Storta alla caviglia: cosa fare

27 novembre 2019
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Storta alla caviglia: cosa fare



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La storta alla caviglia - il termine medico esatto è distorsione - è molto comune. È facile in chi pratica sport (soprattutto pallavolo, calcio, jogging, basket, rugby) ma anche in chi cammina per strada e mette male il piede o inciampa in una buca. Si tratta di una trauma dell'articolazione a seguito di una rotazione scorretta del piede quando la pianta si piega verso l'interno o verso l'esterno. Nella maggior parte dei casi coinvolge solo i legamenti ma può arrivare a determinare conseguenze su tendini e muscoli. Interessa la tibia, il perone, l'astragalo.

È importante sapere che può trattarsi di un caso isolato, con conseguente temporanea  infiammazione della parte offesa, ma può trasformarsi anche in un problema cronico quando si registrano micro traumi a ripetizione. Spesso per una fragilità costituzionale della persona. Il fatto che la storta alla caviglia sia comune non significa tuttavia che abbia un decorso veloce e facile. Può risolversi in una settimana ma anche in qualche mese. E va indagato - quando dolore, gonfiore ed eventuale ematoma persistono - se sia associata ad una frattura.


Come capire se è una storta


Ci sono alcuni sintomi classici che devono metterci in allarme. In primis, il dolore. Poi, il gonfiore che può estendersi nelle ore e nei giorni successivi alle zone circostanti. E infine la riduzione della capacità motoria (nei casi più seri, impossibilità a camminare) e lo sviluppo di ematomi. Nei casi più gravi si rende necessaria una radiografia della caviglia per definire a quale dei 3 livelli appartiene la distorsione. I dolori causati dalla storta possono essere lievi ma possono anche diventare invalidanti e mettere a rischio la deambulazione. Il dolore è quasi sempre acuto e può espandersi verso la gamba oppure verso il piede. Il gonfiore può trasformarsi in poche ore in ematoma.

Cosa fare in caso di storta


Nel momento del trauma è utile ricorrere a impacchi freddi con ghiaccio: aiutano a ridurre l'estensione del gonfiore. Attenzione: il ghiaccio non va mai messo a diretto contatto con la pelle e gli impacchi devono durare non oltre i 15-20 minuti, osservando diversi intervalli. Utile anche bloccare la caviglia (si consiglia di ricorrere a personale sanitario e non al 'fai da te'). La caviglia va mantenuta a riposo e non va sollecitata per facilitare la riduzione del trauma. Dunque, riposo. Si consiglia anche di distendere l'arto verso l'alto. Un protocollo tecnico riassume tutto questo nelle lettere di R.I.C.E: Rest (riposo), Ice (impacchi di ghiaccio), Compression (bendaggio), Elevation (caviglia in alto). 

Nelle fasi successive, quando il trauma inizia a rientrare, la terapia sarà modificata fino ad arrivare alla riabilitazione laddove si rendesse necessario il recupero della forza della caviglia. I farmaci più comuni in questi casi sono gli antiinfiammatori non steroidei, soprattutto pomate, gel o terapia per bocca. Nelle situazioni più serie, su prescrizione medica, anche i cortisonici.

Come evitare le storte? Quando si ripetono ci sono alcuni accorgimenti utili:

  • non aumentare il peso
  • non usare calzature poco adatte
  • non fare sport senza un opportuno riscaldamento

Predisposizione alla storta

Possono verificarsi casi di oggettiva fragilità del soggetto che contribuiscono al ripresentarsi della storta alla caviglia. In particolare - e citiamo solo alcuni casi - quando si è in presenza di squilibri muscolari, di appoggi scorretti del piede, di eccessiva mobilità dell'articolazione, di scorretta postura del corpo. Non va mai sottovalutato il ruolo che gioca la scarpa in questi eventi traumatici. E neppure la presenza di terreni scivolosi o sconnessi. 


Carla De Meo




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