Covid-19. Great Barrington Declaration: cosa propongono gli epidemiologi. Il commento di Luca Pani

24 ottobre 2020
Aggiornamenti e focus

Covid-19. Great Barrington Declaration: cosa propongono gli epidemiologi. Il commento di Luca Pani



Tags:
"In qualità di epidemiologi delle malattie infettive e di scienziati della salute pubblica, siamo molto preoccupati per gli effetti dannosi sulla salute fisica e mentale causati dalle politiche adottate dai Governi in materia di Covid-19, e raccomandiamo un approccio che chiamiamo "Protezione Focalizzata" (Focused Protection)". Con queste parole si apre la "Great Barrington Declaration" a firma di tre importanti epidemiologi: Martin Kulldorff, professore di medicina all'Università di Harvard, Sunetra Gupta, professore all'Università di Oxford, Jay Bhattacharya, professore alla Stanford University Medical School.

Dica33 ha chiesto a Luca Pani, già direttore generale dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), professore ordinario di Farmacologia e Psichiatria Clinica alle Università di Modena e Reggio Emilia e 'Università di Miami, un commento sui punti chiave della dichiarazione che sta raccogliendo ampi consensi nella comunità scientifica mondiale e di cui è uno dei firmatari.

Covid-19. Lockdown e salute pubblica


Nella dichiarazione si legge che "Le attuali politiche di blocco stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica: tassi di vaccinazione infantile più bassi, peggioramento degli esiti delle malattie cardiovascolari, meno screening per il cancro e deterioramento della salute mentale".

L.P. I governanti sono stati travolti e si sono dimostrati di un'incapacità totale nell'amministrare il bene più prezioso che abbiamo come individui e come comunità: la nostra salute. Lo ribadiamo nel libro "Effetto quarantena" scritto con Maria Elena Capitanio oltre 6 mesi fa preconizzando purtroppo la situazione attuale. L'Italia è stato il Paese che ha messo in atto il più precoce e restrittivo programma di lockdown del mondo occidentale. Impedendo addirittura ai cittadini di fare anche solo un'ora di attività fisica individuale all'aperto. Quella scelta fece comprendere quanto irrazionali sarebbero state molte altre prese in seguito. Andare a farsi una corsetta non solo non avrebbe rappresentato alcun rischio aggiuntivo di aumentare il contagio, ma anzi avrebbe protetto rispetto a una serie di patologie fisiche e psichiche di cui, senza dubbio, gli italiani, come altri cittadini del mondo, soffriranno. La maggior parte degli ospedali poi è stata convertita a centri Covid penalizzando tutti gli altri malati, soprattutto i pazienti fragili, che si sono trovati all'improvviso senza assistenza nel percorso di cura. Un danno notevole per tutti.

Covid-19. Gli adolescenti


GBD. "Tenere gli studenti fuori dalle scuole è una grave ingiustizia".

L.P. Decenni di ricerca mostrano che la qualità della relazione con i professori svolge un ruolo chiave nella fidelizzazione degli studenti. Se tali relazioni si indeboliscono o si estinguono del tutto nel passaggio all'apprendimento online, migliaia di studenti potrebbero abbandonare il percorso di studi. Gli adolescenti pur essendo tra le fasce d'età meno colpite dal Covid-19 sono stati costretti ad un sacrificio non solo dannoso ma probabilmente irreversibile per la loro generazione. È vero che a quell'età sono sempre iper-connessi e presenti su multiple piattaforme di social media ma nessuna videoconferenza sostituirà un abbraccio. Gli adolescenti sono ipersensibili agli stimoli sociali e quindi, anche per questo, agli effetti negativi del mancato contatto fisico con i pari. Il loro cervello collettivo osserva, analizza e agisce d'istinto, come se fosse la rappresentazione di uno sciame di pensieri e comportamenti conseguenti, non e' possibile che non si sia pensato come aiutarli in modo specifico quando si è trattato di destinare delle risorse per affrontare questa crisi pandemica.

