Laparocele addominale

30 maggio 2009

Laparocele addominale


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11 maggio 2009

Laparocele addominale

Sono stato sottoposto in data 09/05/2008 ad intervento chirurgico di emicolectomia SN e resezione anteriore del retto sec Knight-Griffen e l'11/06/2008 a ricanalizzazione. . Dopo circa 2 mesi è comparso un piccolo laparocele e il chirurgo che mi ha operato mi ha consigliato di mettere una panciera che non ha sortito alcun effetto in quanto il laparocele è aumentato molto. Un mese fa sono andato di nuovo a farmi controllare e il dott. Mi ha detto che se non ho disturbi di aspettare a fare l'operazione. Ora le chiedo se è normale quello che mi è stato detto oppure è conveniente ricorrere all'inervento chirurgico anche se non avverto eccessivi disturbi se non quello estetico. La ringrazio immensamente franco v.

Risposta del 30 maggio 2009

Risposta a cura di:
Dott. LUCIO CACCAMO


Gent. Mo Sig Franco

E' certo che la sua situazione sanitaria di oggi è più "leggera" di quella che l'ha portata agli interventi conclusi un anno fa. In questo senso si deve leggere l'opinione del suo chirurgo che globalmente mi sento di condividere.

Tuttavia vi sono alcuni aspetti generali da segnalarle:
1. i laparoceli tendono inevitabilmente a aumentare di dimensione nel tempo e il loro contenimento dall'esterno con panciere e simili risulta di scarsa efficacia
2. il danno principale dei laparoceli è estetico, infatti il pericolo che si abbiano disturbi legati a queste ernie è basso (sebbene possibile)
3. Aspettare a porre riparo al laparocele comporta quasi inevitabilmente la necessità di eseguire riparazioni più ampie, laddove se si interviene prima il difetto è minore e la portata dell'intervento di conseguenza.
4. esistono almeno due tecniche operatorie: la tecnica tradizionale in chirurgia aperta (con l'incisione) che può richiedere il posizionamento di una protesi oppure no; e la tecnica laparoscopica (con i buchi) che richiede sempre la protesi (rete). Ognuna ha i suoi pregi e difetti e la scelta spetta al chirurgo che DEVE saperle applicare entrambe in modo di individualizzare la scelta da proporre

Vi sono poi alcune condizioni specifiche che riguardano il suo caso:
1. lei ha eseguito un'emicolectomia con temporaneo confezionamento di una diversione anale che è stata successivamente ricanalizzata. Devo credere che la natura della malattia di allora fosse maligna oppure che l'intervento sia stato eseguito in urgenza (o entrambe le cose). Nel primo caso (ogni migliore augurio!) lei sa che la malattia principale deve essere tenuta sotto controllo e che le eventuali cure da intraprendere in futuro potrebbero essere sia mediche che chirurgiche/endosocpiche. Quindi l'indicazione alla plastica del laparocole va fatta rientrare nell'ambito di questa situazione che il suo chirurgo conosce ed è in grado di meglio circoscrivere rispetto a me (in tal senso ne condivido i suggerimenti che le ha dato)
2. Non so se lei fuma ovvero se sia stitico: sono entrambe situazioni che nel tempo favoriscono l'aumento di dimensione del laparocele
3. non so se lei mantenga una vita molto attiva: vangare l'orto, arrampicare in montagna, ciclismo, giardinaggio, ecc ecc; sono tutte situazioni che favoriscono l'aumento nel tempo delle dimensioni del laparocele
4. non so dove sia insorto il laparocele: sulla ferita principale? sulla cicatrice della stomia pregressa?

Dall'accurata analisi di tutti i fattori che ho descritto (ma ve ne potrebbero essere ancora. . . ) si deve trarre la conclusione se, nel suo caso specifico, vi sia oppure no l'indicazione alla correzione del difetto che lei vorrebbe non ritrovarsi più addosso (ed anche questo è un parametro da dover tenere in conto!)
Auguri

Dott. Lucio Caccamo
Medico Ospedaliero
Specialista in Chirurgia generale
Specialista in Chirurgia toracica
MILANO (MI)



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