22 settembre 2022
Aggiornamenti e focus
Poliomielite, facciamo chiarezza sulla ricomparsa del virus
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I recenti casi di poliomielite a New York, «geneticamente legati ai virus rilevati in Israele e nel Regno Unito», significano che «il virus ha trovato la sua strada verso individui suscettibili nelle comunità poco vaccinate». Per questo, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) invita senza mezzi termini ad adottare contromisure immediate: «Chi non lo fosse, si vaccini il più presto possibile», ha esortato oggi in conferenza stampa il direttore Oms-Europa Hans Kluge. 'Dimenticata' da anni, la poliomielite - grave malattia infettiva causata da tre tipi di polio-virus che invadono il sistema nervoso centrale e che può avere conseguenze molto gravi - è ricomparsa lo scorso giugno nel Regno Unito, dove era stata debellata dal 2003, ed a tutti i bambini di età tra uno e nove anni che vivono a Londra, circa un milione, è stato offerto il richiamo del vaccino antipolio. Nuovi casi sono stati segnalati anche in Israele ed a New York. Insomma, la minaccia è concreta e l'Oms avverte che «tutti coloro che non sono vaccinati, o i cui figli hanno saltato le vaccinazioni programmate, dovrebbero effettuare la vaccinazione il prima possibile. I vaccini contro la poliomielite si sono dimostrati molto efficaci e sicuri».
Il punto, ha spiegato Kluge, è che «nonostante l'elevata copertura vaccinale antipolio complessiva, il poliovirus ha trovato la sua strada verso individui suscettibili nelle comunità poco vaccinate». A mettere in pericolo un mondo sempre più globalizzato, dunque, sono oggi malattie di ritorno come appunto la polio e patologie emergenti come il Covid e il vaiolo delle scimmie. «Eravamo a un passo dall'eradicazione della polio, ma i recenti casi rappresentano un campanello d'allarme. Chi non si è o non ha vaccinato i propri figli dovrebbe farlo. Ignoranza, malafede e disinformazione rischiano di farci tornare indietro di 70 anni...davvero incredibile». Lo twitta Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, commentando l'allarme dell'Organizzazione mondiale della sanità per i recenti casi di poliomielite a New York, Regno Unito e Israele, geneticamente collegati fra loro.
Secondo il virologo Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, «il rischio di una recrudescenza di casi di polio non è estremamente elevato. Sappiamo però che si tratta di un virus che può diffondersi. Nei nostri Paesi dove la vaccinazione è obbligatoria da anni, il pericolo è limitato. Ma è chiaro che se ci sono segmenti di popolazioni o aree del mondo in cui il livello di immunizzazione è basso, i focolai non si possono escludere». Il virologo spiega all'Adnkronos Salute che «già il fatto che si siano registrati casi in questi Paesi ad elevata copertura vaccinale vuol dire che ci sono ancora comunità o gruppi non vaccinati o che hanno una bassa immunità». «Quello che è importante fare, adesso, è vaccinare tutte quelle persone che non lo sono state, laddove si sono visti casi. La guardia deve rimanere alta in caso di non vaccinati, parliamo soprattutto di una fascia pediatrica. Bisogna porre rimedio, perché non possiamo avere focolai di poliomielite dopo decenni in cui questo virus era stato di fatto eradicato nei nostri Paesi», conclude.
Il punto, ha spiegato Kluge, è che «nonostante l'elevata copertura vaccinale antipolio complessiva, il poliovirus ha trovato la sua strada verso individui suscettibili nelle comunità poco vaccinate». A mettere in pericolo un mondo sempre più globalizzato, dunque, sono oggi malattie di ritorno come appunto la polio e patologie emergenti come il Covid e il vaiolo delle scimmie. «Eravamo a un passo dall'eradicazione della polio, ma i recenti casi rappresentano un campanello d'allarme. Chi non si è o non ha vaccinato i propri figli dovrebbe farlo. Ignoranza, malafede e disinformazione rischiano di farci tornare indietro di 70 anni...davvero incredibile». Lo twitta Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, commentando l'allarme dell'Organizzazione mondiale della sanità per i recenti casi di poliomielite a New York, Regno Unito e Israele, geneticamente collegati fra loro.
Secondo il virologo Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, «il rischio di una recrudescenza di casi di polio non è estremamente elevato. Sappiamo però che si tratta di un virus che può diffondersi. Nei nostri Paesi dove la vaccinazione è obbligatoria da anni, il pericolo è limitato. Ma è chiaro che se ci sono segmenti di popolazioni o aree del mondo in cui il livello di immunizzazione è basso, i focolai non si possono escludere». Il virologo spiega all'Adnkronos Salute che «già il fatto che si siano registrati casi in questi Paesi ad elevata copertura vaccinale vuol dire che ci sono ancora comunità o gruppi non vaccinati o che hanno una bassa immunità». «Quello che è importante fare, adesso, è vaccinare tutte quelle persone che non lo sono state, laddove si sono visti casi. La guardia deve rimanere alta in caso di non vaccinati, parliamo soprattutto di una fascia pediatrica. Bisogna porre rimedio, perché non possiamo avere focolai di poliomielite dopo decenni in cui questo virus era stato di fatto eradicato nei nostri Paesi», conclude.
Fonte:Doctor33