23 luglio 2019
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Punture e morsi di insetti, cosa c'è da sapere per difendersi
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L'afa e il caldo dell'estate si accompagnano, soprattutto in alcuni luoghi e per alcune persone, al fastidioso compito di gestire le punture di insetti. O perché si vive in zone in cui sono particolarmente presenti, o perché si ha una sensibilità particolarmente elevata, api, zanzare, pappataci e zecche possono diventare un ostacolo non solo per godersi le vacanze, ma anche per rimanere in salute.
Alcune punture, infatti, provocano solo prurito e bruciore ma, in chi è allergico alla puntura di insetti della famiglia degli Imenotteri (api, vespe, calabroni) si possono verificare reazioni di varia entità. Con il loro pungiglione, infatti, iniettano nella pelle un veleno che nella sede della puntura forma immediatamente una chiazza gonfia, rossa e dolente. Ma mentre il dolore di solito si allevia entro 2 ore, il gonfiore può aumentare ancora per 24 ore. Se al centro è visibile un punto nero è segno che nella pelle è rimasto il pungiglione e che si trattava di un'ape, perché lo perde e muore dopo aver punto. Se le punture sono numerose (soprattutto se dovute a calabrone), si possono avere sintomi generali, come vomito, diarrea, mal di testa e febbre: si tratta di sintomi dovuti alla grande quantità di veleno iniettato, non ad allergia. Ma nei soggetti ipersensibili, si possono avere sintomi di allergia anche molto gravi, fino allo shock anafilattico. Un rischio, con gli imenotteri diversi dalle api, è che la loro puntura non è asettica: non perdono il pungiglione, e poiché colpiscono altri insetti, come per esempio le mosche localizzate sullo sterco, vi è rischio di trasmissione di infezioni ematiche o infezioni in genere veicolate da microbi.
Degli oltre 5 milioni di italiani che ogni anno vengono colpiti da un pungiglione, dicono gli allergologi, solo l'1 per cento è allergico al veleno degli insetti e solo pochi corrono un rischio grave. Poiché l'estate è la stagione in cui è più facile imbattersi in questo problema ecco i consigli degli esperti su come difendersi.
Cosa fare in caso di allergia
Per diagnosticare l'allergia al veleno di Imenotteri è necessaria una visita dall'allergologo che eseguirà i test appropriati sulla cute e sul sangue. In caso di diagnosi allergica la cura più idonea è l'immunoterapia allergene specifica (Ait), unica terapia in grado di regolare la risposta immunitaria nei soggetti allergici, proteggendoli da successive reazioni a lungo termine. Per un intervento d'urgenza si può ricorrere all'iniezione di adrenalina in modo da limitare i sintomi delle reazioni allergiche più gravi, come lo shock anafilattico.
Quando viene punto un bambino
Ogni mamma è preparata a un evento del genere e, solitamente, in borsa una pomata non manca mai: la puntura di un insetto d'estate mentre si gioca all'aperto infatti non è cosa rara. E, appunto, quasi sempre basta la semplice applicazione di una pomata per ristabilire la serenità e asciugare le lacrime del piccolo. Ma in una serie di casi rari si può profilare una problematica più seria: allergia, orticaria fino allo shock anafilattico.
I morsi di zecca
Diverso è il fastidio provocato dagli insetti ematofagi, cioè che si nutrono di sangue: zanzare, pappataci e acari (pulci e zecche). Pomfo, prurito e bruciore sono le reazioni più comuni, anche nei soggetti non particolarmente allergici, ma si possono contenere con creme antistaminiche scelte e usate con criterio. Il vero potenziale pericolo con queste punture è la trasmissione di malattie, il pappatacio per esempio può portare la leishmaniosi, non solo all'uomo ma anche al cane. Anche la zecca può rilasciare il siero che, se infetto, trasmette la cefalite o il morbo di Lyme.
Come comportarsi con morsi di ragni, scorpioni, millepiedi
Un improvviso pizzicore, poi prurito, rossore e gonfiore, è proprio la puntura di un insetto. Se non si soffre di particolari allergie non c'è da preoccuparsi, Diversa è la questione se si è ipersensibili e si manifestano gravi reazioni allergiche. In questi casi, quindi, si parla di malattie provocate da ipersensibilità in genere dovute ad acari, api, vespe, calabroni, ma anche a ragni, scorpioni, zecche, millepiedi e centopiedi.
Soluzioni per l'ambiente
Il modo migliore per difendersi è usare prodotti repellenti per sé, per l'ambiente e per gli animali da compagnia, e vestirsi in modo adeguato, cioè coperti con abiti chiari, se si va in ambienti boschivi o zone particolarmente umide. Per evitare attacchi da insetti aculeati basta ricordare che attaccano solo se si sentono in pericolo o per difendere la propria comunità.
