Retinopatia

03 agosto 2008

Retinopatia


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31 luglio 2008

Retinopatia

Buongiorno, vi scrivo per sottoporvi il seguente problema. A fine 2007 mia madre (74 anni) ha improvvisamente avvertito delle macchie nella visione dell’occhio sinistro. L’oculista (di Venezia) che l’ha presa in cura le ha diagnosticato un “Infarto all’occhio”, che immagino sia una espressione non-scientifica che equivale ad una retinopatia. Il consiglio è stato di attendere confidando in un riassorbimento dell’edema. Dopo un 20-30 gg. , alle macchie si è associata una distorsione della visione, ma l’oculista non ha modificato la sua linea “attendista”. Tre mesi fa circa abbiamo interpellato un altro specialista (di Mestre), che ha prescritto una fluorangiografia, pur convenendo che era meglio attendere ancora prima di programmare un qualsiasi intervento. La settimana scorsa è stato effettuato un OCT (presso l’ospedale di Mestre), del quale vi riporto l’esito : LE SCANSIONI CONDOTTE IN REGIME MACULARE EVIDENZIANO SCOMPARSA DELLA FISIOLOGICA DEPRESSIONE FOVEALE CON AUMENTO DELLO SPESSORE RETINICO MACULARE (456 micron in fovea) E PRESENZA DI CAVITA’ CISTICHE INTRARETINICHE DA EDEMA MACULARE CISTOIDE. Da quanto si legge in internet su problemi di questo tipo, mi par di capire che la linea “attendista” non sia la migliore…Allora vi chiedo gentilmente di rispondere a queste tre domande : 1- E’ ancora possibile intervenire in qualche modo per recuperare parte della visione? 2- Potete consigliare un centro particolarmente attrezzato per questo tipo di patologie? 3- C’è qualche azione preventiva da intraprendere per scongiurare l’insorgere dello stesso problema nell’altro occhio? grazie, Stefano z.

Risposta del 03 agosto 2008

Risposta a cura di:
Dott. FEDERICO FRIEDE


Caro Stefano,
la patologia in questione è verosimilmente una occlusione di vena retinica con edema maculare. Entro certi termini è effettivamente corretto attendere la naturale evoluzione della malattia, ma dopo almeno 8 mesi possiamo presupporre che il decorso sia completo ed è ora di agire sugli esiti. Non si può fare molto per la zona infartuata, se non trattare l'ischemia retinica con il laser. Per quanto attiene all'edema maculare esistono diverse opzioni sulla base del quadro fluoroangiografico: laser focale o a griglia o iniezioni intravitreali di farmaci anti-angiogenetici. Fatta salva la stima per i Colleghi di Mestre, che sono tutti Specialisti di grande esperienza, a Mogliano ed a Padova visita uno dei più grandi esperti italiani in questo tipo di patologia, e mio maestro, il dott. Stefano Piermarocchi della Clinica Oculistica dell'Università di Padova. Porti sua madre per un consulto, e porti al dott. Piermarocchi i miei saluti. Per quanto riguarda la prevenzione è opportuno che la signora sia seguita da uno Specialista in Medicina Interna o in Cardiologia che tenga sotto controllo il rischio tromboembolico con farmaci che agiscano sulla coagulazione del sangue.
Cordiali saluti

Dott. Federico Friede
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Specialista in Oftalmologia
FELTRE (BL)



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