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