Sei stressato? Camminare nella foresta migliora il benessere. Lo dicono gli esperti

13 agosto 2021
Aggiornamenti e focus, Speciale Estate

Sei stressato? Camminare nella foresta migliora il benessere. Lo dicono gli esperti



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Appena 15-20 minuti in foresta sono sufficienti a produrre effetti almeno psicologici, immediati e di breve durata, due ore portano a benefici per il benessere generale per una settimana, e tre o più giorni in foresta migliorano le difese immunitarie per un mese. Nostre ricerche in corso mostrano preliminarmente come gli effetti benefici, almeno psicologici, aumentino considerevolmente qualora le persone siano guidate nelle esperienze di immersione in foresta in modo professionale e secondo protocolli psicoterapici. Un elemento, quest'ultimo, già considerato parte integrante delle emergenti prescrizioni "verdi" nell'ambito dei protocolli fitoterapici. Meditazione e immersione in foresta producono effetti molto simili a livello neurale (onde alfa e teta), e gli effetti della meditazione sulle funzioni psicologiche e cognitive sono esaltati dalla pratica in ambienti forestali, anche soltanto simulati. I benefici dell'immersione forestale derivano dalla mediazione di tutti i nostri sensi.

Nella natura vengono stimolati i sensi


  • La visione delle strutture ripetitive ("frattali") e i suoni tipici della foresta restituiscono la percezione di un ambiente rilassante e poco impegnativo, in cui è molto più facile adattarsi e aumentare così la propria "fluidità percettiva".
  • Il tatto del legno degli alberi induce significativi effetti di rilassamento fisiologico e psicologico.
L'olfatto gioca un ruolo chiave, attraverso l'inalazione dei composti organici volatili biogenici (Bvoc) emessi dalle piante e dal suolo forestale, in particolare di certi terpeni dotati di attività antiossidanti, antinfiammatorie e benefiche sul piano psicologico e cognitivo. La concentrazione di tali sostanze nell'aria forestale dipende dalle specie arboree (le conifere emettono i terpeni più efficaci, mentre altre piante come il leccio e il faggio sono complessivamente più produttive), dalla stagione (preferenza per il semestre caldo eccetto per certe specie della macchia mediterranea) e dall'ora del giorno (picchi di concentrazione nel primo mattino e nel primo pomeriggio). La disponibilità di Bvoc emessi dalla vegetazione mediterranea e in generale dalle foreste sempreverdi, insieme alla purificazione dell'aria da inquinanti antropogenici, è stata anche messa in relazione inversa alla mortalità da Covid-19.

Effetti preventivi e curativi delle foreste


Gli effetti preventivi e curativi delle foreste sono stati ampiamente documentati nella letteratura scientifica e si riferiscono nella maggior parte dei casi alla relativa frequentazione libera e in assenza di significativo esercizio fisico. Gli effetti benefici coinvolgono sia gli aspetti psicologici che quelli fisiologici della salute umana. Tali effetti sono significativi, dipendenti dalla dose (per esempio, durata dell'esposizione e concentrazione di sostanze benefiche in aria), dall'assetto e composizione arborea della foresta, dalla stagione e dall'ora del giorno, dalle condizioni personali quali genere, età, tratti psicologici e salute fisica. Questi effetti possono essere ad ampio spettro, come nel caso del sistema immunitario, di lunga durata e privi di effetti collaterali.

La terapia forestale riconosciuta dall’Onu

I benefici della terapia forestale sono stati recentemente riconosciuti dall'Onu (Fao e Unep) anche nell'ambito della ripresa "verde" dalla pandemia da Covid-19, mentre in Italia la stessa terapia forestale è stata riconosciuta quale servizio socio-culturale degli ambienti forestali nella Strategia forestale nazionale 2020. Sulla scorta delle evidenze scientifiche, le sfide fondamentali consistono ora nell'informazione, preparazione e persuasione delle strutture e professionisti sanitari e dei cittadini rispetto alle prescrizioni verdi, già di uso corrente in Paesi come Giappone e Corea del Sud, e nella certificazione di fornitori professionali dei servizi connessi alla terapia forestale.

Francesco Meneguzzo
Cnr, Istituto per la Bioeconomia, Sesto Fiorentino (FI)
Club Alpino Italiano, Comitato scientifico centrale, Milano

Fonte: Fitoterapia33

Bibliografia
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