Il paracetamolo nell’anziano: perché è una scelta sicura

30 novembre 2022
Aggiornamenti e focus, Speciale Paracetamolo

Il paracetamolo nell’anziano: perché è una scelta sicura



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Il dolore, soprattutto cronico, rappresenta una delle problematiche più comuni nella popolazione anziana e la motivazione di inizio di un trattamento farmacologico. (1)

Inoltre, l'anziano ha una probabilità 4 volte maggiore di sottoposti a chirurgia rispetto la popolazione più giovane, esponendolo così più frequentemente al dolore acuto. (1)

La gestione del dolore nell'anziano è, spesso, complicata dalla presenza di altre comorbidità, da possibili interazioni farmacologiche dovute all'assunzione concomitante di altri farmaci, e dai cambiamenti fisiologici dell'organismo legati all'invecchiamento che alterano le quantità di farmaco, la disponibilità e la sua eliminazione. (1,2)

Il paracetamolo è un analgesico tra i più utilizzati al mondo sia nella popolazione adulta, che nell'anziano. (1,2)

Contrariamente a quanto avviene per altri prodotti utilizzati nel trattamento del dolore, come i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) il paracetamolo è caratterizzato da un profilo di tollerabilità favorevole, con effetti collaterali minori in termini di disturbi gastrointestinali o a livello renale e cardiovascolare. (2)

Il paracetamolo è l'antidolorifico più usato nell'anziano, in particolare per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico e lombare. (1)

Il peso dell'evidenza acquisita durante i molti anni di studio ed utilizzo clinico del paracetamolo indicano che un'assunzione episodica (inferiore ai 14 giorni) alle dosi raccomandate si associa a un rischio quasi trascurabile di eventi avversi gravi. (2)

Un uso occasionale di paracetamolo alle dosi raccomandate, infatti, non aumenta il rischio di eventi cardiovascolari maggiori e può essere considerato l'antidolorifico di prima scelta per il trattamento del dolore acuto da lieve a moderato nella maggior parte delle persone con fattori di rischio cardiovascolare, specialmente nei soggetti tendenti a manifestare sanguinamenti gastrointestinali legati all'uso dei FANS. (2)

Paracetamolo nell'adulto viene assunto alla dose standard di 0.5-1.0g, al bisogno con un intervallo di 4-6 ore tra le dosi e per un massimo di 3 g al giorno, da utilizzare solo in presenza di sintomi e alla dose minima necessaria a dare sollievo. (2,3)

Nonostante la distribuzione e l'eliminazione di paracetamolo diminuisca con l'aumentare dell'età, la maggior parte delle persone anziane tollera il farmaco alla dose terapeutica consigliata, senza la necessità di ridurre la dose, se non in presenza di fattori di rischio specifici come disturbi del fegato, elevata assunzione di alcol o insufficienza renale. (1,2)

Il paracetamolo continua, quindi, a dimostrarsi un farmaco antidolorifico di prima linea adatto al trattamento del dolore acuto di intensità da media a moderata nell'anziano e in pazienti con altre comorbidità (disturbi a livello di fegato, reni, apparato cardiovascolare, asma). (2)



Bibliografia

  1. Mian P, et al. Paracetamol in Older People: Towards Evidence‑Based Dosing? Drugs & Aging (2018) 35:603-624.

  2. Alchin J, Dhar A, Siddiqui K, Christo PJ. Why paracetamol (acetaminophen) is a suitable first choice for treating mild to moderate acute pain in adults with liver, kidney or cardiovascular disease, gastrointestinal disorders, asthma, or who are older. Curr Med Res Opin. 2022 May;38(5):811-825.

  3. Tachipirina. Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.




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