Cisti sebacea: come si sviluppa, come si cura

19 febbraio 2020
Aggiornamenti e focus

Cisti sebacea: come si sviluppa, come si cura



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La cisti sebacea si presenta come una protuberanza rotonda e mobile sotto la pelle arrossata. Ha un aspetto nodulare di natura benigna di dimensioni ridotte e non supera in genere i 6 centimetri di diametro. Si forma quando il sebo prodotto dalle ghiandole è troppo denso, arrivando a ostruire il dotto della ghiandola sebacea. A questo punto, il liquido si accumula, si solidifica e dà origine al rigonfiamento.

Questi bozzi sottocute sono più frequenti in zone del corpo dove maggiore è la presenza delle ghiandole come dorso, cuoio capelluto (intorno ai follicoli del capelli), genitali, orecchie, volto, ascelle, seno, collo, spalle, inguine. Non si presentano invece nel palmo della mano e nella pianta del piede. Va detto che questa manifestazione cutanea non è molto comune nella donna e nei bambini, lo è di più nel maschio giovane. Oltre al sebo, la cisti sebacea può contenere anche liquidi, aria, cellule morte, cheratina. Per questo ha una consistenza morbida, una colorazione chiara (bianca o giallastra). Non è contagiosa.


Come si sviluppa una cisti sebacea


Nella maggior parte dei casi, la cisti sebacea non deve destare preoccupazione. Ha uno sviluppo abbastanza lento e progressivo e ci si può convivere senza particolari sintomi o fastidi (soprattutto se non crea un disagio estetico). Talvolta si riassorbe da sola. Le eventuali complicanze vengono provocate dalla rottura della cisti per una ferita o per azione del paziente stesso che la palpeggia, la gratta, addirittura la "spreme". Si parla in questo caso di suppurazione con conseguente infezione o infiammazione. La ciste modifica la propria consistenza: diventa dolorosa al tatto, è più dura, può provocare uno stato febbrile, emana cattivo odore e si presenta calda.


Come si cura la cisti sebacea


Se si arriva alla suppurazione, è necessario intervenire chirurgicamente - in anestesia locale - per andare a incidere la tumefazione e permettere il drenaggio del pus formato da batteri e cellule morte. Segue poi una serie di medicazioni fino alla completa guarigione dell'incisione.

In altri casi - per esempio, quando la dimensione è importante - viene valutata l'asportazione in una seduta ambulatoriale di breve durata. È raro che la ciste poi si riformi. Avviene soprattutto quando l'asportazione non è stata completa e sono rimasti dei frammenti nella capsula. Qualora ci fossero dubbi sulla natura del contenuto della protuberanza, può essere prescritta una ecografia.


Carla De Meo


Bibliografia:
  • Giuseppe Anastasi e altri,Trattato di Anatomia Umana, volume I, Edizioni Ermes, Milano, 2012



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