Quando si soggiorna in ambienti chiusi, come casa o ufficio, sono efficaci le lozioni repellenti - disponibili in stick, crema o spray - e i vari tipi di insetticidi ambientali. Sono in commercio anche vari tipi di dispositivi e diffusori elettrici che vanno usati con cautela possibilmente aerando periodicamente gli ambienti.
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Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Api, vespe e calabroni
Alcune punture, infatti, provocano solo prurito e bruciore ma, in chi è allergico alla puntura di insetti della famiglia degli Imenotteri (api, vespe, calabroni) si possono verificare reazioni di varia entità. Con il loro pungiglione, infatti, iniettano nella pelle un veleno che nella sede della puntura forma immediatamente una chiazza gonfia, rossa e dolente. Ma mentre il dolore di solito si allevia entro 2 ore, il gonfiore può aumentare ancora per 24 ore. Se al centro è visibile un punto nero è segno che nella pelle è rimasto il pungiglione e che si trattava di un'ape, perché lo perde e muore dopo aver punto. Se le punture sono numerose (soprattutto se dovute a calabrone), si possono avere sintomi generali, come vomito, diarrea, mal di testa e febbre: si tratta di sintomi dovuti alla grande quantità di veleno iniettato, non ad allergia. Ma nei soggetti ipersensibili, si possono avere sintomi di allergia anche molto gravi, fino allo shock anafilattico. Un rischio, con gli imenotteri diversi dalle api, è che la loro puntura non è asettica: non perdono il pungiglione, e poiché colpiscono altri insetti, come per esempio le mosche localizzate sullo sterco, vi è rischio di trasmissione di infezioni ematiche o infezioni in genere veicolate da microbi.
Pungiglione, ogni anno colpiti 5 milioni di italiani. I consigli degli esperti
Degli oltre 5 milioni di italiani che ogni anno vengono colpiti da un pungiglione, dicono gli allergologi, solo l'1 per cento è allergico al veleno degli insetti e solo pochi corrono un rischio grave. Poiché l'estate è la stagione in cui è più facile imbattersi in questo problema ecco i consigli degli esperti su come difendersi.
Cosa fare in caso di allergia
Per diagnosticare l'allergia al veleno di Imenotteri è necessaria una visita dall'allergologo che eseguirà i test appropriati sulla cute e sul sangue. In caso di diagnosi allergica la cura più idonea è l'immunoterapia allergene specifica (Ait), unica terapia in grado di regolare la risposta immunitaria nei soggetti allergici, proteggendoli da successive reazioni a lungo termine. Per un intervento d'urgenza si può ricorrere all'iniezione di adrenalina in modo da limitare i sintomi delle reazioni allergiche più gravi, come lo shock anafilattico.
Quando viene punto un bambino
Ogni mamma è preparata a un evento del genere e, solitamente, in borsa una pomata non manca mai: la puntura di un insetto d'estate mentre si gioca all'aperto infatti non è cosa rara. E, appunto, quasi sempre basta la semplice applicazione di una pomata per ristabilire la serenità e asciugare le lacrime del piccolo. Ma in una serie di casi rari si può profilare una problematica più seria: allergia, orticaria fino allo shock anafilattico.
I morsi di zecca
Diverso è il fastidio provocato dagli insetti ematofagi, cioè che si nutrono di sangue: zanzare, pappataci e acari (pulci e zecche). Pomfo, prurito e bruciore sono le reazioni più comuni, anche nei soggetti non particolarmente allergici, ma si possono contenere con creme antistaminiche scelte e usate con criterio. Il vero potenziale pericolo con queste punture è la trasmissione di malattie, il pappatacio per esempio può portare la leishmaniosi, non solo all'uomo ma anche al cane. Anche la zecca può rilasciare il siero che, se infetto, trasmette la cefalite o il morbo di Lyme.
Come comportarsi con morsi di ragni, scorpioni, millepiedi
Un improvviso pizzicore, poi prurito, rossore e gonfiore, è proprio la puntura di un insetto. Se non si soffre di particolari allergie non c'è da preoccuparsi, Diversa è la questione se si è ipersensibili e si manifestano gravi reazioni allergiche. In questi casi, quindi, si parla di malattie provocate da ipersensibilità in genere dovute ad acari, api, vespe, calabroni, ma anche a ragni, scorpioni, zecche, millepiedi e centopiedi.
Soluzioni per l'ambiente
Il modo migliore per difendersi è usare prodotti repellenti per sé, per l'ambiente e per gli animali da compagnia, e vestirsi in modo adeguato, cioè coperti con abiti chiari, se si va in ambienti boschivi o zone particolarmente umide. Per evitare attacchi da insetti aculeati basta ricordare che attaccano solo se si sentono in pericolo o per difendere la propria comunità.
Quando si soggiorna in ambienti chiusi, come casa o ufficio, sono efficaci le lozioni repellenti - disponibili in stick, crema o spray - e i vari tipi di insetticidi ambientali. Sono in commercio anche vari tipi di dispositivi e diffusori elettrici che vanno usati con cautela possibilmente aerando periodicamente gli ambienti.
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