24 gennaio 2011
Aggiornamenti e focus, Speciale Salute del respiro
Allergie, l’inquinamento colpisce anche a scuola
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Asma, riniti allergiche ed eczemi sono in continuo aumento, soprattutto nell'infanzia e adolescenza. A soffrirne è il 20% della popolazione. Per far fronte a questa situazione, che ha un forte impatto sulla spesa farmaceutica e la perdita di giorni di lavoro e scuola, il ministero della Salute ha redatto delle Linee guida per la tutela e la promozione della salute degli ambienti chiusi, pubblicate in Gazzetta Ufficiale. Obiettivo del documento è focalizzare l'attenzione delle istituzioni, in primo luogo quelle scolastiche, sull'importanza per la salute dei bambini delle condizioni di igiene e di qualità dell'aria negli ambienti scolastici. A scatenare allergie o crisi di asma sono soprattutto fumo, formaldeide, amianto, radon, pesticidi, acari della polvere, muffe, funghi e spore, lattice e alimenti. Semplici e di buon senso gli interventi di prevenzione da realizzare nelle aule, mense e cortili delle scuole, indicati dalle linee guida. Come, ad esempio, favorire sempre la ventilazione e il ricambio dell'aria, eliminare quotidianamente la polvere da pavimenti, banchi e cattedre con panni umidi, fare una pulizia più accurata durante la stagione dei pollini, sottoporre a periodiche sanificazioni anche gli strumenti di gioco dei bambini ed evitare nelle aule la presenza di carta da parati, tappeti, moquette e tende. Inoltre, secondo uno studio promosso dal ministero dell'Ambiente in collaborazione con l'Ispra e il Rec, il Centro ambientale di Budapest, un aiuto a costo zero potrebbe venir dalla natura.
Piante e fiori sono in grado di metabolizzare le sostanze dannose, "mangiando" i veleni, come ha rilevato lo studio. Ad esempio la felce di Boston o il ficus benjamin rimuovono da 12 a 20 microgrammi l'ora di formaldeide, mentre lo spatifillo "mangia" benzene, metanolo, acetone e formaldeide. E poi ci sono gerbere, crisantemi, filodendri e pothos che sono molto utili nel loro ruolo di ammazza-veleni. Un altro consiglio per respirare meglio dentro le pareti scolastiche è quello di scegliere gli arredi con criterio, usare vernici ecoattive e sistemare a scuola e a casa piante mangia veleno. I dati di uno studio sull'inquinamento in aula, rilevati in 55 classi di 13 scuole in 6 regioni con 1.000 studenti coinvolti, mostrano che le Pm10 superano anche gli 80 microgrammi a metro cubo contro il limite di 40 per gli ambienti esterni, mentre per la formaldeide la concentrazione è quattro volte superiore rispetto all'esterno. Sul fronte salute è emerso che il 10% del campione soffre di asma e il 20% di allergie di vario genere. «Le malattie respiratorie» sottolinea Luciana Sinisi, esperta dell'Ispra «sono la prima causa di assenza da scuola. Quindi, migliorare la qualità dell'aria serve in primis a ridurre l'assenteismo, ma anche a migliorare la concentrazione e le performance scolastiche degli alunni».
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Piante e fiori sono in grado di metabolizzare le sostanze dannose, "mangiando" i veleni, come ha rilevato lo studio. Ad esempio la felce di Boston o il ficus benjamin rimuovono da 12 a 20 microgrammi l'ora di formaldeide, mentre lo spatifillo "mangia" benzene, metanolo, acetone e formaldeide. E poi ci sono gerbere, crisantemi, filodendri e pothos che sono molto utili nel loro ruolo di ammazza-veleni. Un altro consiglio per respirare meglio dentro le pareti scolastiche è quello di scegliere gli arredi con criterio, usare vernici ecoattive e sistemare a scuola e a casa piante mangia veleno. I dati di uno studio sull'inquinamento in aula, rilevati in 55 classi di 13 scuole in 6 regioni con 1.000 studenti coinvolti, mostrano che le Pm10 superano anche gli 80 microgrammi a metro cubo contro il limite di 40 per gli ambienti esterni, mentre per la formaldeide la concentrazione è quattro volte superiore rispetto all'esterno. Sul fronte salute è emerso che il 10% del campione soffre di asma e il 20% di allergie di vario genere. «Le malattie respiratorie» sottolinea Luciana Sinisi, esperta dell'Ispra «sono la prima causa di assenza da scuola. Quindi, migliorare la qualità dell'aria serve in primis a ridurre l'assenteismo, ma anche a migliorare la concentrazione e le performance scolastiche degli alunni».
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