Covid-19. Immunità di gregge

GBD. "Con l'aumento dell'immunità nella popolazione, il rischio di infezione per tutti, compresi i più vulnerabili, diminuisce. Sappiamo che l'incidenza della mortalità da Covid-19 è più di mille volte superiore negli anziani e nei malati rispetto ai giovani. Infatti, per i bambini, Covid-19 è meno pericoloso di molte altre patologie, tra cui l'influenza. Il nostro obiettivo dovrebbe quindi essere quello di ridurre al minimo la mortalità e i danni sociali fino a raggiungere l'immunità di gregge".

L.P. I colleghi delle terapie intensive e in genere tutto il personale sanitario che sta gestendo questa emergenza hanno imparato a prendere le misure alla malattia. I comportamenti virtuosi della popolazione e delle fasce più a rischio poi dovrebbero aiutare a diminuire l'impatto. Ma siamo di fronte a un virus che non aspetta niente e nessuno e fa quello che l'evoluzione gli ha insegnato: adattarsi per infettare il maggior numero di ospiti. Dobbiamo spiegare alla popolazione che per raggiungere l'immunità di gregge ci vorranno anni e che dovremmo avere un piano di vaccinazioni non solo per gli anziani e i soggetti a rischio. Dobbiamo avere il coraggio di dire che non sappiamo quando i vaccini saranno disponibili per tutti e non sappiamo neppure quanto durerà l'immunità vaccinale. Capisco la necessità di infondere ottimismo ma dovrebbero smettere di fare proclami e basarsi invece sui dati di fatto perché le false speranze sono più contagiose e letali del Covid.

Covid-19. Protezione focalizzata

GBD. "L'approccio più umano, che bilancia i rischi e i benefici nel raggiungimento dell'immunità di gregge, è quello di permettere a coloro che sono a minimo rischio di morte di vivere normalmente la loro vita per costruire l'immunità al virus attraverso l'infezione naturale, proteggendo al meglio coloro che sono a più alto rischio. L'adozione di misure per proteggere le persone vulnerabili dovrebbe essere l'obiettivo centrale delle risposte di salute pubblica a Covid-19".

L.P. A coloro che non sono vulnerabili dovrebbe essere immediatamente consentito di riprendere la vita normale. Mantenere il distanziamento, seguire semplici misure igieniche come lavare frequentemente le mani e indossare sempre la mascherina quando è indicato, sono importanti provvedimenti di protezione individuale e collettiva. Dal punto di vista sociale invece l'apertura delle scuole, la possibilità di praticare sport, le attività culturali come arte e musica dovrebbero riprendere. Dobbiamo riappropriarci di una vita normale. Un lockdown totale, come il precedente, sarebbe un'opzione da ultima spiaggia, di fatto una dichiarazione della nostra incapacità di gestire i focolai. Il fatto che si stiano moltiplicando le ordinanze regionali potrebbe significare che qualche esperto di malattie infettive e epidemiologia, e io non sono tra quelli, ha fatto notare ai Governatori regionali che abbiamo di nuovo (sic!) perso il controllo.

Cosa dovremmo imparare da una situazione inaspettata come questa?

Oltre al modo per eliminarlo ed evitare che continui a fare molto male ai più deboli tra noi, da questo virus dovremmo forse imparare a essere migliori. Migliori con noi stessi, più rispettosi del nostro corpo perché abbiamo scoperto che respirare non è tanto facile come sembra. Rispettosi con le persone che sono importanti per noi perché tutto può cambiare in un attimo e potremo non essere più in grado di salutarle. Dovremmo essere grati a chi non conosciamo neppure perché potrebbe essere uno di quelli che ci salvano la vita.

Great Barrington Declaration documento ufficiale

Mercedes Bradaschia



In evidenza:

Speciale Coronavirus:

...e inoltre su Dica33:
Seguici su:

Seguici su FacebookSeguici su YoutubeSeguici su Instagram
Farmacista33Doctor33Odontoiatria33Codifa