Relifex

05 maggio 2024

Relifex


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Cos'è Relifex (nabumetone)


Relifex è un farmaco a base di nabumetone, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS.

A cosa serve Relifex e perchè si usa


Artrite reumatoide, osteoartrosi, spondilite anchilosante, artropatia gottosa, reumatismo extraarticolare.

Affezioni periarticolari, come: borsiti, tendiniti, sinoviti e tenosinoviti, periartrite scapolomerale.

Processi infiammatori acuti inclusi quelli muscolo-scheletrici, lesioni da sport.


Indicazioni: come usare Relifex, posologia, dosi e modo d'uso


Adulti:

una compressa o una bustina o 1 flaconcino monodose di soluzione orale da 1 g la sera.

In casi gravi e persistenti o in corso di esacerbazioni acute si possono aggiungere 1/2 compressa o 1/2 bustina o 1/2 flaconcino monodose di soluzione orale, o 1 compressa o 1 bustina o 1 flaconcino monodose di soluzione orale da 1 g la mattina.

Nel caso di affezioni acute, come le lesioni da sport, si consiglia una dose di attacco di una compressa o una bustina o 1 flaconcino monodose di soluzione orale seguita dalla posologia standard.

Nell'anziano la dose totale giornaliera non deve superare 1g (in alcuni casi 500 mg, 1/2 compressa o 1/2 bustina o 1/2 flaconcino monodose di soluzione orale possono dare risultati soddisfacenti).

Le bustine devono essere sempre sciolte prima dell'uso in mezzo bicchiere d'acqua.

La sospensione così ottenuta va mescolata con un cucchiaino e va assunta subito dopo.

Le bustine ed il flaconcino monodose di soluzione orale sono particolarmente adatti all'impiego in tutti i pazienti che presentano difficoltà alla deglutizione.

Allo stato attuale non esistono dati relativi all'impiego nei pazienti con età inferiore ai 14 anni.

La contemporanea assunzione di cibo non influenza l'assorbimento di Relifex.

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo “Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso“).


Controindicazioni: quando non dev'essere usato Relifex


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il prodotto non deve essere somministrato in caso di ulcera gastroduodenale e di grave insufficienza epatica, di discrasie ematiche di rilievo, in soggetti con emorragie in atto e diatesi emorragica, in corso di trattamento con anticoagulanti in quanto ne sinergizza l'azione. Esiste la possibilità di ipersensibilità crociata con acido acetilsalicilico o altri farmaci antiinfiammatori non steroidei, pertanto Relifex non deve essere somministrato ai pazienti nei quali tali sostanze provochino sintomi di asma, riniti od orticaria.

Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).

Grave insufficienza cardiaca.

Relifex è controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.

Il prodotto inoltre non va somministrato in età pediatrica.


Relifex può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Relifex non va somministrato in gravidanza e durante l'allattamento.

Gravidanza

L'inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre

il feto a:

  • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
  • disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;

la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

  • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
  • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio

Quali sono gli effetti indesiderati di Relifex


Gastrointestinali: gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale manifesta od oculta, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedi paragrafo “Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso“).

Dopo somministrazione di Relifex sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedi paragrafo “Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso“).

Gli effetti collaterali di occasionale osservazione sono gastralgia, stitichezza, secchezza delle fauci.

Meno frequentemente sono state osservate gastriti.

Cardiovascolari: edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono state riportate in associazione al trattamento con FANS.

I dati di studi clinici ed epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (particolarmente ad alte dosi e in trattamenti a lungo termine) possono essere associati a un modesto aumentato rischio di eventi trombotici arteriosi (ad esempio infarto miocardio o ictus) (vedi paragrafo “Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso“).

Cutanei: reazioni bollose includenti Sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (molto raramente).

A carico del sistema nervoso centrale, raramente: cefalea, vertigini, affaticamento, sonnolenza e insonnia.

A carico della cute, raramente: prurito, eritema e rash.

Più raramente è stata descritta l'insorgenza dei seguenti effetti collaterali: broncospasmo, reazioni di ipersensibilità generalizzate, nefrite interstiziale, insufficienza renale acuta, iperkaliemia, edema, fotosensibilità, alopecia, alterazione dei parametri di funzionalità epatica, menorragia, trombocitopenia, anafilassi, tinnito e disturbi alla vista.


Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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