Sul web meglio accompagnati dai genitori

02 novembre 2009
Aggiornamenti e focus

Sul web meglio accompagnati dai genitori



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Difficile non parlare agli sconosciuti quando si naviga su internet, dal momento che la maggior parte dei contatti avviene con persone che non si conoscono. I social network insegnano quanto sia semplice diventare "amici" via web, e ogni adulto ha tutti gli strumenti per modulare il grado di confidenzialità da adottare in questi circuiti. Meno protetti e, allo stesso tempo, molto esposti, vista la diffusione quasi capillare della connessione web nelle case, sono i bambini. L'American Academy of Pediatrcs (AAP), sensibile al tema ha pensato di fornire alle famiglie strumenti pratici per la gestione dell'uso di internet da parte dei figli più giovani.


Gli esperti puntualizzano che internet non implica nuovi rischi per bambini e adolescenti ma li presenta in modo diverso, magari meno noto per i genitori. In primo luogo, nel web si può trovare ogni tipo di informazione e materiale che potrebbe però risultare inappropriato o disturbante, come messaggi a sfondo sessuale, violento o che promuove il consumo di sostanze illecite o dannose. Inoltre, non è detto che siti professionali siano sempre affidabili e accurati nel fornire dati e informazioni. Gli aspetti sociali sono un tema molto delicato: le persone che si conoscono via internet potrebbero non essere chi dicono di essere (ma questo rischio vale anche per gli adulti) potrebbero trasmettere messaggi inappropriati all'età dei bambini oppure tentare di carpire informazioni, e se il bambino fornisce dati personali potrebbe permettere a estranei di avvicinarlo o di incontrarlo. Un altro elemento critico è il tempo speso nell'uso del web, che rischia di sottrarre spazio alle relazioni con gli amici e con la famiglia agli hobby e allo sport.

Per una fruizione sicura della rete, la AAP propone una duplice strategia, sia educazionale sui propri figli sia comportamentale per i genitori. Gli adulti devono, innanzi tutto, conoscere internet, spenderci del tempo, crearsi un profilo nel social network frequentato dal figlio e imparare come stabilire i parametri di privacy. Tutto ciò che imparano lo devono condividere e spiegare ai propri figli. La frequentazione degli stessi "luoghi" virtuali permette al genitore di informarsi sugli amici conosciuti online. Inoltre, è importante avere una condivisione regolare anche su ciò che i bambini vedono e imparano navigando in rete, scambiando reciprocamente le esperienze su ciò che si è visto o letto, dando la propria interpretazione. Al bambino inoltre va spiegato l'importanza di non dare informazioni personali agli estranei presenti online enfatizzando per esempio, che ogni cosa resa pubblica su internet può essere visibile in tutto il mondo. I genitori devono, comunque, mantenere un ruolo di controllo e, a rischio di essere perentori, è bene fissare dei limiti di tempo per assicurarsi che il bambino si occupi anche di altre attività. Gioca a favore avere la postazione di connessione a internet in un'area visibile della casa facilmente monitorabile. In questo senso è fondamentale dare il buon esempio, offrendo un modello appropriato di comportamento, sia nell'uso di internet sia di tutti i mezzi di comunicazione. Per esempio concludono gli esperti della AAP, evitare di interrompere i momenti dedicati alla famiglia rispondendo al cellulare o a una e-mail.

Simona Zazzetta

Arch Pediatr Adolesc Med. 2009;163(10):968



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