26 febbraio 2021
Enalapril Pensa
Cos'è Enalapril Pensa (enalapril)
Enalapril Pensa è un farmaco a base di
enalapril, appartenente al gruppo terapeutico
ACE inibitori. E' commercializzato in Italia da
Pensa Pharma S.p.A.Confezioni e formulazioni di Enalapril Pensa disponibili in commercio
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Enalapril Pensa disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e
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A cosa serve Enalapril Pensa e perchè si usa
- Trattamento dell'ipertensione.
- Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica.
- Prevenzione dell'insufficienza cardiaca sintomatica in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra asintomatica (frazione di eiezione ≤ 35%).
(vedere 5.1 Proprietà farmacodinamiche)
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Enalapril Pensa
- Ipersensibilità al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad altri ACE-inibitori.
- Pazienti che hanno riportato reazioni di ipersensibilità, come gonfiore, ad esempio, del viso, delle labbra, della lingua e/o della gola, con difficoltà della deglutizione e della respirazione (angioedema), in occasione di un precedente trattamento con un medicinale della stessa classe di farmaci a cui appartiene ENALAPRIL PENSA (gli ACE-inibitori).
- Pazienti con angioedema ereditario o di natura indeterminata.
- Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
- L'uso concomitante di Enalapril Pensa con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Enalapril Pensa può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
L'uso di ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. È noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Ci sono stati casi di oligoidramnios, che presumibilmente indica una diminuzione della funzionalità renale fetale e che può provocare contratture degli arti, deformazioni cranio-facciali e sviluppo di ipoplasia polmonare.
Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento
Limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno (vedere paragrafo 5.2). Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l'uso di ENALAPRIL PENSA in allattamento non è raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perchè non c'è abbastanza esperienza clinica.
Nei neonati più grandi, se ritenuto necessario per la madre, ENALAPRIL PENSA può essere assunto durante l'allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di effetti avversi.
Quali sono gli effetti indesiderati di Enalapril Pensa
Gli effetti indesiderati segnalati per l'enalapril comprendono:
[Molto Comuni (>1/10); Comuni (> 1/100, <1 /10); Non comuni (>1/1.000, <1/100); Rari (>1/10.000, <1/1.000); Molto Rari (<1/10.000), incluse segnalazioni isolate]
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comuni: anemia (compresa anemia aplastica ed emolitica).
Rari: neutropenia, diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, depressione midollare, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni.
Patologie endocrine
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comuni: ipoglicemia (vedere 4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego, Pazienti diabetici).
Disturbi psichiatrici e del sistema nervoso
Molto comuni: capogiro
Comuni: cefalea, depressione, sincope, alterazione del gusto
Non comuni: confusione mentale, sonnolenza, insonnia, nervosismo, parestesie, vertigini.
Rari: alterazioni dell'attività onirica, disturbi del sonno.
Patologie dell'occhio:
Molto comuni: visione offuscata.
Patologie dell'orecchio e del labirinto:
Non comuni: Tinnito
Patologie cardiache e del sistema vascolare
Comuni: ipotensione (inclusa l'ipotensione ortostatica), sincope, dolore toracico, disritmie, angina pectoris, tachicardia.
Non comuni: ipotensione ortostatica, palpitazioni, infarto del miocardio o accidente cerebrovascolare, possibilmente secondario ad ipotensione eccessiva in pazienti ad alto rischio (vedere 4.4 Avvertenze ed opportune precauzioni di impiego).
Rari: fenomeno di Raynaud.
Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino
Molto comuni: tosse.
Comuni: dispnea.
Non comuni: rinorrea, laringodinia e raucedine, broncospasmo/asma.
Rari: infiltrati polmonari, rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila.
Patologie gastrointestinali:
Molto comuni: nausea.
Comuni: diarrea, dolore addominale, disgeusia.
Non comuni: ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stipsi, anoressia, irritazioni gastriche, secchezza delle fauci, ulcera peptica.
Rari: stomatite/ulcere aftose, glossite.
Molto rari: angioedema intestinale.
Patologie epatobiliare
Rari: insufficienza epatica, epatite-epatocellulare o colostatico, epatite inclusa necrosi, colestasi (compreso l'ittero).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: Eruzione cutanea, ipersensibilità/edema angioneurotico: sono stati segnalati edema angioneurotico del volto, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe (vedere 4.4).
Non comuni: diaforesi, prurito, orticaria, alopecia.
Rari: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johonson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, pemfigo, eritroderma.
Non nota: È stato riportato un complesso sintomatologico che può includere alcune o tutte le seguenti condizioni: febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positività per gli anticorpi antinucleo, VES elevata, eosinofilia e leucocitosi. Possono verificarsi rash, fotosensibilità o altre manifestazioni dermatologiche.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Non comune: crampi muscolari
Patologie renali e delle vie urinarie
Non comuni: disfunzione renale, insufficienza renale, proteinuria.
Rari: oliguria.
Patologie del sistema riproduttivo e della mammella
Non comuni: impotenza.
Rari: ginecomastia.
Patologie sistemiche e alterazioni del sito di somministrazione
Molto Comuni: astenia.
Comuni: faticabilità.
Non comuni: vampate, malessere, febbre.
Esami diagnostici
Comuni: iperkaliemia, aumenti della creatinina sierica.
Non comuni: aumenti della uremia, iponatremia.
Rari: aumenti degli enzimi epatici, aumenti della bilirubinemia.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo:
www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversaPatologie correlate:
Nota:
Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.Fonte:
CODIFA - L'informatore farmaceuticoTags:
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