Gomito del tennista: dai sintomi alla cura

04 febbraio 2020
Aggiornamenti e focus

Gomito del tennista: dai sintomi alla cura



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La ripetizione costante di movimenti che coinvolgono il polso, la mano e l'avambraccio può provocare un'infiammazione dei tendini estensori dell'avambraccio che collegano l'omero al gomito. Questa infiammazione è nota con il termine di gomito del tennista. Le ultime evidenze scientifiche sono tuttavia più propense a parlare di processo degenerativo dei tendini piuttosto che di infiammazione. Si tratta del risultato di sollecitazioni meccaniche e continue dell'articolazione, talvolta anche non corrette o squilibrate rispetto alla reale capacità fisica del soggetto. Sotto accusa, un uso eccessivo e continuativo del gomito.
Per questo le cause principali vanno ricercate in una particolare attività lavorativa (imbianchini, idraulici, macellai, sarte, muratori, carpentieri, falegnami, parrucchieri, cuochi, pianisti, violinisti...) o sportiva. In particolare il tennis, la scherma, lo squash, il lancio del peso e il golf. Si parla in quest'ultimo caso di gomito del golfista e si fa riferimento all'epitrocleite.
Perché gomito del tennista? Semplice: il movimento tipico che può scatenare questa infiammazione è proprio quello di rotazione che si registra nel "rovescio del tennista".  Ma sono sempre più numerose le infiammazioni a carico di persone che usano il mouse o la tastiera del computer per molte ore al giorno e mantengono una postura scorretta che non consente di scaricare bene peso e tensione.

Gomito del tennista: come si manifesta


Il gomito del tennista si manifesta con un dolore intenso nella parte esterna del gomito che può irradiarsi al polso e alla mano. È un disturbo osteoarticolare acuto. Può durare tra tre a dodici settimane. Limita fortemente il movimento, provoca un indebolimento dell'avambraccio e del polso, fatica e dolore nella presa e arriva ad impedire temporaneamente l'uso della parte colpita. Soprattutto quando all'infiammazione si associano anche microlesioni dei tendini. Se è causato dall'attività sportiva, il dolore acuto si registra durante e dopo l'allenamento, negli altri casi invece insorge a fine giornata. Può presentare anche gonfiore, rigidità mattutina, difficoltà a distendere il braccio.
Il target più sensibile a questo disturbo è quello compreso tra i 30 e i 50 anni: una fase della vita che coincide con un'attività più intensa ma pure con un progressivo invecchiamento dei tessuti. Ci sono poi i cosiddetti fattori di rischio: quando si abusa delle proprie forze, quando non è stato fatto un allenamento idoneo, quando la muscolatura della spalla o del polso è fragile, quando non si rispettano le fasi di riscaldamento (prima) e di stretching (dopo).

Come curare il gomito del tennista


La prima regola da osservare in presenza di epicondilite omerale o epicondilalgia (questi i termini scientifici) è non sottovalutare mai il dolore quando insorge. Aggredire subito il disturbo, con cure adeguate, non solo consente di guarirlo più velocemente ma pure di non rischiare di farlo diventare cronico. Il gomito del tennista, nelle situazioni più serie, può infatti richiedere anche un intervento chirurgico.

Per capire se si tratta di questa patologia è sufficiente una visita medica che prevede la palpazione diretta della parte dolorante e alcune prove manuali condotte dal medico come il Test di provocazione che consiste nel distendere il dito medio con il braccio teso: la comparsa del dolore conferma la presenza dell'infiammazione. È importante interrompere i movimenti che hanno causato l'infiammazione: la prima cura è dunque quella del riposo del braccio e l'astensione dall'attività che ha provocato il disturbo per diverse settimane anche dopo la scomparsa del dolore. Si possono rendere necessarie sedute di fisioterapia e la prescrizione di un tutore specifico per l'epicondilite. Da considerare al bisogno la terapia farmacologica con analgesici e antinfiammatori (Fans), meglio se in gel o crema per applicazione esterna, e impacchi di ghiaccio per alcuni minuti al giorno sulla zona infiammata per alleviare il dolore (non mettere mai il ghiaccio a diretto contatto con la pelle).


Come prevenire il gomito del tennista

Ci sono alcune semplici regole che vanno rispettate per ridurre al minimo l'insorgenza del gomito del tennista. Innanzitutto, dedicare sempre del tempo al riscaldamento muscolare prima di iniziare una seduta di attività sportiva e non saltare mai la fase terminale, lo stretching, che contribuisce ad aumentare l'elasticità. Rinforzare la muscolatura del braccio; non impegnarsi con sforzi superiori alle proprie capacità o al livello di allenamento e non assumere posture/posizioni scorrette. Esempio: l'impugnatura della racchetta da tennis o la seduta davanti al computer.


Carla De Meo




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